"Davvero la vita è interamente e solamente mia? Non decisi io di nascere, posso io decidere di togliermi quel che mi fu dato?".
Caro Veneziani, a parte il fatto che ognuno è padrone di fare ciò che vuole di ciò che gli è stato donato (cosa donata cosa bruciata, dice un proverbio), anche lei cade in un grave e comune non senso linguistico. La vita non è un dono perché
nessuno ha chiesto di nascere. E' letteralmente un dono del cazzo.
Non può essere donata perché manca il ricevente. E se non può essere donata non è nemmeno un bene. Perché il bene deve poter essere donato. Se fosse di per sé un bene non esisterebbero i suicidi. Chi si suicida subisce una sorta di cortocircuito che non gli fa più desiderare la vita e che supera il naturale istinto di sopravvivenza. Infatti gli animali non umani non suicidano. La vita sembra un bene perché, una vota nati, "la morte appare il peggiore dei mali" (Hobbes, De cive, pref.). Certamente non può essere lo spermatozoo il ricevente. In una sola
eiaculazione vi sono almeno 200 milioni di spermatozoi che corrono
verso il suicidio. Se ne salva uno solo, qualche volta anche due in caso
di parto gemellare non monozigote, se corrono verso l'ovulo nei
giorni fecondi della femmina. E' forse quell'unico spermatozoo il
ricevente? Ma esso, che non è coglione, non ha chiesto di uscire dai coglioni per andare a suicidarsi solo per soddisfare il desiderio del piacere di un orgasmo, a cui lo spermatozoo non partecipa. Inoltre, se ne fosse arrivato un altro, sarebbe nato un altro individuo. La vita nasce da una contraddizione. Nessuno ci ha mai pensato. Non basta. Quei 200 milioni di spermatozoi rappresentano 200 milioni di individui potenziali l'uno diverso dall'altro. Dunque non si sa nemmeno a quale spermatozoo si starebbe dando la possibilità di unirsi all'ovulo. Ogni individuo nasce per aver vinto in una gigantesca lotteria. Oppure, se si preferisce, per avere vinto in una tremenda selezione naturale, avendola spuntata su centinaia di milioni di spermatozoi. Ma ha veramente vinto? Io avrei preferito perdere. E non è detto che vinca nella corsa verso l'ovulo lo spermatozoo migliore. Infatti spesso vince quello che è portatore di malattie genetiche.Tutto ciò dovrebbe far riflettere i teologi, che parlano e scrivono di disegno intelligente (divino) della natura. Tutto è lasciato al ca...so.
09:3901 Lug
Quando la filosofia
sfida la medicina
In
un serrato botta e risposta Umberto Veronesi e Giovanni Reale si
confrontano sulla bioetica. E da punti di vista diversi difendono la
libertà dell'individuo
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