giovedì 11 luglio 2013

LA CORTE DI CASSAZIONE VUOLE IL CAOS? E CAOS SIA! NON CALMO

Ho lasciato quanto segue nel blog  di Liana Milella (La Repubblica)

Io ho cessato di votare dal 1993. Dunque sono al di sopra di ogni sospetto. Non mi sento rappresentato da alcun partito. E ho sempre scritto anche nei miei ultimi libri che dovrebbe esistere il partito dei non votanti, in modo che,fatta salva una soglia fisiologica del 15-20% di non votanti o votanti scheda bianca, il numero degli eletti diminuisca in proporzione al numero dei non votanti. Ciò premesso non posso non riconoscere che vi è un vero accanimento contro Berlusconi. E naturalmente un giornale come La repubblica (vedi Debenedetti) non può che gioire della eventuale fine politica di Berlusconi, come se fosse stato l’unico industriale ad evadere il fisco (ammettiamo che sia vero). Chi è senza peccato scagli la prima pietra. La scagli Debenedetti, se ne è capace. Vi è una assoluta sproporzione tra la condanna per evasione fiscale (che è poi un’inezia rispetto a quanto dichiarato) e la condanna, non tanto al carcere, ma alla interdizione dai pubblici uffici. E’ questo che non vuole entrare in testa. Berlusconi è stato equiparato ad un pluriassassino. Ma smettiamola una buona volta con questa disonestà.

  • Sono andato a controllare wikipedia e ho trovato quanto segue. “L’interdizione, inoltre, consegue alla condanna di un reato realizzato mediante abuso di poteri o violazione di doveri inerenti alla pubblica funzione o al pubblico servizio, o come pena accessoria per alcuni reati contro la pubblica amministrazione”.
    E allora signora Milella mi spieghi una cosa: in quale veste Berlusconi avrebbe evaso il fisco? Se lo ha evaso lo ha evaso nella sua veste di imprenditore e non nella sua veste di presidente del consiglio o comunque di uomo politico. Ha forse commesso un reato nella veste di pubblico amministratore? E come mai le banche notoriamente evadono il fisco ma i grandi banchieri non sono mai andati in galera per evasione fiscale? Perché alle banche conviene evadere il fisco essendo incoraggiate a questo dallo Stato forte con i deboli e debole con i forti. Infatti le banche si sono ormai abituate ad evadere il fisco perché tanto sanno che lo Stato è pronto con esse ad un concordato pur di incassare subito, ma molto meno del dovuto. Questa non è giustizia. E’ disonestà di Stato e della magistratura che sa e non interviene. Contro Berlusconi sì, per toglierlo di mezzo. Spero che a questo punto avvenga una rivoluzione. Ci sono almeno 10 milioni di italiani pronti a scendere in piazza. Vogliono la rivoluzione e il caos quelli della Cassazione? E caos sia! Con la caduta di questo governo e l’ingovernabilità totale.
    Qui aggiungo che, se Napolitano fosse un presidente con le palle, anche se vecchie ed ormai inutili,  avrebbe riconosciuto di essere stato rieletto da un parlamento anticostituzionale, perché formatosi sulla base di una legge elettorale anticostituzionale., come riconosciuto dalla stessa Corte. Dunque dovrebbe minacciare il parlamento perché approvi una nuova legge elettorale, e nel senso del proporzionale (magari con uno sbarramento del 2%) ed impedendo coalizioni pasticciate tra partiti. Altrimenti dovrebbe porre la questione di fronte alla Corte Costituzionale per far dichiarare anticostituzionale il parlamento e la sua stessa rielezione, e poi levarsene le mani dimettendosi abbandonando a se stesse queste Camere sorde e grigie. 
  • Nessun commento:

    Posta un commento