mercoledì 21 novembre 2012

CASO ODIFREDDI: CENSURATO DALLA LOBBY EBRAICA CONTRO LA LIBERTA' DI PENSIERO. ODIFREDDI AVEVA IL DIRITTO DI SCRIVERE IL FALSO DA FAZIOSO QUAL E'

Ecco il testo censurato di Odifreddi. Per questo Odifreddi ha deciso di chiudere il suo blog (dentro il quotidiano la Repubblica). Riporterò dopo i miei commenti al post di commiato di Odifreddi.

“Dieci volte peggio dei nazisti. Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer. Dopo la guerra Kesselring fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Erich Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario. In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore! Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi. Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?
Piergiorgio Odifreddi”

Ecco il mio primo commento. 

20 novembre 2012
Caro Odifreddi , ho continuato a scrivere anche quando lei mi ha definito un "reperto umano". E mi attendevo, se non delle scuse, almeno una giustificazione. Ma debbo riconoscere che il suo blog è stato sempre il luogo di incontro di un pensiero libero da ogni forma di censura. E questo va a suo vanto. Tutti dovrebbero essere come lei. L'unico limite dovrebbe essere quello di non cadere nell'insulto. E purtroppo lei ha lasciato passare anche gli insulti. Io non compro mai quotidiani perché trovo che in Italia non vi sia libertà di pensiero sulla stampa. La Repubblica è veramente un giornalaccio e ho comprato sempre a parte (il giorno dopo) i libri e i cd (come gli ultimi del grande pianista Pollini) ad esso collegati. Leggo i quotidiani si internet. E questo mi basta. Ma mi spieghi una cosa. Lei ha scritto: "Mai e sempre, fino a ieri, quando anche loro hanno dovuto soccombere di fronte ad altre lagnanze, questa volta sicuramente in ebraico".  Vuol essere più preciso? Ha subito indirettamente la censura della lobby ebraica? Con una censura tale da non poterla esprimere chiaramente? io ho dovuto porre il mio sito www.ordineliberale.org negli  Stati Uniti per evitare di essere oscurato. E il mio blog è ad esso collegato. Negli Stati Uniti, nonostante la potente influenza della finanza ebraica mai avrei subito un processo per ASSERITO antismitismo per avere spietatamente condannato le farneticazioni che stanno a monte della macellazione ebraica kosher (fatta propria dagli islamici). In questo blog si è scritto liberamente sul negazionismo e ho avuto spazio per scrivere contro gli scellerati che anche in Italia vorrebbero diventasse reato contro la libertà di pensiero. Vale anche in questo caso la frase di Evelin Beatrice Hall (Gli amici di Voltaire) da lei erroneamente attribuita a Voltaire ma che rispecchia fedelmente il pensiero di Voltaire.
Caro Odifreddi, alcuni le consigliano di tornare su Il Fatto quotidiano. Io non credo che in questo giornale vi sia maggiore libertà. Non ha pensato di farsi un blog tutto suo fuori da ogni giornale e posto negli Stati Uniti?
Dal suo blog ho imparato molte cose, specialmente in relazione agli interventi di ToniMontana, di gvmzz sulla fisica. Ma non posso dimenticare altri come Piacesi, b.dg, Monotonia  e tanti altri. Mi dispiace però che quasi tutti si siano nascosti dietro un nickname. Chi sono tonymontana (che rifiutò di dirmi il suo nome come ricercatore di fisica), gvmzz e la donna (se non sbaglio) b.dg?
Caro Odifreddi, lei ha avuto il torto secondo certi ebrei di avere attaccato Israele. Io invece ho attaccato sempe gli arabi, per me brutta razza (come in generale gli islamici). Ma lei ha il diritto di attaccare Israele come io ho il diritto di attaccare gli arabi. Israele si difende. Siamo su posizioni opposte. Ma questo ha poca importanza. Vi deve essere libertà per posizioni opposte. Ma senza cadere nell'insulto reciproco, come spesso è accaduto nel suo blog, che tuttavia ha avuto anche il merito di permettere sempre il fuori tema, ciò che lo ha reso più interessante. Nel frattempo, sino a quando non troverà altro spazio, avrà più tempo per altro.    
 

Questo è il secondo commento lasciato nel blog di Odifreddi (a cui bisogna riconoscere il merito di non avere mai censurato i commenti, anche quelli più aspri contro di lui sino all'insulto. Il mio commento è tratto dal mio libro IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA.Odifreddi ha dimostrato di essere storicamente disinformato circa la natura della rappresaglia.


Una storia metaculturale, non ideologica, dovrà riconoscere un giorno la responsabilità di quei partigiani che, mosche cocchiere della resistenza, fatta in realtà dagli anglo-americani, provocarono le rappresaglie dei nazisti (previste dai trattati internazionali a partire dalla Convenzione dell'Aja del 1907). Ai sensi dell'art. 42 di tale Convenzione “la popolazione ha l'obbligo di continuare nelle sue attività abituali astenendosi da qualsiasi attività nei confronti delle truppe e delle operazioni militari. La potenza occupante può pretendere che venga data esecuzione a queste disposizioni al fine di garantire la sicurezza delle truppe occupanti e al fine di mantenere ordine e sicurezza. Solo al fine di conseguire tale scopo la potenza occupante ha la facoltà, come ultima ratio, di procedere alla cattura e alla esecuzione degli ostaggi”. E l'art.1 della stessa Convenzione (come ribadito dalla Convenzione di Ginevra del 1929)1 pone come condizione che i corpi di volontari affianchino gli eserciti regolari, siano riconoscibili in base ad una divisa, rispondano ad un responsabile e portino apertamente le armi. E lo stesso Tribunale di Norimberga al caso 9 disse: “Le misure di rappresaglia in guerra sono atti che, anche se illegali, nelle condizioni particolari in cui essi si verificano possono essere giustificati. Ciò in quanto l'avversario colpevole si è comportato a sua volta in maniera illegale e la rappresaglia stessa è stata intrapresa allo scopo di impedire all'avversario di comportarsi illegalmente anche in futuro”.Lo stesso Tribunale ritenne equa la proporzione di 10 ad 1. Certamente perché gli stessi alleati tra il 1944 e il 1945 avevano anch'essi, quando pure non attuato, minacciato rappresaglie da una proporzione minima di 1 a 25 ad un massimo di 200 a 1. 2 E nel processo che si svolse a Mestre nel febbraio del 1947 contro Kesserling (conclusosi con sentenza di condanna a morte, commutata in ergastolo e seguita da concessione di libertà dal 1952) la Corte accolse la tesi, formulata dalla stessa pubblica accusa, che la rappresaglia era legittima, ma aggiunse che Kesserling doveva essere accusato del fatto che per errore erano state uccise 335 persone invece di 330. E per quanto riguarda le stragi che furono compiute tra l'agosto e il settembre del '44, culminanti in quella di Marzabotto si riconobbe da parte dello stesso pubblico Ministero che Kesserling si trovò ad affrontare “alcune persone irresponsabili con le quali non poteva negoziare e ai cui capi non poteva dire: controllate i vostri uomini”.3
1V. voce“Leggi di guerra nel XX secolo” nel sito www.cronologia.leonardo.storia.it/guerra03.htm.
2Quando fu ucciso il generale americano Rose nel marzo del 1945 furono uccisi per rappresaglia  110 civili  tedeschi. Per le rappresaglie attuate da inglesi ed americani cfr. “1945 seconda guerra 
mondiale le RAPPRESAGLIE” nel sito www.cronologia.leonardo.storia.it/storia/a1945s.htm.
3www.inilossum.it/comunismo6.html (La strage di via Rasella:un atto “eroico”).V. la descrizione 
del procedimento contro Kesserling in www.difesa.it/GiustiziaMilitare/RassegnaGM/Processi/AlbertKesserlingPer una rassegna dei processi condotti negli anni 1947-51 contro i nazisti v.
 www.storicamente.org/Focardi_shoa/htm. Per conoscere la contraddittoria difesa dell'attentato
 di via Rasella da parte dell'Associazione Nazionale Partigiani v. www.anpibagnoaripoli/doc//testiNoteDominiciSuViaRasella.

Indro Montanelli – che si era visto sequestrare su querela dei vigliacchi attentatori di via Rasella il volume “L'Italia della guerra civile” (scritto con Mario Cervi) perché aveva ritenuto gli attentatori responsabili della rappresaglia – per quieto vivere il 22 marzo 1998 (Corriere della sera) si limitò a condividere il giudizio di Enzo Forcella secondo cui l'attentato era privo di rilevanza militare, suggerendo ingiustamente che non si disseppellissero i cadaveri e non si tenessero ancora aperti i conti con il processo contro Priebke, che, invece fu condannato. E il 26 marzo aggiunse che non si poteva tenere aperta un caso giudiziario dopo che 50 anni prima era passata in giudicato una sentenza di assoluzione che aveva riconosciuto colpevole Kappler e non i suoi subordinati, come Priebke. Concludeva scrivendo che non si poteva continuare ad avvelenare il presente compromettendo il futuro. Ma in sede storica il passato deve essere rivisitato, non per avvelenare il presente, ma per illuminarlo alla luce della verità. E la verità è scomoda per uno Stato nato dalla disonestà.
Il Gip Pacioni, affiancato dai familiari delle vittime nel processo contro Priebke, quando respinse la richiesta di archiviazione per le responsabilità dei partigiani, fu assalito da tutta la sinistra, compreso l'attuale capo di Stato Napolitano, che, insieme con tanti altri del suo partito, definì “aberrante” la decisione del Gip, che fu sottoposto ad un linciaggio morale e minacciato, per cui rinunciò all'incarico. Anche l'intellighenzia giornalistica, ben rappresentata a sinistra dall'ex partigiano Giorgio Bocca (La Repubblica, 28.6.97), si scatenò contro il Gip cercando di ridicolizzarlo. L'ineffabile capo dello Stato di allora, Scalfaro, disse che non si poteva portare la storia in Tribunale dopo 50 anni. Seguì a ruota Prodi con una frase assai simile. E perché allora dopo 53 anni si portò in giudizio Priebke? 

Ma già il 24 agosto 2012 avevo scritto un altro commento al post diOdifreddi intitolato "Made in Palestine". 

profpietromelis_01 24 agosto 2012 alle 06:38
L’ultimo capitolo di un mio libro (Io non volevo nascere) è intitolato: Palestina ebraica. Arabi invasori. Gli ebrei furono espropriati con la forza (sin dall’epoca romana) di una terra in cui ebbero per più di un millennio un loro Stato. Quanto tempo deve passare perché l’invasione di un territorio altrui diventi titolo di proprietà? Già il grande filosofo Robert Nozick si poneva questa domanda? L’acquisizione di una proprietà in base al diritto naturale deve essere pacifica e la sua trasmissione ad altri deve avvenie tramite un mutuo consenso, dice Nozick (Anarchia, Stato eUtopia, 1974). In base al diritto naturale gli arabi della Palestina dovrebbero essere sbattutti tutti a calci in culo almeno oltre il fume Giordano. Ridicola la risposta del turco Saladino a Riccardo Cuor di Leone re di Inghilterra, che aveva guidato la III crociata. Disse: la Palestina è nostra perché l’abbiamo riconquistata nel 1187. Per lui non valeva il fatto che i cristiani l’avessero conquistata nel 1096 con la I crociata, con la promessa (non mantenuta) di restituirla all’imper bizantino, a cui era stata sottratta con l’invasione turca del 1070. In realtà, andando alle origini, la Palestina doveva appartenere agli ebrei, unica popolazione autoctona sopravvissuta tra le antiche popolazioni della terra di Canaan. E dopo aver scatenato e perso tre guerre contro Israele gli arabi vorrebbero con la pace ottenere ciò che non sono riusciti ad ottenere con la forza. Ma si tolgano dai piedi da tutta la Palestina. Dovrebbero tornare in quella tana (l’Arabia) da cui disgrazuiatamente uscirono dopo la porte di quel pazzo di Maometto, la più grande disgrazia dela storia. Questo è un pensiero espresso anche dallo storico Henri Pirenne nel libro Maometto e Carlomagno, che fa iniziare il Medievo europeo con l’invasione araba, che portò alla fine della unione tra sponda africana e sponda europea. Ripeto la domanda fondamentale: quanto tempo deve passare perché un’invasione armata diventi titolo di proprietà di terre abitate da popolazioni autoctone?

 E il 14 novembre scorso avevo scritto un commento al post di Odifreddi "filosofia del giornalismo".


profpietromelis_01 15 novembre 2012 alle 20:40
@gagum (ore 4,45).
La mia affermazione secondo cui se non esiste il diritto naturale allora tutto è permesso perché varrebbe solo il diritto del più forte vale per tutti. Intendo per diritto naturale il diritto all’autoconservazione, discendente dalla legge naturale della tendenza di ogni organismo a mantenersi in vita, per cui la catena preda-predatore ne è una conferma perché il predatore – carnivoro – morirebbe di fame se non predasse). Il predatore solo apparentemente fa valere il diritto del più forte. Non uccide per crudeltà, come fa spesso l’uomo per motivi culturali, non naturali. Fa valere il diritto all’autoconservazione. Ora, se per fanatismo pseudo religioso gli ebrei credenti nelle cazzate dell’Antico Testamento e gli islamici credono di dover osservare regole alimentari risalenti ad almeno 2500 anni fa per sentirsi puri e per questo infliggono maggiori sofferenze agli animali nei mattatoi pretendendo che muoiano coscienti per dissanguamento dopo lunghi minuti (almeno 5) di spasmi atroci mentre legati si divincolano per liberarsi (come descritto in un documento dell’associazione dei veterinari di Torino da me prodotto in giudizio) io ho il diritto di non avere alcuna sensibilità per le sofferenze di questa gentaccia. Non pretendo che tutti diventino vegetariani. Pretendo però che non si aumentino le sofferenze aggiungendone di inutili. Gentaccia perché non rispetta la mia sensibilità e quella di 7 milioni di vegetariani (in Italia) e di quelli che, pur non essendo vegetariani, tuttavia non giustificano queste maggiori sofferenze. Perché io ho sempre distinto tra ebrei stronzi che credono in certe regole alimentari (risalenti al mitologico Mosè, mai esistito) ed ebrei non credenti che appartengono alla migliore intelligenza mondiale. Se lei ha ripreso a mangiare carne perché ha avuto disturbi alimentari vuol dire che assegna ai suoi disturbi una causa sbagliata. Lo dimostrano Umberto Veronesi (quasi novantenne) e Margherita Hack (novantenne), entrami vegetariani. Margherita Hack da neonata essendo nata in una famiglia di vegetariani. E io lo sono dall’età di 10 anni. Avrà sentito parlare (anche recentemente a Porta a Porta, Bruno Vespa) del cancro al colon provocato anche dalle carni rosse? Si regoli.
Quanto al mio essere filoisraeliano questo dipende dal fatto che io considero gli arabi degli invasori. Ho già scritto su questo tema. In base al diritto naturale (che è sopra storico) gli arabi della Palestina meriterebbero di essere rispediti tutti almeno oltre il fiume Giordano a calci in culo. Gli ebrei furono privati di un loro Stato che durava da almeno un millennio. Israele è uno Stato assediato da gente che non vuole riconoscere l’esistenza di Israele, che ha il diritto di difendersi. Gli israeliani hanno sempre subito delle guerre, anche se le hanno sempre vinte, perché non sono imbecilli come gli arabi, popolo che a causa del Corano non darà mai contributi alla conoscenza, mentre Israele è all’avanguardia anche nella conoscenza scientifica. Se disgraziatamente fossi nato arabo in Palestina avrei preferito essere cittadino di serie B in Israele che cittadino di serie A in uno Stato palestinese.
E poi, dopo tutto ciò, mi debbo portare dietro la nomea di antisemita. PAZZESCO.
 

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