Notizie relative a roberta lombardi capogruppo 5 stelle
Vanity Fair.it - 1 giorno faChi è Roberta Lombardi, eletta capogruppo alla Camera dagli attivisti del Movimento 5 Stelle.
- Il Fatto Quotidiano - 1 giorno fa
- TGCOM - 1 giorno fa
Al
fascismo – nonostante le disgrazie della guerra di Etiopia, delle
leggi razziali e dell’alleanza con il nazismo nel 1940 - si deve
riconoscere una legislazione sociale che era all’avanguardia
(lodata persino da Churchill). Ricordiamo l’IRI, l’Agip, l’Inps,
l’Istituto maternità e infanzia, l’Istituto case popolari,
Cinecittà, etc. La Banca Nazionale del Lavoro (BNL) sorse in
concorrenza con le banche private, che oggi sono associazioni mafiose
legalizzate. Invece di servire oggi come calmiere dei profitti delle
altre banche la BNL si è adeguata alla prassi delle altre
banche, mentre dovrebbe agire come servizio sociale per mutui a basso
tasso di interesse al fine di finanziare, per esempio, l’edilizia
economica e far scendere i costi commerciali delle abitazioni,
ostacolando la speculazione edilizia.
Di questo si ricordi il
rinnegato Gianfranco Fini, che, divenuto presidente della Camera, usa
la sua carica come cattedra per seminare ogni giorno perle di
“saggezza”, demonizzando tutto ciò in cui prima aveva
creduto o aveva fatto finta di credere. Pupillo di Almirante si
dichiarava favorevole alla pena di morte e sbandierava un
nazionalismo di altri tempi. Per ricostruirsi una verginità è
andato a fare il lecchino in Israele e si fa fautore di una società
multirazziale. Con l'evidente scopo di dare la scalata alla carica di
capo del governo cercando di farsi accettare come foglia di fico
della falsa sinistra. Questa banderuola della politica, senza ideali
e spregiudicato, ha rinnegato tutto il fascismo, tacendo di ciò
che esso fece di positivo nella politica sociale.
Tant'è che non
riuscirò mai a spiegarmi come possa esistere un'opposizione
tra fascismo e socialismo, piuttosto che tra liberismo e comunismo,
essendo rimasto sempre Mussolini d'animo socialista nel suo concepire
l'economia sotto il controllo del superiore interesse dello Stato.
Quando
Mussolini, forse contro la sua volontà, fu prelevato dai
tedeschi e portato in Germania per costituire la R.S. I., libero dai
ceppi della borghesia che l'aveva aiutato a salire al potere, formulò
la carta dei principi della socializzazione delle imprese perché
gli operai ne fossero partecipi negli utili.
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E
fu principalmente Pertini a volere ad ogni costo la morte di Mussolini
sovrapponendosi al governo monarchico (riconosciuto dagli alleati) e
impedendo che Mussolini, tramite l'accordo cercato con il cardinale
Schuster, si consegnasse agli americani, come da essi richiesto in
quanto veri legittimati a chiederne la consegna, e non i cosiddetti
partigiani, che, pur privi di qualsiasi autonoma legittimazione
politica, volevano acquisirla decidendo, con la loro ala oltranzista,
di passare per le armi tutti i gerarchi della Repubblica Sociale,
senza alcun processo, come si fece, invece, a Norimberga. Fu
assassinato dai comunisti persino Nicola Bombacci, che, uomo mite,
teorizzatore della socializzazione delle imprese, era stato prima
segretario del partito socialista e poi cofondatore nel 1921 del
partito comunista, delegato a Mosca dei comunisti italiani nel 1920
ed amico di Lenin, ma espulso nel 1923 dai miopi del suo partito
quando alla Camera propose un'alleanza tra fascismo e comunismo
sovietico, capendo l'affinità tra le origini socialiste del
fascismo e il comunismo sovietico sino a quando condannò la
svolta staliniana. Nella Repubblica sociale, dove fu consigliere
economico di Mussolini, continuava a chiamare “compagni” gli
operai. Morì gridando:”Viva il socialismo”. Mussolini,
anche contro la volontà di quei partigiani che l'avevano
arrestato nella sua fuga verso la Svizzera, disposti a consegnarlo
agli americani, fu sottratto ad essi da una banda di assassini che,
al comando di una cupola di fanatici (in prevalenza formata da
comunisti, ma tra cui si trovava anche Pertini), furono inviati da
Milano a Dongo per anticipare l'arrivo a Milano degli americani e
permettere a questi fanatici vigliacchi di fregiarsi di fronte ai
vincitori di un'autorità che non avevano e di dare poi in
pasto ad una folla scatenata la visione dei cadaveri appesi a testa
in giù in piazzale Loreto. Quella stessa folla che, come
commentò con disprezzo lo stesso Leo Valiani, leader del
Partito d'Azione (e uno dei mandanti dell'assassinio di Mussolini),
non era mai stata antifascista. E ora saltava indegnamente sul carro
dei vincitori. E poi si parla di guerra di liberazione. Come se fosse
stata una guerra di popolo.
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Le
diverse versioni della morte di Mussolini nascondono solo una grande
menzogna nel loro contraddirsi. 1.
E' ormai certo che Walter Audisio fu solo uno che si prestò ad
apparire come esecutore degli ordini, mentre appare come maggiore
indiziato il successore di Togliatti Luigi Longo, di cui il P.C.I.
volle salvare la figura evitando che fosse considerato un volgare
assassino e per non metterne in pericolo la vita sostituendolo con la
scialba figura del ragionier Audisio. E' da verificare che l'Audisio
si fosse mosso solo con l'intenzione di eseguire l'ordine di Cadorna
e sia giunto dopo che il Longo aveva già ucciso Mussolini. Ma
la menzogna storica è stata ripetuta anche alla Rai in
occasione dell'ultimo 25 aprile (2010), riproponendo una vecchia
intervista a Luigi Longo e facendo apparire Pertini come un eroe
invece che come mandante di assassini. E sarebbe necessario che un
regista onesto sostituisse finalmente il suo film a quelli che, come
il film di Lizzani, propagandano ancora la menzogna. Molti anni dopo
Pertini confidò a Lizzani che non era stato Audisio ad
uccidere Mussolini, ma aggiunse, da imbecille disonesto, che non se
ne poteva parlare.2
Ma ne parlò. Dunque sapeva la verità. Un disonesto
mandante di assassini premiato con il Quirinale. Ed è pari ad
una menzogna il silenzio che il 25 aprile si è ancora tenuto
sull'oro di Dongo, di cui si sa ormai con certezza che fu incassato
dai partigiani comunisti. E il comunista Luigi Canali (detto capitano
Neri), che ne fu testimone e volle opporsi ritenendo che esso fosse
proprietà dello Stato, fu ucciso e fu fatto sparire il
cadavere nel lago di Como. Anche perché era stato guardiano di
Mussolini dopo il suo arresto, in attesa che fosse condotto a Milano,
e, secondo una certa versione, avrebbe tentato di opporsi al suo
assassinio. Probabilmente aveva visto in faccia Luigi Longo. Poco
tempo dopo fu uccisa e gettata nel lago anche la fidanzata e dopo furono eliminati, facendone sparire i cadaveri, anche un'amica di
questa e suo padre, tutti ritenuti testimoni scomodi. Sono soltanto i
primi di una lunga serie di omicidi. Ma di ciò non bisogna
parlare per non turbare la festa di “liberazione”, fondata sulla
verità dei vincitori.3
Si aggiunge alla giungla di versioni causata dalla disonestà
dei partigiani comunisti quella secondo cui sarebbe stato Aldo
Lampredi ad uccidere Mussolini. Tale è stata la versione dello
stesso Lampredi dopo ben 35 anni. Questa versione fu riportata da
Massimo Caprara,4
secondo quanto gli avrebbe riferito Togliatti, di cui fu segretario
per vent'anni, prima di convertirsi al cattolicesimo
e di diventare eurodeputato di Forza Italia. Togliatti avrebbe
eseguito un ordine di Stalin, che, dopo il rifiuto di Hitler di un
accordo di pace e la conseguente prosecuzione della guerra, voleva
eliminare Mussolini come testimone del mancato accordo.5
Si aggiunga infine la versione di Bruno Giovanni Lonati secondo cui
fu lui ad uccidere Mussolini in presenza di un emissario dei servizi
segreti britannici (John Maccaroni) che, inviato da Churchill, voleva
impossessarsi del carteggio Churchill-Mussolini.6
Poiché
la verità può essere una sola è ripugnante la
malafede di tutti coloro che si inventarono delle menzogne o se ne
fecero portatori per interessi politici. Essi, nemici della verità,
ebbero poi vergogna di apparire come menzogneri.
1
L'Audisio giunse quando
Mussolini e la Petacci – prelevati di forza contro la volontà
dei partigiani non comunisti che li avevano in consegna con
l'intenzione di portarli a Milano per processarli - erano già
stati uccisi la mattina del 28 aprile e sparò (se fu lui e
non il Moretti) sui cadaveri il pomeriggio per una messa in scena.
Una versione poco credibile (anche se verosimile) è che
Mussolini sia stato ucciso da un emissario inglese di Churchill con
la complicità dei partigiani. Un medico legale , prof
Cattabeni (Rinascita 16 giugno 2009, in www.mursia.it,
alla voce su Google “Aldo Lampredi”) stabilì che
Mussolini e la Petacci erano nudi quando furono uccisi e riportavano
chiari segni di violenza. In particolare la Petacci fu stuprata in gruppo (per evidenti residui di sperma) e violentata con
un bastone di scopa nella vagina e nell'ano (www.ndonio.it).
Che Mussolini e la Petacci siano stati uccisi nudi risultò dal fatto che il numero dei fori dei proiettili sui corpi risultò superiore a quello dei fori sugli abiti. Questa è anche l'analisi di Giorgio Pisanò (Gli
ultimi cinque secondi di Mussolini,
Il Saggiatore 2004 (1996). Che non fosse stato Audisio ma Longo
l'assassino di Mussolini fu affermato dal comunista Umberto Lazzari
(il comandante Bill che scoprì Mussolini nel camion dei
tedeschi mentre tentava di fuggire in Svizzera e componente del
reparto operativo a Dongo). V. su Google “carteggio
Churchill-Mussolini” e cliccare, per esempio, su ilnostrotempo.it.
2
Rinascita, loc.cit.
3
V. su Google “capitano Neri”.
In particolare voceditalia.it; blog.libero.it; tuttostoria.net. Ma
secondo blog.libero.it Neri non avrebbe assistito all'uccisione
trovandosi a Dongo per fare l'inventario del danaro e di tutto l'oro
catturato. Sempre secondo blog.libero.it emissari degli Alleati
avrebbero preso contatto nell'estate del 19444 con Mussolini perché
convincesse Hitler a far fronte comune contro Stalin. Mussolini
scrisse il 24 aprile 1945 una lettera che la consegnò poi in
prefettura a Milano al tenente delle SS Franz Spoegler, incaricato
di farla pervenire a Churchill In essa Mussolini si augurava un
successo personale di Churchill nelle trattative con la Germani per
fare fronte comune contro l'Unione Sovietica. Ciò sarebbe in
contrasto con la lettera del 28 febbraio 1945 in cui Mussolini
chiede a Hitler di accordarsi con Stalin per far fronte comune
contro gli Alleati. Sarebbe bene che gli storici chiarissero questo
contrasto.
4
Di Caprara v. Quando
le botteghe erano oscure,
Il Saggiatore 2000. Secondo Caprara fu Pietro Secchia ad ordinare
l'uccisione di Mussolini su richiesta di Stalin.
6
Nel suo libro Quel
28 aprile 1945
(Mursia 1994). V. www.mursia.com
(su Google alla voce Aldo Lampredi. Alla stessa voce v.
voceditalia.it). Sulle varie e false versioni della morte di
Mussolini vedi anche www.ilduce.net/giannettobordin.htm; www.ilduce.net/specialemorteduce
con un articolo di Fabio Andriola);
www.ilduce.net/mortedimussoliniparte1.htm
(con un articolo di Maurizio Barozzi).
rispondo anche qui, dopo aver visto il commento sul blog di Roberta Lombardi.
RispondiEliminaMi scusi, ma i vari ministri delle finanze del ventennio chi erano? Il Ministro DE STEFANI le dice qualcosa, il Ministro VOLPI le dice qualcosa?
La lira a quota 90 le dice qualcosa?
Definire la politica economica pre 1929 del fascismo statalista o peggio socialista mi pare quanto meno singolare. Cordialità
Se fosse continuato il pur positivo periodo liberistico, durato sino al 1925, non vi sarebbe stato il vero fascismo delle opere pubbliche quali ho descritto. Per questo De stefani fu costretto a dimettersi.
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