mercoledì 30 ottobre 2013

ANTONIO DI PIETRO: UN VOMITEVOLE INDIVIDUO

Dopo non averne azzeccato politicamente una ed avere sulla coscienza, ammesso che ne abbia, la morte di vari suicidi, tra cui quello di Raul Gardini, con il suo continuo tintinnar di manette, aspettò poi due anni dopo essersi dimesso da p.m. per sfruttare la sua indegna notorietà per entrare in politica. L'Italia dei Valori è rimasta senza valori perché quelli che erano con lui l'hanno abbandonato come topi sapendo che la navicella stava affondando. Sgrammaticato e asintattico, incapace di esprimere un pensiero riflesso perché le sue parole da esagitato precedono sempre il suo pensiero (faccio per dire), non si capisce perché ancora lo invitino alle trasmissioni pur sapendo che ormai è un cadavere politico, essendo stato anche trombato alle recenti elezioni. Nei sondaggi vale un prefisso telefonico e tuttavia crede di essere ancora la coscienza pulita della politica, pur avendo dimostrato di essere solo un arrivista. Non si arrende a fare solo il contadino pur essendosi fatto ritrarre mentre guidava un trattore. Se gli fosse caduto addosso capovolgendosi su di lui la politica si sarebbe liberata di uno squallido individuo che è vissuto solo per odio contro Berlusconi. Con un individuo come lui non vi sarebbe mai una riforma della giustizia. Egli rappresenta la peggiore immagine della corporazione di stampo mafioso che è la magistratura.  
Vuole rinfrescare l'Italia dei Valori portandovi dentro dei giovani. Si potrebbe commentare: dilettanti allo sbaraglio avendo un "maestro" come lui.    

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