mercoledì 11 settembre 2013

BERLUSCONI E' IL MALE. MA IL RIMEDIO SAREBBE PEGGIORE SE ANDASSE AL GOVERNO LA FALSA SINISTRA DEL PD (PARTITO DELLA DISGRAZIA). ABBIAMO UNA COSTITUZIONE CHE NON POTREBBE ESSERE PEGGIORE DI COME E': E' UNA MERDATA

Berlusconi è un venditore di fumo, che ha promesso tante cose senza realizzarne una giusta. Prima di tutto aveva promesso una riforma della giustizia. E con la scusa che aveva al goveno (2001-2006) due farabutti quali Casini e, soprattutto, quel lurido stronzo che è stato Fini(to), di riforma della giustizia non si è vista nemmeno l'ombra. Aveva nominato la grigia figura di Alfano al ministero della giustizia (che però aveva fatto un disegno di legge che istituiva un 'Alta Corte di giustizia formata per metà da giuristi e non da giudici per mettere sotto processo i giudici nei casi avessero fatto sentenze palesemente aberranti) e invece l'ha tolto dal ministero della giustizia per nominarlo segretario del partito. E non si sa che fine abbia fatto questo disegno di legge. Nel 2008 vinse nuovamente le elezioni con una stragrande maggioranza ma della riforma della giustizia continuò a fregarsene. E così permise che una casta di ignoranti arroganti, che continuano a fare carriera con aumento di stipendio per sola anzianità, senza alcun controllo di merito, rifiutando concorsi e anche esami per salire di grado, potesse continuare anche a sentirsi padrona e non servitrice della giustizia, non rispondendo mai personalmente per tutti i danni che essa causa quando faccia sentenze dettate da "negligenza o vizi logici inescusabili" (art. 1 Provvedimenti disciplinari, che rimane puramente teorico). La conseguenza è che questa casta maledetta presume di dover essere una corporazione di fuorilegge, per cui non vale il principio secondo cui "la legge è eguale per tutti". Infatti i giudici non pagano mai di persona, sottratti ad ogni giudizio di responsabilità. Il CSM è una Corporazione di Stampo Mafioso, giacchè questi corvi (con tutta la simpatia per i veri corvi) tra loro non si mangiano. Infatti il CSM è composto per due terzi da magistrati nominati dai magistrati, cosicché si ha un organo di controllo eletto per 2/3 dai controllati. UNA BUFFONATA che non esiste in alcun'altra Istituzione dello Stato. Passiamo ad altro. 
Nel 2006 il governo Berlusconi con la sua maggioranza approva quella sconcertante legge lettorale ideata da un deficiente che si chiama Calderoli, che permette ad un partito (o ad una coalizione di partiti) che abbia riscosso più voti rispetto ad altri (senza nemmeno mettere un tetto minimo) di avere la maggioranza assoluta. VERAMENTE INCREDIBILE. Cosicché chi abbia riscosso anche solo un 25% di voti (se gli altri partiti o altre coalizioni di partiti hanno riscosso di meno) ha diritto ad avere il 55% di eletti. ASSURDO. DA PAZZI. E' chiaro che questa legge è anticostituzionale perché non rispetta la volontà popolare, che dovrebbe essere, quanto meno, la volontà della maggioranza. Nessuno poi ha voluto cambiare questa legge perché ogni coalizione di partiti sperava di avere la maggioranza assoluta pur con uno scarto minimo di voti. Partiti che fanno tutti schifo perché dovevano sapere che questa legge era anticostituzionale. 
Che cosa è capitato con questa legge elettorale anticostituzionale? Sono stati eletti dal 2006 dei parlamenti anticostituzionali. Conseguentemente questi parlamenti hanno eletto nel 2006 un presidente della Repubblica  (Napolitano) anticostituzionale, rieletto nel 2013 anticostituzionalmente. Non basta. Adesso viene il paradosso. Poiché la Corte Costituzionale è formata da giudici nominati per 1/3 dal parlamento e per un altro 1/3 dal presidente della Repubblica, la stessa composizione della Corte Costituzionale è anticostituzionale. 
Ora, di fronte alla domanda se la legge Severino abbia o non valore retroattivo, le parti si sono divise. Gli stessi costituzionalisti non sono tutti d'accordo nel ritenere che questa legge sia una legge penale. Se fosse una legge penale non potrebbe avere  carattere retroattivo, in base all'art. 25 della Costituzione (che riprende l'art. 2 del Codice Penale di origine fascista perché pubblicato nel 1942). Ma altri, quelli della falsa sinistra, ritengono che non si tratti di una legge penale e che perciò abbia un carattere retroattivo. Di fronte a questa diatriba il costituzionalista VALERIO ONIDA, pur ritenendo che la legge Severino non sia una legge anticostituzionale riguardo alla retroattività della legge (da non ritenersi dunque legge penale), e dunque abbia valore retroattivo, ha ritenuto che la diatriba riguardante la natura della legge (retroattiva o non retroattiva) debba essere risolta dalla Corte costituzionale. GIUSTO. A questo invece si oppone la falsa sinistra del Partito della Disgrazia (PD). Ma Onida non si è accorto nemmeno lui (oppure lo sa e tace) che la Corte Costituzionale non può decidere se la sua stessa composizione è anticostituzionale. Infatti QUOD NULLUM EST NULLUM PRODUCIT EFFECTUM (ciò che è nullo produce un effetto nullo: se la causa (la legge elettorale) è nulla perché anticostituzionale, anche tutte le sue conseguenze sono nulle. Ma questi disonesti politici e persino costituzionalisti non lo vogliono dire. 
Ora si sta arrivando all'ulteriore paradosso del tentativo di salvare Berlusconi con un ricorso alla Corte Costituzionale. Quelli della falsa sinistra dicono che non si può ricorrere alla Corte Costituzionale perché la giunta delle elezioni non ha un carattere giurisdizionale. E dunque non ha titolo per rivolgere una domanda alla Corte Costituzionale. Ma anche qui le parti si scontrano.  Il citato costituzionalista Onida (che non è della falsa destra di Berlusconi), e con lui altri, ha dichiarato il contrario: la giunta delle elezioni ha carattere giurisdizionale, e dunque può porre la questione di fronte alla Corte Costituzionale. Un grande casino. Ma chi lo ha causato? BERLUSCONI. Prima ha voluto la scellerata legge elettorale porcellum (offendendo i maiali che sono migliori di tutti questi politici) poi non ne vuole le conseguenze. Ha approvato la legge Severino suggerita dal suo schiavetto Alfano, che la ritenne costituzionale in commissione affari costituzionali, e adesso dice che è anticostituzionale perché secondo lui riguardava i futuri eletti e non quelli già eletti. Non entro in merito alla diatriba costituzionale-anticostitzionale. Sta di fatto che è tutta la situazione politica anticostituzionale per tutto ciò che ho detto sopra. A causa del porcellum tutta la politica è finita in un vicolo cieco. E allora? CHE FARE? Costituzionalmente non vi è alcuna soluzione. Per uscirne bisogna andare contro la Costituzione. Una parziale via di uscita per Berlusconi sarebbe il ricorso all'art. 51 che distingue tra cariche elettive e pubblici uffici. Ma nemmeno questo coglione di Berlusconi si è accorto di questo articolo. Se egli è stato interdetto dai pubblici uffici con la sentenza SINISTRA della Cassazione, da che cosa è stato interdetto? DA NULLA. Infatti i parlamentari non rivestono pubblici uffici ma cariche elettive. Tanto è vero che l'art. 97 della Costituzione (riguardante l'amministrazione) dice che "le amministrazioni sono organizzate secondo le disposizioni di legge". E da chi sono fatte le leggi? Da coloro che, in quanto parlamentari, ricoprono cariche elettive e non pubblici uffici. E' evidente che la Costituzione è stata fatta anche su questa questione a cazzo di cane (senza offendere i cani). Avrebbe infatti dovuto dire esplicitamente che un parlamentare deve essere dichiarato decaduto dopo una intervenuta condanna. Ma non lo dice. Il che significa che potrebbe continuare a fare il parlamentare anche chi fosse diventato un assassino durante il mandato parlamentare. Dice infatti la Costituzione all'art.  65 che "la legge determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di deputato e di senatore". Notare, tra parentesi, che il termine "ufficio" non è accompagnato dall'aggettivo "pubblico" perché, altrimenti, sarebbe in contrasto con l'art. 51, che distingue tra cariche elettive e pubblici uffici. Vi è poi l'art. 68 che dice che il parlamentare non può essere arrestato "salvo in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza". A questo punto uno potrebbe dire: dunque in questi casi il parlamentare deve essere dichiarato decaduto? Lo si può pensare ma non è così. Infatti l'art. 68 non dice affatto che il parlamentare arrestato in esecuzione di una sentenza irrevocabile (caso Berlusconi) debba essere dichiarato decaduto dalla carica di parlamentare. NON LO DICE AFFATTO. E' una lacuna? Può darsi. Ma non fa alcun accenno alla decadenza dalla carica elettiva. Dunque secondo questa merdata di Costituzione possiamo avere in carcere un assassino che continua a conservare la carica di parlamentare. Dire il contrario significa andare oltre la lettera della Costituzione.           
E ora passiamo all'analisi della merdata di Costituzione che abbiamo. E' ridicola sin dal primo articolo. "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Che significa "democratica"? Volontà della maggioranza del popolo? Ma allora si potrebbe "democraticamente" instaurare una dittatura (e in effetti questa Costituzione istituisce una mascherata dittatutura, come vedremo). Il fascismo e il nazismo andarono al potere "democraticamente". Vi fu un consenso di massa. Non si può negare. Si potrà obiettare che gli articoli successivi garantiscono alcune libertà fondamentali, come l'inviolabilità del domicilio, la libertà di pensiero. Ma anche in questo caso bisogna notare che interviene sempre un limite che è dato dalle leggi approvate dal parlamento. Che in questo modo può porre anche limiti alla libertà di pensiero. Infatti la stessa Costituzione nega la propaganda politica che faccia riferimento all'adesione a concezioni che riguardano il fascismo. Non capisco perché uno non debba essere libero di fare propaganda per il fascismo. In realtà una Repubblica non può essere fondata sulla democrazia, se essa significa volontà della maggioranza. Vi sono principi fondamentali che non possono dipendere dalla volontà della maggioranza. Tali principi possono derivare sono da una concezione liberale dello Stato, e i principi del liberalismo non sono sottoponibili alla volontà della maggioranza. Essi possono derivare soltanto da una concezione dello Stato fondato sul diritto naturale. Altrimenti anche i principi fondamentali diventano del tutto convenzionali, contraddicendosi. E chi contesta l'esistenza del diritto naturale non può trovare alcun altro fondamento per i principi fondamentali. Infatti le norme morali sono culturali, e variano da Stato a Stato, secondo le loro diverse tradizioni, appunto, culturali. Il diritto naturale è metaculturale. Perché, per esempio, non è la maggioranza che possa stabilire se io abbia o non diritto alla libertà di pensiero. Questi principi non potevano nemmeno essere sottoposti al voto della maggioranza dell'assemblea costituente se non contraddicendo la natura degli stessi principi fondamentali. L'art. 1 dovrebbe essere riscritto scrivendo: L'Italia è una Repubblica liberale fondata sul diritto naturale. L'art. 1 dice inoltre che la Repubblica è fondata sul lavoro. Questa è una barzelletta. Infatti il sottinteso sarebbe che una Repubblica potrebbe essere fondata sul non lavoro. "Fondata sul lavoro" dovrebbe significare che il lavoro è garantito a tutti. Ma questa è una pura utopia. Altrimenti non esisterebbero i disoccupati. Anche se vi sono tanti che vivono sul non lavoro vivendo da parassiti di rendita. Soltanto gli Stati comunisti garantivano il lavoro a tutti. E il lavoro era obbligatorio. Ma si diceva mancasse la democrazia. E allora si tengano oggi la cosiddetta democrazia del capitalismo e la conseguente disoccupazione. Volevano forse la botte piena e la moglie ubriaca. Da notare poi che la Costituzione non fu sottoposta a referendum (come invece fece De Gaulle in Francia, per esempio, quando cambiò la Costituzione con la V Repubblica). Dunque il popolo sin dall'inizio fu espropriato della sua sovranità. Inoltre la Costituzione prevede il referendum abrogativo di una legge ma non ha introdotto il referendum propositivo. Cosicché il popolo non può essere promotore di una legge scavalcando la palude del parlamento dei partiti.  L'art. 71 prevede la possibilità di una iniziativa di legge da parte del popolo con una proposta di legge sostenuta da 50.000 firme. Ma è un articolo da presa per il culo. Infatti mai una delle migliaia di proposte di legge di iniziativa popolare è stata discussa dal parlamento. Perché bisogna sempre passare attraverso il parlamento non esistendo un referendum propositivo. La Costituente ha dittatorialmente blindato la Costituzione con gli ultimi due articoli (138-139). L'art. 139 esclude la messa in discussione della Repubblica. Come dire che nessuno deve permettersi di essere monarchico. Io sono antimonarchico. Ma perché si deve impedire per principio che altri preferiscano la monarchia? E' una affermazione antiliberale. L'art. 138 è la massima espropriazione ed alienazione della volontà popolare. Infatti esso dice che la Costituzione può essere cambiata solo con il voto di 2/3 del parlamento oppure con la maggioranza assoluta del parlamento a condizione che segua poi un referendum di approvazione. E' chiaro che bisogna passare sempre attraverso il parlamento per una revisione  della Costituzione. Non basta. 
L'art. 75 vieta che si possano sottoporre a referendum le leggi tributarie e i trattati internazionali. In questo modo ci è stata imposta l'adesione alla disgrazia dell'Unione Europea, alla maggiore disgrazia dell'euro, con la privazione della sovranità monetaria, che è all'origine dell'attuale crisi economica. L'euro ha portato ad un impoverimento generale con il prevedibile aumento dei prezzi. Tutto ci è passato sopra la testa subendo decisioni verticistiche non tenendo affatto conto della volontà popolare. Mentre in molti Stati Europei l'euro è stato sottoposto a  referendum ed è stato bocciato (come in Svezia e nella piccola Danimarca, che hanno deciso di star meglio senza l'euro; e in in Inghilterra, che, pure, non ha l'euro, si terrà un referendum circa la decisione di continuare a stare nell'Unione Europea). 
E allora, tornando all'art. 1 della Costituzione, vi è da domandarsi che cosa significhi "democratica". Si tratta solo di una burla voluta dai dittatori della Costituente. 
Ora, è evidente che, se alle prossime elezioni vincesse la falsa di sinistra (che di sinistra ha più nulla) di riforma della Costituzione non si potrebbe nemmeno più parlare. Non solo. Essendo la falsa sinistra complice di quella schifosa casta di irresponsabili che è la magistratura, non si potrà più nemmeno accennare ad una riforma dell'ordinamento giudiziario e non si potrà istituire un'Alta Corte di giustizia che ponga sotto processo i giudici che facciano sentenze palesemente aberranti introducendo la responsabilità civile e personale dei giudici in modo che non sia più lo Stato (con le tasse) a risarcire chi sia stato vittima di sentenze ingiuste. Nelle Corti di Assise esiste una giuria popolare. Ed una giuria popolare, costituita da giuristi nominati dal popolo, dovrebbe formare l'Alta corte di giustizia, in modo che la casta della magistratura sappia di avere sopra la testa un potere superiore di controllo e non sia più arrogante padrona della giustizia. Prima di fare una sentenza i giudici ci penserebbero cento volte. Questo dovrebbe valere anche per la giustizia civile, che oggi è purtroppo una fogna, perché chi ci cade muore aspettando una sentenza. 
Berlusconi ha firmato tutti e i 12 referendum radicali, di cui sono 6 riguardano la giustizia. Ma solo due riguardano strettamente la giustizia, e precisamente la responsabilità civile e la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici. Gli altri sei riguardano cose persino aberranti, come la liberalizzazione di certe droghe. La solita lenzuolata di referendum fatta dai radicali che rischia di cadere nel vuoto per la confusione tra tante diverse e disparate questioni. E comunque, perché Berlusconi, saltando il parlamento, non si fece egli stesso promotore di alcuni referendum sulla giustizia? Perché ha dormito per quasi vent'anni? E ora di che si lamenta? Si è voluto affossare con le sue stesse mani.    
Certo è, comunque, che Berlusconi è un male minore di fronte alla sciagurata prospettiva che vinca la falsa sinistra multiculturale e multirazziale.                   
       

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