La vita è apparsa sulla Terra per puro caso. Se la Terra si fosse trovata ad una distanza inferiore rispetto al sole la temperatura sarebbe stata troppo alta, mentre ad una distanza superiore la temperatura sarebbe stata troppo fredda. Non posso in questa sede enumerare tanti altri fattori che indicano la pura casualità della formazione del "nostro" sistema solare. Si dice che esso avrà una vita di altri 4 miliardi di anni, essendone già passati circa 13 dalla sua prima formazione. Ora, si tenga conto che la stella più vicina alla Terra è l'Alfa del centauro, che non ha pianeti e dista più di 4 anni luce. La stella dotata di pianeti più vicina alla Terra dista 500 anni luce. Questo significa che l'uomo non potrà mai uscire dal sistema solare per andare a colonizzare altri pianeti. Né è possibile immaginare che si possa colonizzare un altro pianeta del sistema solare. Infatti anche Marte ha un'atmosfera priva di ossigeno. E senza ossigeno non è possibile la vita terrestre. A questo punto, anche se l'uomo non rendesse la Terra invivibile tra qualche centinaio o migliaia di anni, vi è da domandarsi: che differenza vi è tra il supporre che la vita duri sino alla fine dell'energia solare (supposto che essa duri sufficientemente ancora un paio di miliardi di anni) e il supporre che duri ancora qualche anno per l'impatto di un grossso meteorite quale quello che 65 milioni di anni fa provocò la glaciazione con l'estinzione di tutti i grandi rettili? Non solo, l'impatto di un grosso meteorite potrebbe spostare l'inclinazione dell'asse terrestre che provocherebbe una catastrofe immane a cui non potrebbe sopravvivere alcuna forma di vita superiore. Forse potrebbero sopravvivere soltanto alcune specie di insetti, che per primi hanno colonizzato la terra, oltre a molte specie di batteri, dalla cui simbiosi un miliardo e 400 milioni di anni fa è nata, sempre casualmente, la cellula eucariotica, da cui hanno avuto origine tutte le forme di vita che non fossero i monocariotidi (batteri e alghe azzurre).
Ora, per me sarebbe meglio che la vita cessasse sulla Terra mentre sono ancora in vita. Perché? E' chiaro. Solo in questo modo non avrei invidia per coloro che continueranno a vivere e conosceranno cose che io non conoscerò mai. Qualcuno potrà obiettare: ma allora ti contraddici perché, se hai invidia per coloro che vivranno dopo di te vorresti vivere ancora. No. Non mi contraddico perché anche coloro che mi sopravivranno dovrebbero avere invidia, a loro volta, per quelli che sopravivranno ad essi, e così via. Si tratta di un'invidia apparente perché è consolatorio il pensiero che nessuno sopravvivrà su questa Terra. E questo pianeta sarà un giorno un pianeta morto che continuerà a girare intorno al sole morente se non verrà prima inghiottito da esso. Credetemi, meglio non nascere in una vita che comunque non ha alcun senso essendo destinata a scomparire con la fine del sistema solare. E non rimarrà alcuna traccia e memoria di tutte le vicissitudini umane su altri mondi. Viviamo isolati senza che si possa mai sapere se esistano altre forme di vita in altri sistemi solari. E' possibile, molto possibile, nel gioco dei grandi numeri, che esistano altri pianeti abitati da forme di vita intelligente. All'interno del mondo visibile esistono circa 200 miliardi di galassie contenenti ciascuna, mediamente, 200-300 miliardi di stelle. Ma anche se esistessero altri pianei contenenti forme di vita intelligente non avremo mai contatti con essi. Lasciamo fare dunque alla natura senza avere l'idea balzana di bombardare i grandi meteoriti. Prima si sparisce tutti e meglio è. "La fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico).
16 Feb
L'asteroide sfiora la Terra
Il mondo è salvo (per ora)
Il
mondo è salvo. L’asteroide 2012 DA14 passa a soli 27mila chilometri
dalla Terra. Il prossimo rischio di collisione è rimandato al 2029
quando passerà l'asteroide "Apophis"
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