sabato 12 maggio 2012

ADINOLFI BERSAGLIO SBAGLIATO. DOVEVA ESSERE TREMONTI. EQUITALIA E' UNA SUA CREATURA. E ANCHE BEFERA

ARTICOLO DI JACOPO TONDELLI

Fisco Bilancio ricco per la società pubblica incaricata di raccogliere le tasse, accusata di politiche troppo aggressive

Equitalia L' esattore resiste alla crisi

Riscossione in crescita e poteri rafforzati. Intanto cresce il malcontento tra i consumatori


Equitalia spa, la società partecipata al 51% dall' Agenzia delle Entrate e al 49% dall' Inps, ha resistito alla crisi. Nel 2009 della recessione, infatti, il bilancio della società ha registrato un valore della riscossione di 7,7 miliardi, in crescita del 10% rispetto al 2008. A guidarla ininterrottamente da quando è nata, nel 2005, è Attilio Befera, nominato direttore centrale per la Riscossione da Vincenzo Visco durante il primo governo Prodi, e poi più volte promosso da Giulio Tremonti. E' stato lui, appena tornato in via XX Settembre nel 2008, a nominarlo anche alla direzione dell' Agenzia delle Entrate. A Giulio Tremonti, del resto, la gestione di Equitalia sta assai a cuore, e non potrebbe essere altrimenti visto che è una sua creatura. La funzione di riscossione delle tasse, prima attribuita a una quarantina di soggetti tra enti creditizi e società private, fu riportata sotto il totale controllo pubblico da un decreto legge del 30 settembre 2005. Tremonti aveva ripreso posto come superministro dell' economia da appena otto giorni, dopo la parentesi di Domenico Siniscalco. L' Equitalia che tutti oggi conoscono, e rispetto alla quale serpeggia il malcontento di molti consumatori e alla quale Giulio Tremonti affida una funzione importante nella tenuta dei conti pubblici, è nata così. I consumatori «Noi e le altre associazioni dei consumatori abbiamo ricevuto 5.000 lettere di protesta e di richiesta di assistenza in pochi mesi». Pietro Giordano, segretario nazionale di Adiconsum, dà i numeri della protesta rispetto al braccio esecutivo del fisco italiano. I nodi più spesso evidenziati da contribuenti che ricevono di colpo salatissime cartelle esattoriali sono due: i notevoli oneri finanziari che gravano sui pagamenti richiesti rispetto alla cifra di base, e la mancata informazione rispetto alla possibilità di vedere cancellate le ipoteche per debiti inferiori agli 8.000 euro, sancita di recente da una sentenza della Cassazione a Sezioni Unite. Proprio a Giordano è arrivata nei mesi scorsi una delle tante cartelle esattoriali che dava conto di un suo debito nei confronti del fisco. «Mi chiedevano per errore 5.000 euro, che poi si rivelarono 2.500 euro, risalenti al 2005». In seguito alla rateizzazione in 24 tranche - con una prima rata di 133 euro e le altre 23 pari a 128 - il pagamento complessivo supererà in realtà i 3.000 euro, con un «sovrapprezzo», comprendente naturalmente interessi e more, superiore al 23%. «Ho chiesto la rateizzazione proprio per vedere dall' interno la situazione molte volte denunciata dai consumatori» spiega Giordano. L' altra questione, sottolineata dai contribuenti, riguarda invece la nullità delle ipoteche per debiti di lieve entità. La Corte di Cassazione con decisione del 22 febbraio scorso ha sancito la nullità, alla radice, e quindi non sanabile, di tutte le iscrizioni per cifre inferiori agli 8.000 euro. «Solo che Equitalia non procede automaticamente alla cancellazione: è necessario che i consumatori siano informati di questa possibilità, e non è scontato, e poi si devono comunque attivare per procedere a una richiesta». Un iter macchinoso, che non garantisce fino in fondo i contribuenti. Poteri in Finanziaria La centralità di Equitalia nelle strategie del governo, peraltro, trova una conferma nell' ultima Finanziaria, votata in Senato giovedì scorso. L' articolo 29 è integralmente dedicato alla «concentrazione della riscossione nell' accertamento». Cioè: a una procedura più spedita perché Agenzia delle Entrate ed Equitalia vengano in possesso delle somme dovute, tanto da esplicitare il principio per cui devono essere più facili «le procedure di riscossione coattiva delle somme dovute a seguito dell' attività di liquidazione, controllo e accertamento sia ai fini delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto che ai fini degli altri tributi amministrati dall' Agenzia delle entrate e delle altre entrate riscuotibili a mezzo ruolo». L' efficacia della norma riguarda gli atti notificati a partire dal 1° luglio 2011, ma ha valore retroattiva per i periodi di imposta successivi al 31 dicembre 2007. Concretamente, accertamento e intimazione al versamento diventano sostanzialmente contestuali, la sola notifica dà esecutività immediata agli atti, i rapporti di comunicazione tra Agenzia delle Entrate e Equitalia sono resi più rapidi, mentre nei casi in cui ci sia il fondato timore che la riscossione non avvenga i termini stabiliti a tutela del contribuente possono essere derogati. Non piace a molti consumatori, insomma, ma il ministero continua a scommettere su Equitalia. RIPRODUZIONE RISERVATA Utili 7,7 È il valore in miliardi della riscossione registrata nel 2009, in crescita del 10% rispetto al 2008 Contribuenti 5.000 Le lettere di protesta e richiesta di supporto legale ricevute dalle associazioni dei consumatori
Tondelli Jacopo
Pagina 14
(19 luglio 2010) - Corriere Economia




DA WIKIPEDIA

Equitalia è stata molto criticata per la sua lentezza amministrativa (che a sua volta fa aumentare gli interessi), per i tassi di interesse molto elevati (che molti definiscono "da usura")[5] che fanno lievitare i costi, e per la facilità con la quale ricorre al pignoramento di beni (inclusi immobili) a fronte di debiti relativamente modesti. L'inefficienza amministrativa di Equitalia[6][7] è tale che molto spesso il debitore non sa[8] neanche di avere la casa ipotecata a causa di un debito inizialmente modesto.[9][10]
Può succedere infatti che una modesta multa stradale lieviti molto a causa degli elevati tassi di interesse e della lentezza amministrativa di Equitalia, rendendo impossibile il pagamento (per una persona che non vive in una situazione economica agiata) e causando quindi il pignoramento di immobili o il fermo amministrativo di veicoli.[9]
Secondo la trasmissione TV Report, Equitalia punisce partiti, grandi imprenditori e VIP con una severità minore rispetto a quella che usa con le persone meno abbienti, accanendosi con le persone non agiate e chiudendo un occhio con le persone più ricche.[11]
Negli ultimi anni alcune procedure hanno agevolato la possibilità di velocizzare le attività di riscossione dei debiti da parte di Equitalia.[12] Se il contribuente non paga le somme provvisorie (anche di piccola entità) allo scadere dei termini (minimo 60 giorni, massimo 90) la società può mettere in atto misure cautelari come il fermo e l'ipoteca di proprietà del contribuente. All'aumento della velocità per la messa in pratica di azioni di forza per la riscossione dei pagamenti, si affiancano procedure costose e onerose in termini anche di tempo (il ricorso deve essere presentato con bollo e atti giudiziari) e spesso poco chiare per come sono descritte nella cartella esattoriale stessa.[13]
A seguito di un elevato numero di cartelle pazze (cartelle esattoriali contenenti errori palesi come: errato intestatario, richiesta di pagamenti non dovuti o già effettuati) inviate da Equitalia diverse manifestazioni si sono tenute specialmente in Sardegna.[14]
Equitalia ha dovuto presentare anche scuse ufficiali e in seguito sono state approvate procedure di autocertificazione (spesso non pubblicizzate a dovere) per poter presentare ricorso.[15]
Resta spesso comunque difficile e antieconomico (soprattutto per chi ha cambiato residenza o risiede all'estero) gestire i ricorsi (dovendo prendere giorni di ferie per potersi recare negli uffici o dover pagare avvocati) in confronto al pagamento delle piccole somme richieste con la minaccia di dover affrontare pignoramenti o ipoteche (l'ipoteca, ai sensi del decreto-legge n. 70/2011, può essere iscritta solo per debiti superiori ad 8.000 euro; fino a 20.000 euro sono previste particolari limitazioni).
A seguito delle menzionate critiche e della sfavorevole situazione economico-sociale in cui versa la nazione, Equitalia è stata oggetto di crescenti proteste. In particolare, nel 2012 si sono verificati attentati e sequestri tali da richiamare l'attenzione diretta del Presidente del Consiglio, Mario Monti[16].
In molti comuni ormai emerge il progetto d'abbandonare definitivamente il servizio fornito dalle sedi locali di equitalia ed incorporarne così le funzioni per una gestione più equa.[17][18][19][20]


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