L'ebraismo non fu fondato da un individuo in particolare ma da un popolo farneticante che era persuaso razzisticamente di essere il popolo eletto da Dio. In effetti l'ebraismo passò dal paganesimo - essendo in origine Jahweh una divinità pagana che aveva come maggiore avversario il dio Baal con la moglie la dea Astarte, corrispondente alla dea Artemide dei Greci (Venere per i Romani) - alla successiva monolatria con decreto del 609 del re Giosia, che, pur riconoscendo l'esistenza di altri dèi, vietò che nello Stato di Giuda potessero essere resi onori con sacrifici di animali nel tempio-mattatoio ad altre divinità. Allora Jahweh per decreto legge divenne dio nazionale degli ebrei. Successivamente nel periodo esilico, durato dal 587 - data della distruzione di Gerusalemme ad opera del re babilonese Nabucodonosor, con la conseguente deportazione di gran parte della popolazione (fu risparmiata la popolazione contadina perché le terre non venissero abbandonate) - al 529 , quando ai discendenti degli esiliati fu permesso di tornare in Palestina in base all'editto di Ciro il grande, re persiano che aveva, senza dover muovere guerra, assorbito il regno babilonese nel regno persiano, vi fu il passaggio dalla monolatria al monoteismo. Cosa di per sé incomprensibile, se non bizzarra, giacché gli ebrei credenti non hanno fatto mai proselitismo pur essendo tuttore convinti che il loro dio sia l'unico vero dio. Dunque il monoteismo fu una creazione degli ebrei esiliati, che pensarono che la distruzione di Gerusalemme fosse dovuta ad una punizione voluta da Jahweh, che non avrebbe mai sopportato di essere riconosciuto dio insieme con altre divinità. Jahweh fu poi trasformato dai cristiani nel Padre, incluso nella trinità. Ma la trinità è una sorta di copia e incolla della triade neoplatonica Uno-Intelletto (corrispondente al Verbo cristiano) - Spirito Santo (corrispondente alla neoplatonica Anima del mondo).
Le origini dell'islamismo sono molto semplici, essendo dovute ad un pazzo di nome Maometto che, essendo analfabeta, si portava dietro uno scriba a cui ogni tanto nelle sue farneticazioni (o nella sua impostura?) dettava i versetti del Corano dicendo che gli venivano dettati direttamente da Allah tramite l'arcangelo Gabriele.
Ma il vero fondatore del cristianesimo non fu Gesù, bensì S. Paolo. Chi era costui? Era figlio di un commerciante di pelli con i Romani, che acqusì per questo, come benemerenza (!) la cittadinanza romana, pur essendo ebreo. E Saulo acquisì dal padre la cittadinanza romana, conservando anche quella ebraica. Era al servizio del Sinedrio, il tribunale religioso ebraico. Ed era quello che maggiormente aveva in odio i seguaci di Gesù (che era già morto). Tanto è vero che fu l'ispiratore, partecipandovi egli stesso, della lapidazione di Stefano, considerato il primo martire della Chiesa cristiana. Un giorno partì per Damasco (si racconta negli Atti degli apostoli) per arrestarvi tutti i seguaci di Gesù. Poi le cose andarono diversamente. E' falso che Saulo andasse verso Damasco seduto a cavallo, da cui sarebbe caduto dopo che gli sarebbe apparsa in una luce folgorante Gesù (come si vede in un famoso quadro del Caravaggio). In effetti Saulo andava a piedi con la sua pattuglia. Si racconta che egli avesse perso la vista per qualche giorno. E arrivato a Damasco, invece di fare il persecutore, sarebbe stato soccorso dai seguaci di Gesù. A questo punto nasce il cristiansimo. Perché i seguaci di Gesù non credevano ancora che Gesù fosse risorto. La resurrezione fu un'invenzione di Saulo. Infatti tutte le Epistole di Saulo (che da allora si fece chiamare Paolo) precedono la stesura di tutti i Vangeli, che accolsero l'invenzione della resurrezione di Gesù. Ma Saulo non conobbe mai personalmente Gesù, al contrario di quei seguaci che egli perseguitava. La predicazione di Paolo si rivolse quasi unicamente oltre i confini della Palestina, In Grecia, in Turchia (dove era nato a Tarso) e poi a Roma, dove giunse prigioniero e dove poi fu liberato. La sua fu una rivoluzione pacifica perché, in contrasto con quelli che avevano conosciuto Gesà ed erano convinti che la predicazione di Gesù si rivolgesse solo agli ebrei (e così in effetti era stato), Paolo annullò la distinzione tra ebrei (circoncisi) e non ebrei (non circoncisi). Annullò tutte le tradizioni ebraiche dicendo che non dovevano più esistere differenze tra ebrei e non ebrei. Era il presupposto perché Gesù, trasformato da Paolo in figlio di Dio grazie all'invenzione della resurrezione, divenisse rappresentante di una nuova religione. Con spregiudicata visione politica Paolo disse che i cristiani avevano l'obbligo di riconoscere come governo quello dell'imperatore romano perché ogni governo, anche se pagano, proveniva da Dio. In questo modo pose le basi di una infiltrazione della sua predica nell'impero romano, non contestandone affatto la legittimità. Furono abolite tutte le regole alimentari ebraiche, perché sarebbero state un ostacolo alla diffusione della sua predicazione. Nietzsche nell'Anticristo non se la prende affatto con Gesù, a cui riconosce di avere accettato di morire in croce in coerenza con la sua morale fondata sul principio del divieto della resistenza violenta al male, sostituita dalla resistenza passiva. Ma in effetti non si saprà mai chi sia stato veramente Gesù. Se la prende con Paolo, considerato un impostore per essersi inventato la resurrezione di Gesù con lo scopo di vendicare la morte dell'ebreo Gesù trasformandolo in figlio di Dio "appiccando un grosso incendio nell'impero romano". E vi riuscì. Paolo conobbe il medico Apollonio di Tiana (che passò alla storia come il Cristo pagano). Apollonio aveva viaggiato in India, dalla cui cultura era rimasto influenzato, e fu soprattutto influenzato dal pitagorimo e da Platone. Perciò fu rigorosamente vegetariano. Paolo cercò d convertire Apollonio ma non vi riuscì. Come sarebbe stata migliore la storia se fosse stato invece Paolo a farsi convertire da Apollonio. Leggete infatti quanto scrisse nell'Epistola ai Romani questo ex pluriassasino:
quella delle bestie ; ce n'è una del genere umano, e c'è altra carne dei
bovini, e altra carne degli uccelli, e altra dei pesci.
Lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni si
allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni
ispirate e a insegnamenti diabolici, mediante l'ipocrisia di uomini che
diranno menzogne, segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente ; i
quali proibiranno di sposarsi, comandando di astenersi dai cibi che Dio ha
creato per essere presi con rendimento di grazia da quelli che hanno fede e
conoscono accuratamente la verità.
Le origini dell'islamismo sono molto semplici, essendo dovute ad un pazzo di nome Maometto che, essendo analfabeta, si portava dietro uno scriba a cui ogni tanto nelle sue farneticazioni (o nella sua impostura?) dettava i versetti del Corano dicendo che gli venivano dettati direttamente da Allah tramite l'arcangelo Gabriele.
Ma il vero fondatore del cristianesimo non fu Gesù, bensì S. Paolo. Chi era costui? Era figlio di un commerciante di pelli con i Romani, che acqusì per questo, come benemerenza (!) la cittadinanza romana, pur essendo ebreo. E Saulo acquisì dal padre la cittadinanza romana, conservando anche quella ebraica. Era al servizio del Sinedrio, il tribunale religioso ebraico. Ed era quello che maggiormente aveva in odio i seguaci di Gesù (che era già morto). Tanto è vero che fu l'ispiratore, partecipandovi egli stesso, della lapidazione di Stefano, considerato il primo martire della Chiesa cristiana. Un giorno partì per Damasco (si racconta negli Atti degli apostoli) per arrestarvi tutti i seguaci di Gesù. Poi le cose andarono diversamente. E' falso che Saulo andasse verso Damasco seduto a cavallo, da cui sarebbe caduto dopo che gli sarebbe apparsa in una luce folgorante Gesù (come si vede in un famoso quadro del Caravaggio). In effetti Saulo andava a piedi con la sua pattuglia. Si racconta che egli avesse perso la vista per qualche giorno. E arrivato a Damasco, invece di fare il persecutore, sarebbe stato soccorso dai seguaci di Gesù. A questo punto nasce il cristiansimo. Perché i seguaci di Gesù non credevano ancora che Gesù fosse risorto. La resurrezione fu un'invenzione di Saulo. Infatti tutte le Epistole di Saulo (che da allora si fece chiamare Paolo) precedono la stesura di tutti i Vangeli, che accolsero l'invenzione della resurrezione di Gesù. Ma Saulo non conobbe mai personalmente Gesù, al contrario di quei seguaci che egli perseguitava. La predicazione di Paolo si rivolse quasi unicamente oltre i confini della Palestina, In Grecia, in Turchia (dove era nato a Tarso) e poi a Roma, dove giunse prigioniero e dove poi fu liberato. La sua fu una rivoluzione pacifica perché, in contrasto con quelli che avevano conosciuto Gesà ed erano convinti che la predicazione di Gesù si rivolgesse solo agli ebrei (e così in effetti era stato), Paolo annullò la distinzione tra ebrei (circoncisi) e non ebrei (non circoncisi). Annullò tutte le tradizioni ebraiche dicendo che non dovevano più esistere differenze tra ebrei e non ebrei. Era il presupposto perché Gesù, trasformato da Paolo in figlio di Dio grazie all'invenzione della resurrezione, divenisse rappresentante di una nuova religione. Con spregiudicata visione politica Paolo disse che i cristiani avevano l'obbligo di riconoscere come governo quello dell'imperatore romano perché ogni governo, anche se pagano, proveniva da Dio. In questo modo pose le basi di una infiltrazione della sua predica nell'impero romano, non contestandone affatto la legittimità. Furono abolite tutte le regole alimentari ebraiche, perché sarebbero state un ostacolo alla diffusione della sua predicazione. Nietzsche nell'Anticristo non se la prende affatto con Gesù, a cui riconosce di avere accettato di morire in croce in coerenza con la sua morale fondata sul principio del divieto della resistenza violenta al male, sostituita dalla resistenza passiva. Ma in effetti non si saprà mai chi sia stato veramente Gesù. Se la prende con Paolo, considerato un impostore per essersi inventato la resurrezione di Gesù con lo scopo di vendicare la morte dell'ebreo Gesù trasformandolo in figlio di Dio "appiccando un grosso incendio nell'impero romano". E vi riuscì. Paolo conobbe il medico Apollonio di Tiana (che passò alla storia come il Cristo pagano). Apollonio aveva viaggiato in India, dalla cui cultura era rimasto influenzato, e fu soprattutto influenzato dal pitagorimo e da Platone. Perciò fu rigorosamente vegetariano. Paolo cercò d convertire Apollonio ma non vi riuscì. Come sarebbe stata migliore la storia se fosse stato invece Paolo a farsi convertire da Apollonio. Leggete infatti quanto scrisse nell'Epistola ai Romani questo ex pluriassasino:
SAN PAOLO (5-67 d.C.)
Continuate a mangiare ogni cosa che si vende al macello, senza informarvi a
motivo della vostra coscienza ; poiché "a Dio appartiene la terra e tutto
ciò che la riempie". Se qualcuno dei pagani vi invita e desiderate andarvi,
mangiate di ogni cosa che vi è posta davanti, senza informarvi a motivo
della vostra coscienza.
Non ogni carne è la stessa carne ; ma altra è la carne degli uomini e altra motivo della vostra coscienza ; poiché "a Dio appartiene la terra e tutto
ciò che la riempie". Se qualcuno dei pagani vi invita e desiderate andarvi,
mangiate di ogni cosa che vi è posta davanti, senza informarvi a motivo
della vostra coscienza.
quella delle bestie ; ce n'è una del genere umano, e c'è altra carne dei
bovini, e altra carne degli uccelli, e altra dei pesci.
Lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni si
allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni
ispirate e a insegnamenti diabolici, mediante l'ipocrisia di uomini che
diranno menzogne, segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente ; i
quali proibiranno di sposarsi, comandando di astenersi dai cibi che Dio ha
creato per essere presi con rendimento di grazia da quelli che hanno fede e
conoscono accuratamente la verità.
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