Ho lasciato quanto segue nel blog di Liana Milella (La Repubblica)
Io ho cessato di votare dal 1993. Dunque
sono al di sopra di ogni sospetto. Non mi sento rappresentato da alcun
partito. E ho sempre scritto anche nei miei ultimi libri che dovrebbe
esistere il partito dei non votanti, in modo che,fatta salva una soglia
fisiologica del 15-20% di non votanti o votanti scheda bianca, il numero
degli eletti diminuisca in proporzione al numero dei non votanti. Ciò
premesso non posso non riconoscere che vi è un vero accanimento contro
Berlusconi. E naturalmente un giornale come La repubblica (vedi
Debenedetti) non può che gioire della eventuale fine politica di
Berlusconi, come se fosse stato l’unico industriale ad evadere il fisco
(ammettiamo che sia vero). Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
La scagli Debenedetti, se ne è capace. Vi è una assoluta sproporzione
tra la condanna per evasione fiscale (che è poi un’inezia rispetto a
quanto dichiarato) e la condanna, non tanto al carcere, ma alla
interdizione dai pubblici uffici. E’ questo che non vuole entrare in testa.
Berlusconi è stato equiparato ad un pluriassassino. Ma smettiamola una
buona volta con questa disonestà.
E allora signora Milella mi spieghi una cosa: in quale veste Berlusconi avrebbe evaso il fisco? Se lo ha evaso lo ha evaso nella sua veste di imprenditore e non nella sua veste di presidente del consiglio o comunque di uomo politico. Ha forse commesso un reato nella veste di pubblico amministratore? E come mai le banche notoriamente evadono il fisco ma i grandi banchieri non sono mai andati in galera per evasione fiscale? Perché alle banche conviene evadere il fisco essendo incoraggiate a questo dallo Stato forte con i deboli e debole con i forti. Infatti le banche si sono ormai abituate ad evadere il fisco perché tanto sanno che lo Stato è pronto con esse ad un concordato pur di incassare subito, ma molto meno del dovuto. Questa non è giustizia. E’ disonestà di Stato e della magistratura che sa e non interviene. Contro Berlusconi sì, per toglierlo di mezzo. Spero che a questo punto avvenga una rivoluzione. Ci sono almeno 10 milioni di italiani pronti a scendere in piazza. Vogliono la rivoluzione e il caos quelli della Cassazione? E caos sia! Con la caduta di questo governo e l’ingovernabilità totale.