mercoledì 23 novembre 2011

NAPOLITANO: UN PAZZO AL QUIRINALE. IL BUE CHE DICE CORNUTO ALL'ASINO

Immaginiamo che una clandestina venga a cagare in Italia un figlio. La clandestina per legge dovrebbe essere espulsa ma il figlio nascerebbe italiano. E così ci sarebbe una invasione di clandestine incinte che verrebbero in Italia a cagare figli. E poiché i figli non potrebbero essere lasciati senza madre (e senza padre) avremmo anche l'invasione dei padri. E anche i padri e le madri, pur clandestini, dovrebbero avere la cittadinanza. Avanti, c'è spazio per tutti. Come se l'Italia non fosse già sovraffollata con 60 milioni di residenti in un territorio di appena 301 mila kmq. Come se l'aumento della popolazione dei cittadini non portasse ad una maggiore concorrenza per i posti di lavoro e perciò ad una maggiore disoccupazione. La pazzia al Quirinale. Ma sbattiamolo fuori questo pazzo che non sa nemmeno ciò che dice non accorgendosi delle conseguenze di ciò che dice. Mai si è avuto un presidente della Repubblica che parla ogni giorno cagando fuori . Un presidente della Repubblica in base alla Costituzione non può farsi promotore di una legge, essendo questo compito del governo o dei parlamentari (oltre che del popolo in base all'art. 71 della Costituzione). Il presidente della Repubblica può solo controllare la legge ed esprimere un suo parere prima di firmarla perché non sia anticostituzionale. Ci si ricordi che questo lurido individuo fece parte a 32 anni (nel 1956) della segreteria del P.C.I. quando disse, in combutta con Togliatti (il "Peggiore"), che i carri armati sovietici avevano portato la pace in Ungheria (con 20.000 morti).Poi per fare carriera questo disonesto ha fatto finta di essersi convertito alla democrazia.Di fronte a simili notizie e a certi individui la volgarità è giustificata."E cortesia fu lui esser villano" (Dante, Inferno, XXXIII, 150).

al quirinale l'incontro con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»

Lega: «Pronti alle barricate in Parlamento e nelle piazze»
Pd: «Una legge da approvare prima di Natale»

al quirinale l'incontro con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»

Lega: «Pronti alle barricate in Parlamento e nelle piazze»
Pd: «Una legge da approvare prima di Natale»

Giorgio Napolitano (Imagoeconomica)Giorgio Napolitano (Imagoeconomica)
MILANO- Dal confronto politico all'immigrazione. Giorgio Napolitano al Quirinale torna a parlare della situazione italiana. Ma allarga anche alle altre problematiche. Per il Capo dello Stato ora c'è «la possibilità di fare in Parlamento quello che non si è potuto fare negli anni passati». Certo, il mare è ancora «un po' mosso ma credo ci siano maggiori possibilità di dialogo e confronto fra gli schieramenti». Certo che «avremo le condizioni per una maggiore obiettività e costruttività»

L'IMMIGRAZIONE- Ed è proprio sulla scia del dialogo che Napolitano coglie l'occasione di parlare anche di diritti degli immigrati durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia. Riprende il discorso fatto solo una settimana fa quando al Colle ha ricevuto una rappresentanza dei "nuovi cittadini italiani". «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». Napolitano ha auspicato che tale iniziativa dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di «acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».

LE REAZIONI- La Lega si schiera compatta per il no. E si dice «pronta a fare le barricate in Parlamento e nelle piazze». Lo ha fatto sapere l'ex ministro Roberto Calderoli. che richiamando le parole del capo dello Stato ha detto: «La vera follia sarebbe quella di concedere la cittadinanza basandosi sullo ius soli e non sullo ius sanguinis, come prevede invece oggi la legge». Insomma la paura del Carroccio è che si «punti ad arrivare a dare il voto agli immigrati prima del tempo previsto dalla legge...». Roberto Maroni rincara la dose: « L'idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia è uno stravolgimento dei principi contenuti nella costituzione». In latre parole: «Non sono d'accordo con Napolitano». Ma quella del partito di Umberto Bossi è una posizione isolata. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, condivide «pienamente» l'appello del Capo dello Stato. Così come Felice Bellisario, Idv, che esorta il governo ad assecondare la proposta perché «è una questione prioritaria». Gianfranco Fini è cauto: «Uno ius soli automatico mi lascia qualche dubbio. Mentre è giusto dire che è cittadino italiano chi nasce in Italia, parla la lingua ed ha concluso un ciclo di studi». Per Ignazio Marino, Pd, «esiste una discriminazione incomprensibile ai danni dei figli degli immigrati. Con il disegno di legge che ho presentato, si afferma un principio semplice: un bambino che nasce in Italia è italiano, punto. Lo hanno firmato 113 senatori, quindi un terzo dell'aula del Senato e spero che avrà un esame e una approvazione rapida». Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, auspica che quello degli immigrati «non diventasse un tema di scontro politico ma invece un elemento unificante». E aggiunge che una legge «potrebbe essere approvata in aula alla Camera prima di Natale».

Redazione Online22 novembre 2011 (modifica il 23 novembre 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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In medio stat virtus
23.11|15:22 gozitano

Vedo di ripetere un commento che inviato stamani dopo prima delle 9 non trovo pubblicato (e non e' la prima volta! Talvolta mi viene la voglia di non commentare piu'niente). Sono contrario alla concessione della cittadinanza ad ogni straniero nato in Italia. Quindi per me lo jus soli e' perfettamente in linea con il mio pensiero ma amplierei la possibilità di acquisire tale requisito per chi: A) ha compiuto 18 anni con almeno 10 anni di continuata residenza in Italia;B) ha compiuto studi in Italia con l'acquisizione (almeno) del titolo di scuola media inferiore ;C) il requisito sub A puo' essere abbassato solo nel caso che il/la straniera intenda entrare e quindi abbia superato le prove attitudinali, in una Scuola Militare o Accademia Militare o altra Scuola Statale di pari dignità. Insomma, non vorrei che insieme alla ragazza/o ci dovessimo trovare costretti ad "acquisire" anche madri, padri, nonne, fratelli ecc.

@ Elyseba
23.11|14:04 LBI26197

Anziché scrivere un sacco di idiozie si legga cosa prevede lo Jus Soli e lo Jus Sanguinis e Le consiglio anche una sana lettura di qualche testo di Diritto Internazionale sulla Reciprocità dei trattati tra Stati Sovrani". Forse imparerà qualcosa e la smetterà di esternare pensieri degni della casa Grande Fratello.

Avrò certamente capito male io o l'età gioca brutti scherzi...
23.11|13:54 LU

perchè se un bimbo che nasce su suolo italiano diventa automticamente cittadino, quindi può deve stare in Italia;ma come può stare in Italia senza i suoi genitori? Ciò implica automaticamente che anche genitori e fratelli debbano restare in Italia. Quindi se vado a far partorie mia moglie in Germania diventiamo tutti Tedeschi e ne beneficia tutta la mia famiglia con sussidi, lavoro ecc? Mmmhhh, interessante ... molto interessante... Regards,

speriamo!!!
23.11|13:52 agave66

Speriamo così mi tolgono questa cittadinanza italiana, visto che pur essendo figlio di italiani sono stato partorito in Egitto (non ci rimasi neanche 24 ora, ma tant'é).

CON TUTTO IL RISPETTO
23.11|13:37 LBI26197

che dobbiamo portare al Presidente della Repubblica, credo che ultimamente stia parlando un po'troppo a "braccia". In Italia vige da sempre lo Jus Sanguinis (cioè chi è figlio di italiani ha di diritto la cittadinanza italiana) a differenza di altri paesi (vedi America) ove vige lo Jus soli (chiunque nasca sul suolo americano è americano). Caro Presidente nel 150 dell'Unità d'Italia questa Sua uscita poteva anche evitarcela. Ma stiamo scherzando? A che titolo diamo diritti a stranieri? E Fini (che la parola onore se la è dimenticata ormai) palude all'idea? E a quel 56% di italiani che nel sondaggio hanno votato di essere d'accordo chiedo : lo vorreste un sindaco marocchino un domani per i vostri figli. Esorto il Presidente visto che ci rappresenta a tenere per sé certe idee che ritengo siano solo ed esclusivamente a titolo personale. Oltre tutto con tutti i problemi che abbiamo mi sembrano VERAMENTE fuori luogo certe uscite. ITALIA agli ITALIANI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


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