Ha
scritto un professore universitario ebreo statunitense, Jay Neugeboren1:
“Noi ebrei dobbiamo mantenerci distinti e puri dal punto di vista
religioso, morale e fisico…Se
noi ebrei dobbiamo essere fedeli al nostro patto con Dio come suo
popolo eletto” - ancora! – “dobbiamo guardarci anche dalla più
piccola unione fisica o morale con quelli diversi da noi, con quelli
che non sono stati scelti da Dio”. Jay Neugeboren, come tutti gli
ebrei credenti della sua stessa stoffa, avrebbero bisogno di essere
purificati nel cervello.
Vedremo,
esponendo la “storia” del popolo ebraico da Davide in poi, e
sulla base del libro biblico dei Re,
come l’autore anonimo di questo libro non si sia accorto di avere
esposto una storia comica, la cui comicità, pur nei tremendi
fatti di sangue raccontati, traspare chiaramente nel contenuto, se si
riesce a superare la forma tediosa e piatta dell’esposizione, da
cui emerge un solo protagonista, Jahweh, la cui comicità
esilarante si espande su tutti i racconti, in cui gli altri
personaggi, che di per sé sarebbero seri, almeno in quanto
massacratori, appaiono coinvolti ed annullati nella comicità
unica di Jahweh, per cui il racconto biblico potrebbe andare sotto il
titolo Le incredibili
avventure di Jahweh.
E che siano incredibili è l’unica cosa vera. In tal modo
crediamo di essere riusciti a portare a conoscenza del grosso
pubblico un testo, i racconti dell’Antico Testamento, che, secondo
quanto ci risulta, anche per una nostra indagine personale, la gente,
pur professandosi cristiana, non conosce, perché sono di una
tediosità insostenibile alla lettura, espressione della
povertà di spirito degli autori anonimi di tali racconti. Noi,
rispettando rigorosamente il testo, offrendo ampie citazioni, ne
abbiamo dato la vera immagine scoprendone tutta la tragica comicità.(Dal mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica, dedicato Alla momoria di Albert Einstein, ideale di una umanità metaculturale).
La religione ebraica è contraddittoria proprio perché non fa proselitismo. Ma in ciò sta la sua maggiore disonestà che si traduce in razzismo. Per gli ebrei credenti l'umanità si divide in ebrei e non ebrei. I non ebrei sono popoli inferiori destinati ad essere dominati. E qui salta fuori una delle ragioni per cui gli ebrei sono stati sempre invisi e mal tollerati dall'antichità all'età moderna. E che diamine, ci sarà pure una vera ragione? Hanno sempre rifiutato l'integrazione.Non si sono mai sentiti cittadini dello Stato in cui abitavano. Almeno sino a quando è avvenuto nell'ebraismo, a incominciare dal XIX secolo, un processo di secolarizzazione. Da quel momento gli ebrei laici hanno incominciato a emergere in tutti i campi. Vi è la tesi (che io mi limito a citare senza farla propria) che essi abbiano cercato di dominare il mondo anche con le rivoluzoni (come quella sovietica inizialmente condotta con l'armata rossa guidata dall'ebreo Trotsky, poi fatto fuori da Stalin con un sicario mandato in Messico per spaccargli la testa perché, al contrario di Trotsky, non voleva esportare il comunismo in altri Stati per farlo più forte nell'Unione Sovietica e perseguitò gli ebrei come Hitler) oltre che con il dominio nel campo della finanza (vedi Goldman Sachs, salvata da Obama che ha lasciato fallire le altre grandi banche). Ma lascio perdere questo argomento che mi porterebbe fuori tema e che non ho mai voluto trattare. Il non volersi mischiare gli ebrei con altri popoli (secondo la norma veterotestamentaria) non è forse espressione del massimo razzismo? A cui non sono giunti né il cristianesimo né l'islamismo proprio per il loro proselitismo indipendentemente dalla razza. D'altronde è nel diritto di una religione (diritto alla libertà di pensiero) fare del proselitismo. Importante è che una religione oggi non infranga le norme di uno Stato laico, come già aveva chiarito il grande filosofo ebreo ateo Spinoza distinguendo tra culto interno e culto esterno (Tractatus theologico-politicus, XVI). Su ciò che è il comportamento esterno (compresi i riti) deve intervenire lo Stato se essi siano contrari alle sue norme generali. Non si possono fare eccezioni per le religioni.
Le frasi di Neugeboren sono illuminanti. Se
questa non è follia! Ma questo è il principio della
religione ebraica, fondato sullo stesso Antico Testamento. Perciò
se lo tengano pure tutto per loro l’Antico Testamento gli ebrei
credenti. Se lo meritano. Come si può chiamare una
stratificazione plurisecolare di menzogne fondate sull’autoinganno?
Meno male che lo Stato di Israele è di fatto uno Stato laico,
essendo una minoranza i credenti osservanti, come quegli scimuniti
ortodossi, vestiti di nero e con cappello nero, che vanno, in modo
ridicolo, a ciondolare il capo di fronte al cosiddetto “muro del
pianto”. Sì, del pianto di tutti i milioni di animali
scannati nel mattatoio, essendo quel muro un residuo di quello che
gli antichi ebrei chiamavano tempio, in realtà un grande
mattatoio, che essi chiamavano “casa del signore”. Un dio che
abita in un mattatoio! E gli ebrei ortodossi ne vorrebbero la
ricostruzione. Si noti la sconcertante contraddizione da cui è
nata e in cui vive la religione ebraica. Essa non fa, anzi rifiuta di
fare, proselitismo; gli ebrei credenti credono che il loro dio sia
quello vero ma se lo tengono stretto non ammettendo che i non ebrei
se ne possano appropriare. E’ ancor più evidente che questa
contraddizione nasce dalla finalità unica dell’Antico
Testamento, che è soltanto la giustificazione del diritto alla
terra di Palestina. Di tutto il resto agli ebrei credenti
non gliene importa proprio alcunché. L’asserito
olocausto è anch’esso in funzione del rafforzamento della
tesi biblica secondo cui Jahweh ha sempre avuto bisogno di purificare
prima il suo popolo quando ha peccato allontanandosi dalle sue leggi
(quelle “mosaiche”), e lo purificava sempre sottoponendolo ad
olocausti. Così furono interpretate, per esempio, la
catastrofe del 587 con la distruzione di Gerusalemme ad opera di
Nabucodonosor e la successiva cattività in Babilonia. La
teologia ebraica si fonda sulla seguente successione: peccato del
popolo, punizione divina, pentimento, promessa divina di salvezza.
Evidentemente il popolo ebraico aveva peccato troppo con il processo
di laicizzazione che subì l’ebraismo nel XIX secolo
permettendo la nascita di ebrei atei come Marx, Freud e Einstein.
Dunque l’asserito olocausto ad opera del nazismo, alla luce di
questa scriteriata teologia ebraica, fu voluta da Jahweh. E
allora di che si lamentano gli ebrei credenti? Hitler è stato
lo strumento di una punizione divina, a cui è seguita, dopo la
“purificazione” ad opera del nazismo, la nascita dello Stato
d’Israele. Questa scriteriata teologia, d’altra parte, è
in contraddizione con la certezza che tutto ciò che accade sia
dovuto alla volontà di Jahweh, per cui dovrebbe attribuirsi a
lui anche il peccato degli ebrei con il conseguente olocausto.
La religione ebraica è contraddittoria proprio perché non fa proselitismo. Ma in ciò sta la sua maggiore disonestà che si traduce in razzismo. Per gli ebrei credenti l'umanità si divide in ebrei e non ebrei. I non ebrei sono popoli inferiori destinati ad essere dominati. E qui salta fuori una delle ragioni per cui gli ebrei sono stati sempre invisi e mal tollerati dall'antichità all'età moderna. E che diamine, ci sarà pure una vera ragione? Hanno sempre rifiutato l'integrazione.Non si sono mai sentiti cittadini dello Stato in cui abitavano. Almeno sino a quando è avvenuto nell'ebraismo, a incominciare dal XIX secolo, un processo di secolarizzazione. Da quel momento gli ebrei laici hanno incominciato a emergere in tutti i campi. Vi è la tesi (che io mi limito a citare senza farla propria) che essi abbiano cercato di dominare il mondo anche con le rivoluzoni (come quella sovietica inizialmente condotta con l'armata rossa guidata dall'ebreo Trotsky, poi fatto fuori da Stalin con un sicario mandato in Messico per spaccargli la testa perché, al contrario di Trotsky, non voleva esportare il comunismo in altri Stati per farlo più forte nell'Unione Sovietica e perseguitò gli ebrei come Hitler) oltre che con il dominio nel campo della finanza (vedi Goldman Sachs, salvata da Obama che ha lasciato fallire le altre grandi banche). Ma lascio perdere questo argomento che mi porterebbe fuori tema e che non ho mai voluto trattare. Il non volersi mischiare gli ebrei con altri popoli (secondo la norma veterotestamentaria) non è forse espressione del massimo razzismo? A cui non sono giunti né il cristianesimo né l'islamismo proprio per il loro proselitismo indipendentemente dalla razza. D'altronde è nel diritto di una religione (diritto alla libertà di pensiero) fare del proselitismo. Importante è che una religione oggi non infranga le norme di uno Stato laico, come già aveva chiarito il grande filosofo ebreo ateo Spinoza distinguendo tra culto interno e culto esterno (Tractatus theologico-politicus, XVI). Su ciò che è il comportamento esterno (compresi i riti) deve intervenire lo Stato se essi siano contrari alle sue norme generali. Non si possono fare eccezioni per le religioni.
1
Ezra,
in D. Rosenberg (a cura di), Congregation:
Contemporay WritersRead the Jewish Bible,
San Diego, 1989, Cit. in W. Brueggemann, Introduzione
all’Antico Testamento,
Claudiana 2001, p. 389.
Caro signor Melis,
RispondiEliminaè chiaro che non si possono trasformare i cani e i gatti in vegetariani. Il fatto è però che ci sono sempre più cani e gatti e dobbiamo nutrirli con carne, quindi delle frattaglie degli animali macellati. Che fare dunque? Io sono un po' in un dilemma (ho quattro gatti e un cane).
Ebrei e razzismo. Ormai il razzismo è il prezzemolo di ogni controversia, in nome del politicamente corretto. Per mezzo secolo i comunisti ci hanno scassato il coso con l'antifascismo che adesso non gli tira più, perciò hanno sostituito il termine con razzismo. Più o meno siamo o saremmo tutti razzisti. Se qualcuno ti è antipatico e lo tratti di conseguenza - magari correttamente, ma senza trasporto e calore - sei razzista o criptorazzista.
Ormai non si possono più esprimere liberamente i propri pensieri e sentimenti senza incorrere nelle ire degli antirazzisti. Che sono - mi sembra logico - anche loro dei razzisti all'incontrario: odiano i razzisti!
Termini come fascista, razzista, antisemita dovrebbero se non proprio essere eliminati - servono in fondo soprattutto a bollare e squalificare l'avversario - almeno usati con estrema parsimonia.
Secondo la logica imperante del politicamente corretto tutti i tifosi di calcio dovrebbero essere considerati razzisti (a meno che non applaudano cavallerescamente anche la squadra rivale e la incitino magari a segnare un gol alla propria squadra ...).
Quanto agli ebrei condivido le sue posizioni. Ma il loro è un caso veramente singolare nella storia. Per cui non li considererei o non li chiamerei razzisti, ma piuttosto fissati o suonati (i ridicoli ortodossi). Gli israeliani però sono in maggioranza laici e non credono alle fesserie del Vecchio Testamento e dei commentari.
Certo i discorsi di quel Neugeboren (neonato o "rinato" !) possono o potrebbero essere considerati razzisti. Ma uno così è soprattutto suonato (poveraccio). Certo i suonati possono fare danni (vedi il gustoso libretto di Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità), ma non diamogli addosso con l'accusa di razzismo, se no fanno di nuovo le vittime e ci accusano di antisemitismo.
Ciao professore.
RispondiEliminaPenso che con questo post ha messo una pietra definitiva sulla querelle a distanza che l'ha vista impegnata contro quello squinternato di rabbino!
Del resto condivido in pieno le considerazioni sul "razzismo" del signor Sergio.
Probabilmente una delle motivazioni all'origine delle antiche persecuzioni anti-ebraiche derivò dal fatto che essi erano rigidi "monoteisti" tra popolazioni principalmente politeiste.
RispondiEliminaIl loro conseguente atteggiamento misantropico li rendeva pubblicamente e complessivamente antipatici.
A Giancarlo
RispondiEliminaPer quanto riguarda il monoteismo non è questa la causa della persecuzione degli ebrei giacché furono perseguitati anche i cristiani. Il paganesimo nell'impero romano era assai tollerante e permetteva di importare dall'Oriente anche nuovi culti.Ognuno poteva credere in ciò che voleva, ma sotto la condizione che venissero rispettate le leggi dello Stato. Quando poi l'imperatore impose anche il culto di se stesso per ragioni politiche (unità dell'impero) sorsero avversioni da parte dei cristiani. E naturalmente anche da parte degli ebrei (con cui inizialmente i cristiani vennero confusi). Sia i cristiani che gli ebrei ritenevano di dover obbedire prima alle loro convinzioni religiose che alle leggi dello Stato. Da qui le varie persecuzion sino a Diocleziano (per i cristiani). Sino a quando, dato ilnumero crescente di spontanee conversioni al cristianesimo (mentre l'islamismo si espanse subito solo con le armi) fu emanato l'editto di tolleranza da parte di Costantino, che si fece battezzare solo in punto di morte per poter cancellare così tutti peccati (che furbo!). Solo Con Teodosio I il cristianesimo divenne religione di Stato e i cristiani da perseguitati divennero persecutori dei pagani con la distruzione di templi e biblioteche. Il cristianesimo, con il suo universalismo e il suo proselitismo presso tutte le genti spense lo spirito di resistenza contro le invasioni barbariche per la volontà di accogliere i barbari entro i confini sperando di trasformarli in Romani (anche se già imperatori romani come Caracalla avevano esteso la cittadinanza a molte genti straniere). Alla fine accadde che l'impero romano ebbe eserciti multirazziali e multiculturali che non avevano più lo spirito e l'interesse che prima avevano i Romani nel respingere le invasioni e si arrivò persino a comprare la pace con il danaro. Ma Montesquieu nell'opera Cause dell'ascesa e della decadenza dei Romani osserva che la pace non si compra e che fu proprio l'avere accettato nei confini popolazioni straniere, persino negli eserciti, a favorire la fine dell'impero romano. In Europa si sta presentando lo stesso fenomeno (come ho scritto nel libro che riceverà). Oggi si sta ripetendo lo stesso fenomeno in un'Europa multiculturale e multirazziale, agevolata dal fatto che viviamo in una Europa che ha la pretesa di comandare sugli Stati nazionali, facendo perdere qul minimo di spirito sano nazionalista che è la difesa di uno Stato. Già la stessa Europa è multiculturale e multirazziale, ma se si aggiungono genti che non hanno alcunché a che fare con la storia europea allora è la fine dell'Europa. La società multirazziale sarà la fine degli Stati europei in mancanza di un argine politico contro l'invasione islamica, peggiore di quella armata perché quella armata almeno si presentava come nemica. Questa invasione pacifica è ancora più pericolosa perché subdola come una malattia. Poi si scatenerà.
Non trovo il suo libro “Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale" nel catalogo elettronico BOL.
RispondiEliminaCome posso procurarmelo? Me lo potrebbe mandare? L'importo e le spese di spedizione posso versarglieli sul suo IBAN se me lo indica, anche anticipatamente.
Cordialità
A Sergio
RispondiEliminaper varie ragioni mi sono dovuto fare io stesso editore di questo libro con codice ISBN e compreso nel catalogo nazionale Alice. Non capisco perché sia difficilmente reperibile presso le librerie (ma alcune mi hanno telefonato avendo recepito la mia sede e il mio numero di telefono) e i distributori on line (come IBS, che, pure, lo dà come disponibile). Ad ogni modo io l'ho stampato in 3000 copie e me ne rimangono un po' più di in migliaio. Non avendolo stampato per fare quattrini ma per far conoscerne il contenuto ho deciso di regalarlo alle più importanti biblioteche italiane e straniere anche perché così verrà conservato per sempre e non si disperderà mai tra le mani di privati. A quelli che mi scrivono lo invio in omaggio. Le spese postali ( a mio carico) sono di appena un euro e 20 cent. sino a un kg e mezzo. Perciò chi abbia interesse ad averlo in omaggio mi scriva lasciando il suo indirizzo con nome e cognome.
Gia il fatto di definirsi "popolo eletto da Dio" e "mantenersi puri" è sintomo di presunzione razziale, i nazisti hanno tentato di copiarli mettendosi contro, ma hanno perso.
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