Non ho altri commenti da aggiungere a quanto ho già scritto recentemente su questo argomento. La follia fanatica dei peggiori subanimali ha prevalso sulla richiesta di non sparare questa domenica. La giusta nemesi ha colpito ancora. Vi è da sperare che colpisca sempre di più.
Caccia, ucciso dal suo fucile
Quarto incidente in 7 giorni
Una battuta di caccia
Nuovo
incidente mortale in Sardegna dopo quello di domenica scorsa nel quale
era deceduto un ragazzo di 12 anni nelle campagne di Irgoli. Un capo
battuta di 66 anni è scivolato mentre si trovava in posta col fucile
pronto a sparare.
L'arma gli è caduta di mano e
due colpi son partiti dal basso verso l'alto, all'altezza del femore,
uccidendolo poco dopo. La vittima è Paolo Serra, di 66 anni, residente a
Arzachena, capo squadra di Monticanaglia. Teatro della tragedia, le
campagne di San Pantaleo.
LA CRONACA - Questa
mattina Paolo Serra, residente nella frazione di Arzachena, era
impegnato in una battuta di caccia ma mentre era in posta si è ferito
mortalmente col suo fucile che forse è scivolato. Sono stati inutili i
tentativi di salvargli la vita da parte dei suoi compagni prima e poco
dopo degli operatori del 118 arrivati nelle campagne di San Pantaleo, in
località Monti di Li Scopi quando mancavano pochi minuti alle 9. Ai
medici non è rimasto altro che constatare il decesso. E' il secondo
morto in una settimana di caccia grossa, il quarto ferito in appena
sette giorni. L'altro ieri un uomo di Monserrato era rimasto ferito a un
piede; domenica scorsa un ragazzino di 12 anni, colpito per errore da
un cacciatore nelle campagne di Irgoli, era morto dopo alcuni giorni di
agonia; mentre giovedì un cacciatore di 62, era stato ferito al volto da
un proiettile partito dall'arma di un compagno di battuta nelle
campagne di Esporlatu. Sul luogo dell'incidente di oggi sono intervenuti
i carabinieri del Reparto territoriale di Olbia, i Vigili del fuoco e
agenti della Corpo Forestale.
INVITO A NON SPARARE
INASCOLTATO - Solo i cacciatori dell'autogestita Norghio di Irgoli, il
paese dove la settimana scorsa un ragazzo di 12 anni è morto in un
incidente di caccia, hanno accolto oggi l'invito a non sparare dei capo
caccia locali, che intendevano così ricordare la giovane vittima. Nei
paesi vicini, nelle compagnie della Baronia, l'invito dei capo caccia
irgolesi non è stato accolto. "Quante vittime ci sono già state in
questi anni - è stato il commento dei cacciatori - se dovessimo
rinunciare a sparare ogni volta che c'è un incidente, ogni domenica
dovremmo restare a casa". Ad Irgoli domenica scorsa è stato ferito
accidentalmente alla testa Andrea Cadinu, di 12 anni, morto dopo 36 ore
di agonia in ospedale. Con l'invito a non sparare questa domenica, i
cacciatori di Irgoli hanno tentato di risvegliare la sensibilità davanti
ad una tragedia che ha colpito l'intera comunità, e che ha posto molti
interrogativi. Oggi, tuttavia, nelle campagne baroniesi e sarde hanno
sibilato i colpi di fucile, e l'invito a lasciare per un giorno le
doppiette appese è rimasto pressochè inascoltato. E questa mattina un
nuovo cacciatore è morto a San Pantaleo.
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