Se gli uomini pensassero ogni giorno che nascono con la valigia già pronta per l'ultimo viaggio non darebbero importanza a tutto ciò a cui ne ne danno, non darebbero importanza soprattutto al danaro per arricchirisi e al potere. VANITAS VANITATUM (Ecclesiaste). Siamo qui senza certezze. La gente si distrae da questo pensiero con il lavoro e il divertimento. Facendo figli per avere l'illusione di avere delle responsabilità nei loro confronti. E così continua la staffetta della morte. Chi non si pone domande circa il significato della vita vive da incosciente. Le religioni sono nate per porre rimedio alla disperazione. Ma il risultato è peggiore del rimedio. Solo relativismo. Ognuna pretende di possedere la verità, fondata sul nulla. A parte i massacri di cui sono state e sono tuttora responsabili nelle guerre di religione. Se un Dio esistesse non sarebbe certo quello di una delle religioni cosiddette rivelate. Sono tutte ridicole. Basti pensare a come sono nate e a come si sono espanse. La scienza non può rispondere alle domande ultime. Può dire quali siano le leggi fisiche, ma non può dire se la vita sia il frutto del caso o della necessità. In un universo infinito era assai probabile o quasi necessario che, nel gioco dei grandi numeri, si formasse la vita almento in un sistema solare. L'universo visibile (al di là del quale possono esistere altri universi paralleli) contiene circa 200 miliardi di galassie, ognuna delle quali contiene un numero di stelle compreso tra i 200 e i 300 miliardi . Dunque la vita, in questo senso, era quasi necessario che si formasse. Ma non era necessario che si formasse proprio sulla Terra. E' del tutto casuale che si sia formata sulla Terra.
E perché dovrebbe sopravvivere solo l'anima umana se è è comune l'origine di tutte le forme di vita? Deriviamo tutti, dagli insetti all'uomo, da protorganismi (risalenti a 3 miliardi di anni fa) e dall'esplosione della vita nei mari nel periodo geologico detto Cambriano (600 milioni di anni fa). Nella Terra soltanto in un periodo risalente a circa un miliardo e 400 milioni di anni fa si è formata la cellula eucariotica per simbiosi casuale di tre batteri (che hanno dato origine alla cellula animale) e degli stessi tre batteri più un altro (che hanno dato origine alla cellula vegetale). Senza la cellula eucariotica la Terra sarebbe abitata ancora solo da batteri e alghe verdi-azzurre, che sono monocellulari e monocariotici. Sono immortali anche le pulci, le zecche, le zanzare, i pidocchi, i batteri? Cambiando di una parola il titolo di una famosa novella di Pirandello (O di uno o di nessuno), vi sarebbe da dire: O DI TUTTI O DI NESSUNO.
Per leggere le risposte ai dieci quesiti scrivi su Google il titolo dell'articolo e vai al Corriere della sera (non risultando copiabili le risposte)
E perché dovrebbe sopravvivere solo l'anima umana se è è comune l'origine di tutte le forme di vita? Deriviamo tutti, dagli insetti all'uomo, da protorganismi (risalenti a 3 miliardi di anni fa) e dall'esplosione della vita nei mari nel periodo geologico detto Cambriano (600 milioni di anni fa). Nella Terra soltanto in un periodo risalente a circa un miliardo e 400 milioni di anni fa si è formata la cellula eucariotica per simbiosi casuale di tre batteri (che hanno dato origine alla cellula animale) e degli stessi tre batteri più un altro (che hanno dato origine alla cellula vegetale). Senza la cellula eucariotica la Terra sarebbe abitata ancora solo da batteri e alghe verdi-azzurre, che sono monocellulari e monocariotici. Sono immortali anche le pulci, le zecche, le zanzare, i pidocchi, i batteri? Cambiando di una parola il titolo di una famosa novella di Pirandello (O di uno o di nessuno), vi sarebbe da dire: O DI TUTTI O DI NESSUNO.
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Dall’Universo al Dna: ciò che la scienza deve ancora svelare
I dieci enigmi per capire chi siamo
Energia oscura, extraterrestri che non danno segnali, la metà sconosciuta del genoma, la vita artificiale. E la mente umana
La galassia Girandola M107 (Nasa)
«Il talento è colpire il bersaglio che nessuno riesce a colpire.
Il genio è vedere il bersaglio che nessuno sa che c’è», le parole di
Arthur Schopenhauer ben s’addicono ai tre astronomi – Saul Perlumutter,
Brian Schmidt e Adam Riess – premiati lo scorso anno con il Nobel per la
fisica per aver rivelato l’esistenza dell’energia oscura nell’Universo.
Nessuno l’aveva vista prima. Nessuno sa spiegare, ancora oggi, cosa
diavolo sia, neppure i tre premi Nobel. È la scienza, bellezza. O come
suggerisce Socrate, parafrasando la sua Apologia:
«Sono più saggio, perché non m’illudo di sapere ciò che non so». Il 96%
dell’universo resta per noi un mistero, tanti enigmi sono ancora senza
risposta. L’euforia è lecita, la prudenza di rigore ogni volta che uno
scienziato firma una rivelazione. Come ha riconosciuto un altro premio
Nobel, il fisico Frank Wilczek, dopo l’annuncio della scoperta del
bosone di Higgs, o particella di Dio. «La Natura ha finalmente risposto,
ora siamo pronti a farle nuove domande». In modo totalmente arbitrario,
abbiamo provato a stilarne la top ten.
1. Di che cosa è fatto l’universo?
2. Che cos’è l’energia oscura?
3. Quali sono i «mattoni» della materia?
4. Esiste una legge del tutto?
5.Siamo soli nell’universo?
6. Come funziona la mente? Che cos’è la coscienza?
7.A che cosa serve l’altra metà del genoma?
8. Perché invecchiamo?
9.Possiamo creare la vita artificiale?
10. Come sarà la fine di tutto?
9 agosto 2012 (modifica il 10 agosto 2012)
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