venerdì 13 aprile 2012

RESPONSABILITA' CIVILE DEI GIUDICI: GOVERNO SUCCUBE DEGLI INTOCCABILI CHE CONTINUERANNO A NON PAGARE DI PERSONA E A ROVINARE GLI INNOCENTI

Siamo alla solita buffonata della non toccabilità degli intoccabili. I giudici responsabili saranno giudicati da altri giudici e non da un'Alta Corte di giustizia non formata da giudici ma per 2/3 da giuristi e da avvocati, come prevedeva il disegno di legge Alfano. Naturalmente i corvi tra loro non si mangiano e nessun giudice verrà mai condannato per ignoranza o negligenza inescusabile.



Ecco il piano Severino, inviato ieri ai partiti di maggioranza, sulla riforma della giustizia. Intercettazioni, stop alla pubblicazione dei nastri prima del processo. Per corrotti e corruttori si allunga la prescrizione. Nell'ordinamento la novità del "traffico d'influenze" di LIANA MILELLA DETTA con un colpo d'occhio: i reati di corruzione si arricchiscono di fattispecie, aumentano le pene e quindi, ma di poco, la prescrizione. Nascono due nuovi reati, corruzione privata e traffico di influenze. Si allarga il range dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici (ma non abbastanza per il Pd) e della confisca dei beni di chi corrompe. Non c'è la riforma del falso in bilancio, come chiedevano Di Pietro e i magistrati esperti di delitti economici da Davigo a Greco.

Un salto d'argomento, ed eccoci alla responsabilità civile dei giudici, la famosa norma del leghista Pini. Con il testo Severino cade un pericolo, non sarà più diretta, torna indiretta, ma la stretta sulle toghe rimane.

Ancora un salto d'argomento, e siamo alle intercettazioni, il fantasma del bavaglio sulla stampa che ritorna. Qui siamo solo all'inizio, il Pdl spinge per imporre la famosa udienza filtro, prima della quale non si potrà pubblicare alcuna intercettazione, né nel testo integrale, né nel contenuto. Comunque le telefonate registrate, se passa la legge, non si potranno più mettere integralmente sui giornali prima del processo.

Responsabilità civile
Lo Stato paga i danni al cittadino
ma la toga rischia metà stipendio
Responsabilità civile dei giudici, si torna parzialmente indietro rispetto all'emendamento del leghista Gianluca Pini. Il quale, con il voto favorevole del Pdl, aveva inserito nella legge Comunitaria alla Camera, la responsabilità diretta per le toghe, non solo "per dolo o colpa grave", ma anche per "manifesta violazione del diritto". Adesso il testo Severino, sul quale il Pd vuole che il governo imponga il voto di fiducia per evitare sorprese, torna alla responsabilità indiretta, paga lo Stato per la toga che sbaglia, il quale poi si rivale sulla stessa toga. Rivalsa che cresce in quantità, si passa da un terzo dello stipendio previsto oggi alla "metà". Il cittadino potrà "agire contro lo Stato" per aver subito "un danno ingiusto per diniego di giustizia o per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento compiuto per dolo o colpa grave", ma anche "per la violazione manifesta della legge e del diritto comunitario". Scansione ravvicinata per il tribunale che deve valutare l'ammissibilità della citazione. Sarà misurato "il grado di precisione e chiarezza delle norme violate, la scusabilità o inescusabilità dell'errore in diritto".

(13 aprile 2012) © Riproduzione riservata

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