mercoledì 16 novembre 2011

FABRIZIO CICCHITTO: UNA STORIA INCREDIBILE E VOMITEVOLE DI TRASFORMISMO

Mi limito a riprodurre quanto si legge in Wikipedia. Notare come, ancora socialista, abbia deferito il socialista Claudio Signorile alla Commissione dei garanti perché sospettato di avere costituito un'associazione per l'adesione a Forza Italia. Ma Signorile non aderì mai a Forza Italia. Anzi, promosse l'adesione al PD. Fu invece Cicchitto ad aderire a Forza Italia. E noi siamo in mano a questa gentaglia che predica dalle TV. Che schifo.

In vista delle elezioni del 1994, il PSI di Ottaviano del Turco si allea con le altre forze di centro-sinistra nell'Alleanza dei Progressisti guidata dal Achille Occhetto, contro il Polo delle Libertà di Silvio Berlusconi. Cicchitto, già commissario del partito in Puglia, è nominato capogruppo socialista al Senato nel gennaio 1994.[6] Si occupa quindi di deferire alla commissione di garanza del partito, per eventuale espulsione, Claudio Signorile (già suo compagno tra i lombardiani) e Biagio Marzo, rei di aver costituito un'associazione autonoma sospettata di voler aderire a Forza Italia. Dopo la sconfitta elettorale del 1994, Cicchitto preme per le dimissioni di Ottaviano Del Turco da segretario.[7]

A seguito del congresso di scioglimento del PSI, Cicchitto fonda nel 1994 a Roma insieme ad Enrico Manca, il Partito socialista riformista (PSR). Aderisce poi al Partito Socialista - Socialdemocrazia di Gianni De Michelis.

Deputato di Forza Italia (2001-08) e PDL (2008) [modifica]

Dal 1998 è editorialista de Il Giornale e anche, successivamente membro della direzione de L'Avanti.[senza fonte]

Nel 1999 Cicchitto abbandona i socialisti e aderisce a Forza Italia, assieme a Margherita Boniver, introdotto a Berlusconi da Gianni De Michelis .[8] Nel luglio del 1999 diviene membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Nazionale Lavoro e relazioni Sindacali.

Alle elezioni politiche italiane del 2001 Cicchitto è eletto alla Camera dei Deputati in quota maggioritaria, per la lista civetta Abolizione scorporo nel collegio di Corsico, facendo così ritorno in Parlamento nel centrodestra dopo la sconfitta del 1994. Si è quindi iscritto al gruppo parlamentare di Forza Italia.[9] Durante la legislatura ha fatto parte della commissione Mitrokhin; ha inoltre presentato cinque proposte di legge come primo firmatario, tutte volte alla creazione di commissioni parlamentari d'inchiesta: sull'affare Telekom Serbia, sul dossier Mitrokhin, su Tangentopoli, sull'"uso politico della giustizia". Ha inoltre partecipato come co-firmatario dei DDL sull'indulto e sull'indultino (legge 207/2003).[10]

Nel 2003 la sua nomina a coordinatore di Forza Italia, in tandem con Sandro Bondi, è bloccata dagli ex-democristiani[11]

Alle elezioni politiche italiane del 2006 è candidato per Forza Italia nella circoscrizione Lazio 1 ed eletto alla Camera.[12]

Alle elezioni politiche italiane del 2008 è nuovamente candidato per il Popolo della Libertà nella circoscrizione Lazio 1 ed eletto alla Camera. È membro del Copasir e capogruppo del PDL.[13]

Nel giugno 2009 Cicchitto è indagato per ricettazione dalla procura di Pescara, in seguito alla pubblicazione del memoriale di Maria Maurizio, ex moglie del parlamentare PDL Sabatino Aracu, che ha scritto «Mio marito prendeva tangenti per milioni di euro da alcune cliniche private e poi era solito dividerle con l'onorevole Fabrizio Cicchitto di Forza Italia, che era, ed è, il suo padrino politico...»[14][15][16]


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