MALEDETTI
“in situazioni normali la morte sopravviene nel corso di 5 minuti: passato il primo momento di stupore e sorpresa, l’animale, quando incomincia a perdere forze e vitalità, compie tentativi spasmodici e si dibatte per cercare di liberarsi. Questo comportamento rappresenta la regola, anche quando tutte le operazioni sono condotte seguendo i migliori canoni operativi. I veterinari che operano nei macelli ammettono che tale macellazione rappresenta un evento a suo modo impressionante. Il tutto peggiora nel momento in cui le macellazioni si susseguono a ritmo elevato, condizione che facilita l’errore umano, in seguito al quale il taglio non riesce a recidere completamente i vasi sanguigni e determina una agonia prolungata e maggiori dibattimenti e spasmi dell’animale…Nel complesso non si può negare che le macellazioni senza stordimento configurano una situazione di eccitazione, dolore e sofferenza per gli animali…Vi sono buone ragioni per rivedere le normative in tema di macellazione, anche per evitare la perpetuazione di metodi cruenti e dolorosi per gli animali e che offendono la sensibilità di larga parte della popolazione italiana”.
IL CASO
"Alt ai macelli ebraici e islamici"
E' polemica sul blitz della Lega
Bocciato in Regione lo stop alle pratiche rituali: il Carroccio puntava a impedire l'uccisione
senza ricorrere allo stordimento. Gli islamici: "C'è una deroga che risale agli anni Ottanta"
di LUCA DE VITO e ANDREA MONTANARI È fallito il blitz della Lega Nord in consiglio regionale per vietare la macellazione rituale «non accompagnata da preventivo stordimento dell’animale», praticata dalle comunità islamica ed ebrea. La mozione, con cui il Carroccio chiedeva un giro di vite per «fronteggiare il fenomeno delle macellazioni rituali svolte al di fuori di centri autorizzati» è caduta sotto il fuoco delle polemiche, mettendo inoltre a nudo una pesante frattura nello schieramento di maggioranza. Ad affossare la proposta sono stati i consiglieri del Pdl, che al momento della votazione o sono rimasti fuori dall’aula o si sono astenuti.A nulla è servita la tentata mediazione del pidiellino Sante Zuffada, che aveva proposto di inserire un emendamento per ridimensionare il testo della mozione, riportandola nei limiti delle competenze regionali. Nelle file del Pdl c’è stato addirittura chi ha votato “no” insieme con l’opposizione, come il capogruppo Paolo Valentini. Che ha dichiarato: «Se c’è un problema di ordine pubblico la sede in cui discuterne non è il consiglio regionale. Sono contrario a provvedimenti che limitano la libertà religiosa». Soddisfatto il pd Fabrizio Santantonio: «L’impostazione della mozione non aveva a cuore la salute dei consumatori o il benessere degli animali ma solo un obiettivo politico e ideologico».
L’uscita della Lega aveva scatenato forti reazioni anche da parte delle associazioni religiose. Se da
La proposta leghista aveva riscosso scarso successo anche tra gli ambientalisti. «Ben vengano iniziative che disincentivano il consumo della carne — aveva dichiarato Paola Brambilla, presidente regionale del Wwf — ma dal punto di vista del benessere dell’animale non so quanti sia pertinente la proposta: esistono studi che spiegano come la macellazione normale sia più traumatica per gli animali di quella rituale».
(19 ottobre 2011)
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