giovedì 15 marzo 2012

IL CSM (Corporazione di Stampo "Mafioso") NON VUOLE LA RESPONSABILITA' DEI GIUDICI. VI SPIEGO PERCHE'

Più di una volta sono entrato in questo argomento. Questa casta di ignoranti arroganti padroni, e non umili servitori, della giustizia, vuole continuare a sottrarsi al principio costituzionale che dice che i cittadini sono tutti eguali di fronte alla legge (sarebbe assurdo il contrario). Ebbene, questa casta, che dal momento che mette piede nei palazzacci può anche smettere di studiare perché continua a fare carriera per sola anzianità, rifiutando concorsi e persino esami per avanzare di grado e di stipendio (come invece nelle Università) rifiuta anche il vecchio referendum che era favorevole alla responsabilità civile e che una massa di parlamentari (alla Di Pietro, il che è tutto dire) succubi di questa casta non ha mai voluto applicare violando la volontà popolare. Questa vergognosa casta (che fa sì che la giustizia in Italia si trovi al 78° posto nella classifica mondiale (dietro anche alcuni Stati africani) si trincera dietro la disonesta scusa che altrimenti il giudice non sarebbe sereno nello stendere la sentenza e sarebbe psicologicamente condizionato. Che razza di faccia tosta. E da che cosa dovrebbe essere condizionato se non dall'obiettività nel rispetto della legge? Viene obiettato che, essedoci sempre nel giudizio una parte soccombente, questa potrebbe sempre fare causa al giudice togliendogli la serenità dell'imparzialità. QUESTO E' ASSOLUTAMENTE FALSO. Non il fatto che una parte sia soccombente implica che essa abbia ragione e non torto. Evidentemente vi dovrebbe essere un filtro di fronte ad una Alta Corte di giustizia demandata a l compito di giudicare i giudici che facciano sentenze dettate da "NEGLIGENZA O VIZI LOGICI INESCUSABILI" (come dice l'art. 1 della legge sui provvedimenti disciplinari). Il fatto è che un cittadino che sia vittima di sentenze dettate da NEGLIGENZA O VIZI LOGICI INESCUSABILI deve rivolgersi al ministro e al P.G. presso la Cassazione. E se il ricorso non viene archiviato dal P.G. è il CSM che in ultima istanza deve decidere. Sapete quanti provvedimenti disciplinari sono stati presi negli ultimi dieci anni, e solo in casi di controversie tra magistrati penali (mai tra cittadini e giudici)? Solo quattro. E sapete in che cosa sono consistiti i provvedimenti? In un mutamento di sede. UNA BARZELLETTA. Come dire che i corvi tra loro non si mangiano. Io a termini di legge nel 2009 feci un esposto alministro Alfano e al P.G. presso la Cassazione contro i giudici del Tribunale civile di Cagliari Mario Farina e Vincenzo Aquaro per le sentenze aberranti che avevano fatto contro di me saltando tutti i vizi di nullità della nomina di un liquidatore nominato per sbaglio da un presidene del Tribunale (Marco Onnis, defunto quando era già in pensione) che assurdamente mi diede come consenziente alla nomina del liquidatore mentre dagli atti del giudizio risultavo contrario e concludevo con il rigetto della domanda avveraria di un socio di minoranza che voleva costringermi a vendere per coinvolgere la società (pienamente in attivo e senza debiti) nei suoi debiti personali. La nullità della nomina fu dichiarata dopo un mese dalla vendita illegittima ma venne ritenuta assurdamente valida la vendita nonostante la documentata malafede del liquidatore e del promissario acquirente, da me diffidati con racc. A.R. di 4 pagine dal vendere e dall'acquistare perché vi era un giudizio in corso volto ad ottenere la nullità (poi dichiarata) della nomina del liquidatore. Il CSM mi inviò una lettera con la comunicazione che il mio esposto era giunto alla Commissione disciplinare. Risultato? Nessuno. Questi due "giudici" continueranno a fare carriera per anzianità senza pagare i danni per le loro aberranti sentenze che mi hanno privato della mia proprietà (svenduta). Ora dopo ben 14 anni sono ancora in Corte d'Appello nel tentativo di ribaltare la pazzia di questi due individui, che un giorno, per anzianità, andranno a fare altri disasri in Corte d'Appello.
L'irresponsabilità dei giudici fa sì che un giudice non applichi il detto "IN DUBIO PRO REO" (cioè nel dubbio deve assolvere). Questa casta di ignoranti, anche se presa dal dubbio, può decidere in senso contrario pensando che tanto il condannato o il soccombente nel processo civile può sempre ricorrere in Appello e in Cassazione. Ma chi ci assicura che anche in Cassazione non arrivino degli sragionanti, per non dire dei pazzi, visto che vi arrivano per anzianità e non per merito? Si prenda un ultimo caso. La Cassazione (colpa anche della carenza della legge) ha stabilito da pazzi che lo stupro, se avviene in gruppo, non comporta il carcere ma gli arresti domiciliari. Ma questa è gente sana di mente? Non avrebbe bisogno di una perizia psichiatrica? Il CSM è un organo ridicolo di pseudocontrollo perché eletto per 2/3 dai controllati. Si giudicano da se stessi. Un'Alta Corte di giustizia, competente per giudicare i giudici, non può essere formata da magistrati (manovali del diritto) ma da giuristi (studiosi del diritto). Vi sembra giusto che di fronte a condanne che poi sono state ribaltate in Corte d'Appello o in Cassazione la vittima risultata innocente debba chiedere il risarcimento allo Stato, cioè a tutti i contribuenti con le tasse mentre questi spocchiosi ignoranti e arroganti possono continuare ad essere immuni dalle gravi conseguenze che subisce un innocente o uno ingiustamente soccombente nella giustizia civile? Ricordate il caso di Enzo Tortora condannato e incarcerato per spaccio di droga e poi assolto? Gli hanno accorciato la vita diminuendogli per lo stress le difese immunitarie. Ma Tortora era un personaggio televisivo e il suo caso fece storia. Non ha fatto invece storia un caso molto più grave, recentissimo, di uno che si è fatto 26 anni (dico: 26 anni ) di carcere e poi è stato riconosciuto innocente. E chi deve pagare? Paga Pantalone, cioè lo Stato, cioè, ancora, tutti i cittadini che pagano le tasse. Che questa casta paghi di persona in sede civile assicurandosi come fanno medici e ospedali. E nei casi più gravi sia licenziata e mandata a zappare la terra. Prima di condannare qualcuno senza avere prove certe ci penserebbe 70 volte sette (per dirla in modo evangelico).
Che cosa ha fatto questa casta per promuovere una riforma del Codice di Procedura Civile che ha reso praticamente inesistente la giustizia civile? Nulla. Per riformare la giustizia civile bisogna prima di tutto abolire le udienze perché del tutto inutili, essendo il processo civile documentale. Le testimonianze possono essere raccolte per via telematica. Sapete a quale data viene fissata a Cagliari la prima udienza in Corte d'Appello per una causa appellata nel 2011? Viene fissata per 2015! Ripeto: per il 2015. E nelle grandi città è anche peggio. La giustizia civile è una palude dove si muore affogati aspettando una sentenza. Giudici che poi non hanno voglia di lavorare. In Corte d'Appello mettono le cause tutte in fila fregandosene di quanto una causa in Tribunale abbia dovuto penare. In Italia gli imprenditori stranieri non investono più perché in caso di disputa giudiziaria si trovano in un pantano da cui è impossibile uscire. E questa lurida casta se ne frega. Ad essa basta riempirsi la bocca di retorica parlando di indipendenza della magistratura. Sì, indipendenza per farsi i cazzi loro. Nonostante sappiano di essere completamente scaduti nella considerazione pubblica continuano fosernnatamente a difendere i loro anticostituzionali privilegi riparandosi dietro la solita disonesta difesa dell'indipendenza della magistratura. Ma quale indipendenza se sono divisi in quattro ridicole correnti politiche che non dovrebbero esistere? Non vogliono una riforma dell'ordinamento giudiziario perché rifiutano anche una specializzazione nel diritto civile. Vogliono continuare a fare i tuttologi. Un bravo avvocato ne saprà sempre più di loro. Quanti di essi verrebbero bocciati ad un esame di diritto commerciale o societario! Ma più grave dell'ignoranza è l'incapacità di ragionare. Mi sono trovato di fronte a sentenze contraddittorie, prive completamente di logica, che fanno venire i brividi. E all'incapacità di ragionare non può essere posto rimedio. Non esiste alcun controllo di tale incapacità. La giustizia è diventata una lotteria. Forse anche a causa della rovina della cosiddetta riforma universitaria, che ha declassato gli studi. I primi tre anni (della cosiddetta laurea breve) sono una buffonata. Per esempio, non si porta più tutto il manuale di diritto civile, ma solo una parte in relazione ad un prestabilito numero di ore da dedicare ad un certo esame (i cosiddetti crediti). Assurdo. I due anni successivi di cosiddetta specializzazione non sono sufficienti a porre riparo alle gravi lacune dei tre anni precedenti. I risultati poi si vedono. La giustizia allo sbando.

Ecco l'articolo del Corrieredella sera

l plenum dell'organo di autogoverno della magistratura rigetta la legge della camera

Il Csm boccia la responsabilità civile
«I magistrati potrebbero essere influenzati»

La motivazione: «Potrebbe preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell'esercizio dell'azione diretta»

il plenum dell'organo di autogoverno della magistratura rigetta la legge della camera

Il Csm boccia la responsabilità civile
«I magistrati potrebbero essere influenzati»

La motivazione: «Potrebbe preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell'esercizio dell'azione diretta»

Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (Imagoeconomica)Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (Imagoeconomica)
MILANO - Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha bocciato, con 19 voti favorevoli, 3 contrari e un astenuto, la responsabilità civile diretta dei magistrati, ipotesi introdotta nella legge Comunitaria approvata alla Camera e attualmente all'esame del Senato. Nella delibera approvata dal plenum viene richiamata una sentenza della Corte costituzionale (n. 18/89) che «evidenzia l'esigenza di tutelare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura quale presidio indispensabile per la tutela dei diritti fondamentali di ciascuno». Secondo l'organo di autogoverno «di fronte alla praticabilità ampia dell'azione diretta, il magistrato, destinato a scegliere tra tesi contrapposte, potrebbe essere condizionato e influenzato in tale scelta e portato a preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell'esercizio dell'azione diretta».

LA QUESTIONE - Della questione l'organo di autogoverno delle toghe si era già occupato il 28 giugno del 2011, in occasione della presentazione della prima versione dell'emendamento Pini (il deputato leghista promotore della norma). La nuova delibera, assai più sintetica, oltre a richiamare i contenuti di quella precedente, sottolinea come sia «evidente, in proposito, che il rischio di incorrere in responsabilità civile ha di per sé un effetto distorsivo sull'operato dei magistrati, i quali potrebbero essere indotti, al fine di sottrarsi alla minaccia della responsabilità, ad adottare, tra più decisioni possibili, quella che consente di ridurre o eliminare il rischio di incorrere in responsabilità, piuttosto che quella maggiormente conforme a giustizia».

Redazione Online14 marzo 2012 | 19:49

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