mercoledì 16 ottobre 2013

QUESTA VOLTA SONO COSTRETTO AD ESSERE VOLGARE. MA CHE CAZZO ANCORA PRETENDONO QUESTI EBREI DELLE SINAGOGHE? ADESSO VOGLIONO IL REATO DI NEGAZIONISMO E PERSINO UN NAPOLITANO FA IL LECCACULO DI QUESTI INDUSTRIALI DELL'OLOCAUSTO

Pur essendo stato sempre in polemica con Odifreddi per il suo ateismo assunto a nuova religione del laicismo in funzione anticristiana e antisraeliana e filoarabopalestinese (mentre io ho sempe scritto nei miei libri che solo gli ebrei hanno un diritto storico alla terra di Palestina in quanto terra dei loro avi, mentre gli arabi sono solo invasori che meriterebbero di essere ricacciati a calci in culo almeno oltre il fiume Giordano) non posso non condivere con lui la condanna di questo assalto alla libertà  di pensiero nella pretesa di tradurre in reato il negazionismo da parte di folli ebrei fanatici delle sinagoghe (giacché ho sempre distinto tra ebrei laici ed ebrei mentecatti delle sinagoghe che credono ancora di essere il popolo eletto e credono ancora nelle stronzate dell'AnticoTestamento convinti di essere l'ombelico dell'universo). L'Antico Testamento è il libro più razzista che sia mai stato scritto da chi nell'antichità ebraica presumeva che l'umanità fosse da distinguere in due categorie: ebrei e non ebrei. Questi pazzi delle sinagoghe, che nascondono oggi il loro razzismo, non rinunciano ad un calendario che parte dalla creazione del mondo secondo una certa cronologia fondata sulle genealogie del Genesi. Così, per essi oggi si vive nell'anno 5.773 dall'inizio della creazione del mondo. O sono pazzi o sono impostori. Forse tutti e due. Infatti se gli ebrei di Israele fossero tutti come quelli delle sinagoghe, mentre Israele è in sostanza uno Stato laico, e gli ortodossi (praticanti) una minoranza, non si capirebbe come Israele sia all'avanguardia nella ricerca scientifica e tecnologica grazie ad una intelligenza laica. Basti considerare l'ateismo degli ebrei Spinoza (il primo che nel Tractatus theologico-politicus demolì tutto l'Antico Testamento rilevandone le falsità storiche e le contraddizioni), quello di Einstein e di Freud, quello del maggiore studioso mondiale di linguistica Noam Chomsky, mentre è un caso particolare quello di Kurt Gödel.  Ritenuto il maggiore logico matematico del XX secolo, e amico di Einstein, che lo ospitò negli Stati Uniti dopo la sua fuga dalla Germania, si cimentò in una dimostrazione puramente logica dell'esistenza di Dio. Ma Gödel nascose sempre questa dimostrazione, che fu pubblicata postuma. E comunque, certamente Goedel non si riferiva al dio ebraico poiché riprendeva alcune argomentazioni logiche di Leibniz fondate sul concetto di mondo come compossibilità dei possibili, giacché non tutti i possibili sono compossibili, ammesso che esista una mente divina come quella del Demiurgo di Platone, che è il luogo puramente ideale di tutti i possibili. Il mondo non è la realizzazione di tutti i possibili ma la realizzazione del migliore dei mondi compossibili, secondo un concetto che già Platone aveva espresso nel Timeo. E infatti per questo Goedel fu ritenuto un platonico. Nulla dunque ebbe da spartire con le stronzate veterotestamentarie. Il suo rimase un semplice esercizio di logica.  

Gli ebrei CREDENTI se ne fregano della scienza che ci dice che l'universo visibile (che è compreso in un pluriverso o insieme di universi paralleli) ha avuto un'espansione che sta durando da circa 17 miliardi di anni, mentre la Terra si è formata circa quattro miliardi di anni fa con il sistema solare. Come dunque può giustificarsi la corbelleria dell'universo creato 5.773 anni fa? Se un ebreo ci crede è fuori di testa, e se assume il calendario ricavato dal Genesi solo come convenzione deve almeno riconoscere che si tratta solo di una credenza religiosa avente unicamente la funzione di conservare una tradizione religiosa come base di una identità nazionale e nulla di più. L'Antico Testamento non fu scritto dagli antichi ebrei per fare proselitismo. Tutto il contrario. Essi erano gelosi del loro dio, e identificavano la loro religione con la razza ebraica. L'Antico Testamento fu scritto solo per giustificare il diritto divino degli ebrei ad avere il possesso della Palestina quale territorio assegnato loro da Jahweh. Del resto dell'umanità agli antichi ebrei nulla gliene importava. 
Questo spiega il fatto  che solo gli ebrei siano  sopravvissuti tra le antiche popolazioni della Palestina. Gli ebrei sopravvissero per il comando divino di non mescolarsi con altri popoli.  Si legga in proposito quanto riportai nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica

Ha scritto un professore universitario ebreo, Jay Neugeboren1: “Noi ebrei dobbiamo mantenerci distinti e puri dal punto di vista religioso, morale e fisico…Se noi ebrei dobbiamo essere fedeli al nostro patto con Dio come suo popolo eletto” - ancora! – “dobbiamo guardarci anche dalla più piccola unione fisica o morale con quelli diversi da noi, con quelli che non sono stati scelti da Dio”. Jay Neugeboren, come tutti gli ebrei credenti della sua stessa stoffa, avrebbero bisogno di essere purificati nel cervello.

1 Ezra, in D. Rosenberg (a cura di), Congregation: Contemporay WritersRead the Jewish Bible, San Diego, 1989, Cit. in W. Brueggemann, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana 2001, p. 389.
 Per giustificare la loro tesi del popolo eletto misero in atto un cumulo di menzogne che stanno tra il mito e il romanzo storico. Tutti i libri dei "profeti" sono pieni di falsità. Per esempio, al "profeta" Isaia (VIII secolo) sono attribuite "profezie" che si sarebbero poi avverate. Ma l'esegesi biblica del XX secolo non si è fatta buggerare. Sulla base di un'analisi filologica si è scoperto che si tratta di profezie post eventum, giacché sono saltati fuori due falsificatori (Deutero e Trito Isaia) che, facendosi passare per il vero Isaia, due secoli dopo (VI secolo)  attribuirono al vero Isaia profezie di avvenimenti già accaduti. E questo si ripete per tutti gli altri cosiddetti profeti. 
Si pensi che alcuni filosofi ebrei dell'antichità prima di Cristo ebbero la spudoratezza di scrivere che Platone (428-347)  si era ispirato a Mosè. A parte il fatto che Mosè non è mai esistito, come poteva Platone conoscere l'Antico Testamento se non conosceva l'ebraico e la redazione finale risale a circa un secolo dopo Platone (prima esisteva solo una tradizione orale) e la prima traduzione in greco (quella famosa dei 70) avvenne solo nel III secolo ad Alessandria d'Egitto sotto il regno (285-246) di Tolomeo II filadelfo per sua richiesta? I greci di Alessandria si attendevano chissà che cosa. Quando ebbero conoscenza dei primi cinque libri dell'Antico Testamento (Pentateuco) ne ebbero anche grande disprezzo, a cominciare dallo stesso Tolomeo. Allora gli ebrei di Alessandria ricorsero alla falsificazione storica con l'anonima Lettera di Aristea, in cui si cercava di dare un'immagine meno negativa degli ebrei per non farsi malvolere da Tolomeo. Per salvarsi dal disprezzo dei greci gli ebrei di Alessandria, a cominciare dall'ebreo Aristobulo (II secolo a. C.), senza tener conto delle date, che escludevano matematicamente che Platone potesse  conoscere almeno il Pentateuco, misero in giro la frottola di un Platone che si era ispirato alla legislazione ebraica, e persino di un Pitagora (incredibile ma vero) che, pur essendo vissuto quasi interamente nel VI secolo, avrebbe preso molto dalla religione ebraica. Ma se Pitagora era vegetariano, credeva nella reincarnazione e condannava ogni sacrificio di sangue, che cazzo poteva aver appreso dagli ebrei, che allora non credevano nemmeno nell'immortalità dell'anima? Come macellare gli animali? Si arrivò con Numenio (I secolo d.C.) a dare l'immagine di un Platone trasformato in "Mosè atticizzante". A parte il fatto che Platone (si dice fosse vegetariano) nulla aveva da imparare da un libro di macelleria quale è l'Antico Testamento. Questa VOCAZIONE PER LA FALSITA' STORICA gli ebrei credenti non l'hanno mai persa. Si può dire che l'hanno ormai acquisita nel loro DNA. E non volendo rinunciare alla loro vocazione vogliono che venga tradotto in reato quanto si opponga alla loro vocazione per la falsità storica. Adesso hanno colto il momento buono (quello della morte di Priebke) per richiedere assurdamente con maggior forza il reato di negazionismo con un prono e servile inchino del parlamento, con un Napolitano ed altri schifosi politici che vanno nella sinagoga di Roma e si coprono la testa con la kippah. Non si accorgono nemmeno di essere ridicoli. Che gliene importa a questi stronzi di politici del fatto che si siano mischiati riverenti a gente fanatica che infligge maggiori sofferenze agli animali nei mattatoi perché crede, secondo le norme mosaiche (cioè di un individuo, Mosè, mai esistito, come ha dimostrato l'esegesi biblica), che il povero animale diventi impuro se privato della coscienza prima di essere ucciso e debba morire tra spasmi tremendi stando legato a terra mentre cerca inutilmente di liberarsi finché si arrende lentamente alla morte per lento dissanguamento? A questa gentaccia non gliene importa un cazzo di tutto ciò. La legge sulla macellazione ha fatto eccezione per questi fanatici delle sinagoghe ammettendo la macellazione kosher, e conseguentemente ha dovuto fare eccezione per la corrispondente macellazione islamica halal. E sapete quali preghiere sono contenute tra quelle che gli ebrei recitano di nascosto, cioè nelle sinagoghe? Eccole. Sono tratte dal Talmud, libro ritenuto sacro in quanto contenenente l'interpretazione, altrattanto fanatica, dell'Antico Testamento.

Il giudeo che uccide un cristiano offre a Dio un sacrificio accetto” .

A chi uccide i cristiani è riserbato il più alto luogo in paradiso”.

Dopo la rovina del tempio non vi è altro sacrificio che lo sterminio dei cristiani”.

Nessuna solennità deve impedire al giudeo di scannare un cristiano”.

Se il giudeo ha il dovere di danneggiare il cristiano nella roba e nella persona, a più ragione avrà quello di non aiutarlo nei suoi bisogni”.
Da qui la tradizione della Pasqua di sangue in rispetto della norma mosaica che voleva che il primogenito, sia degli umani, che degli animali, venisse sacrificato in onore di Jaweh. Poi tale norma fu superata con un vile espediente. Per risparmiare il primogenito umano (ma non quello non umano) i genitori dovevano pagare una tassa a beneficio della classe dei "sacerdoti", in realtà dei macellatori. Ma per molti secoli gli ebrei credenti ortodossi nascosero questa pratica del sacrificio umano rubando e sacrificando bambini cristiani da offrire a Jaweh. Fossero stati nazisti. Peggio dei nazisti. Per tale motivo suscitò tanto scandalo il libro di intitolato Pasque di sangue. Tanto più per il fatto che l'autore era un ebreo:  Ariel Toaff. 
Vi sono infatti storici onesti tra gli ebrei, e qui voglio ricordare, per esempio, Sergio Luzzatto. Ma non sono credenti. Non potrebbero essere storici seri se ebrei credenti. E voglio ricordare qui anche il simpatico ironico ebreo Moni Ovadia, vegetariano, che sull'Antico Testamento ci ride sopra. Meglio che niente, essendo preferibile cagarci sopra. 

Pochi anni fa ci è stato imposto il 27 gennaio come giorno della memoria, adesso è stato imposto il 16 ottobre come altro giorno della memoria (quello della deportazione degli ebrei del ghetto di Roma). Ma è possibile che nella storia vi siano stati solo gli ebrei da ricordare come vittime di persecuzione? E perché non si commemmora, per esempio, lo sterminio dei Catari o Albigesi programmato sin dal 1209 dal papa Innocenzo III con l'incoraggiamento del cosiddetto poverello Francesco d'Assisi, che amava tanto le creature, sì, ma per il fatto di essere goloso nel mangiarne le carni (risulta dalla biografia scritta da Tomaso da Celano), lo sterminio degli Armeni all'inizio del XX secolo, e così via? La gente non sa chi sia stato veramente il tanto lodato Francesco d'Assisi, inventore di un ordine che fu poi quello, insieme ai domenicani, a dare la caccia agli "eretici" e alle "streghe" come braccio destro del tribunale dell'Inquisizione, con le migliaia di morti al rogo. Forse la storia non è anche storia di persecuzioni? Vi sono persecuzioni più importanti e uniche da ricordare? Pare di sì secondo gli ebrei osservanti o ortodossi con l'incredibile connivenza della palude del parlamento. Perché non vi è un giorno della memoria per tutti i morti nei gulag sovietici che superano di gran lunga i morti nei lager nazisti? No. Quelli morti per persecuzione staliniana non contano e di essi non vi deve essere giorno della memoria. Non vi è giorno della memoria per i 20.000 morti polacchi fucilati per ordine di Stalin nella foresta di Katyn, di cui si volle attribuire la colpa ai nazisti. Ma poi si scoprì la verità.

Massacro di Katyń 

Le fosse di Katyn

E' possibile che questa razza di fanatici voglia ancora pretendere di vivere di rendita per tutti i secoli con la "storia" dell'olocausto facendone un'industria? E che ne facciano un'industria l'ha detto un ebreo, Norman G. Finkelstein:

L'industria dell'Olocausto -

Ecco l'articolo di Odifreddi  




Stabilire la verità storica per legge

La vicenda dei funerali di Priebke ha alla fine assunto un aspetto surreale. Due tipi contrapposti e complementari di fanatismo si sono scontrati di fronte alla salma di un uomo senza vita, dunque una pura cosa inanimata, con meno valore di un animale o un vegetale, dopo che paradossalmente per vent’anni era stata accettata senza grossi problemi la sua presenza a Roma da vivo, quand’era una persona animata. Ad aggravare il giudizio concorre il fatto che, mentre uno dei due fanatismi contrapposti era quello neonazista, e dunque per sua natura animalesco e viscerale, l’altro si presentava come “di sinistra”. E dunque, almeno in teoria, avrebbe dovuto presupporre una mentalità materialista e razionalista, in grado di distinguere tra persone e cose da un lato, e agire in maniera equilibrata e dialettica dall’altro.
Invece, sia la destra che questa “sinistra” si sono entrambe dimostrate prive di senso delle cose, ed entrambe succubi della visione superstiziosa e magica propagandata con evidente successo dalla Chiesa cattolica. La quale considera appunto i cadaveri non come cose senza nessun valore, di cui disporre nella maniera più efficiente, ma come esseri in attesa della resurrezione della carne, da accompagnare alla “estrema dimora” con riti e preghiere. O, nel caso, da non accompagnare, negando i funerali: come se la cosa potesse avere una qualche importanza, eccetto che nella testa dei credenti.
Anche il parlamento ci ha messo del suo, in questa vicenda surreale, decidendo di legiferare a spron battuto sui fatti della storia, e approvando al Senato in commissione un decreto legge che equipara a un reato la negazione della Shoah. La cosa ha i suoi precedenti: ad esempio, nel 1897 il parlamento dell’Indiana stabilì per legge che il valore di pi greco e della radice di 2 erano, rispettivamente, 3,2 e 10/7 (entrambi sbagliati, per la cronaca).
Affidarsi non alla storia, ma alla legge, per stabilire cosa è successo nel passato è tipico dei sistemi autoritari alla 1984, e non a caso Orwell parla al proposito di “psicoreati”, perseguiti da una “psicopolizia”. Ma non è un caso che il decreto sia stato approvato alla quasi unanimità da un parlamento che, allo stesso modo, aveva approvato la sperimentazione del metodo Stamina: un tentativo, questa volta, di affidarsi non alla scienza, ma alla legge, per stabilire come funzionano le cose nella natura. 

L'olocausto? Un'opinione. 
          Odifreddi

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