Ho inviato al papa Francesco un lungo telegramma certo tuttavia che non avrei avuto alcuna risposta. Ha inviato 1000 euro ad un artigiano che gli chiedeva un aiuto economico. Diciamo che non si è proprio sprecato con tutti i miliardi in euro e tutti i redditi della Chiesa. E poi questo cretino di papa gli ha inviato 1000 euro in assegno di conto corrente bancario dando per scontato che il ricevente avesse un suo conto corrente dove incassarlo. Avrebbe dovuto inviargli un assegno circolare, riscuotibile in ogni banca. Dunque l'artigiano non potrà incassarlo. Come intelligenza da papa non c'è che dire.
Naturalmente io non chiedevo soldi. Chiedevo solo quanto risulta dal contenuto del telegramma inviato il 20 dicembre. Eccone il contenuto (in corsivo).
Naturalmente io non chiedevo soldi. Chiedevo solo quanto risulta dal contenuto del telegramma inviato il 20 dicembre. Eccone il contenuto (in corsivo).
Spenda finalmente delle parole un papa contro le feste di sangue che
sono il Natale e la Pasqua perché non si identifichino più con una
strage di agnelli, orrida tradizione. Ha detto lo stesso S. Paolo
che è bastato una volta per sempre il sacrificio della croce, nel
simbolo dell'agnello sacrificale. Che i cristiani e anche altri (per
estensione ai non cristiani o atei) cessino di farmi odiare il
Natale e la Pasqua trasformandiole in "feste" di sofferenza. Preferisco S.
Francesco da Paola, che era vegano. Vi sono 7 milioni di vegetariani
in Italia che non possono riconoscersi nelle feste di Natale e
Pasqua.
Ed ecco quanto ho scritto su tale argomento nel mio libro E giustizia infine fu fatta. In un supposto dialogo tra il protagonista e il cappellano dell'ospedale. Invierò al papa per raccomandata copia del mio libro. Anche se disonestamente chi firmerà ed aprirà il plico certamente non ne farà consegna al destinatario.
Ed ecco quanto ho scritto su tale argomento nel mio libro E giustizia infine fu fatta. In un supposto dialogo tra il protagonista e il cappellano dell'ospedale. Invierò al papa per raccomandata copia del mio libro. Anche se disonestamente chi firmerà ed aprirà il plico certamente non ne farà consegna al destinatario.
Vi
è stato un papa, Paolo VI, obiettò il cappellano, che
disse ad una bambina, addolorata per la perdita del suo cane, che un
giorno l'avrebbe rivisto nell'aldilà.
Pura
frase consolatoria per una bambina, disse il prof. Petix. La realtà
è che la dottrina cristiana esclude la sopravvivenza delle
anime non umane. Altrimenti non si spiegherebbe l'assurdo che ciò
che per la legge è (almeno sulla carta) reato, il
maltrattamento degli animali, per la Chiesa non è nemmeno
peccato di cui sia necessario confessarsi. Come me lo spiega?
In
effetti, rispose il cappellano, questa rimane ancora una carenza
inspiegabile. Ma si ricordi che vi è stato un grande santo,
Francesco d'Assisi, che lei dovrebbe ammirare perché era
amante di tutte le creature. E il nuovo papa ha assunto il nome
Francesco anche per questo. E gli animalisti lo hanno ringraziato in
piazza S. Pietro.
Per
carità, rispose irato il prof. Petix. Non si continui a
mitizzare questo individuo. Le gente deve sapere chi fosse veramente.
Quegli animalisti disonestamente, a cominciare da Michela Vittoria
Brambilla, hanno attribuito a questo papa una frase che egli non ha
mai pronunciato: " A Pasqua non mangiate carne d'agnello o di
capretto". Pura falsità. Non risulta affatto che il papa
abbia pronunciato una simile frase. L'hanno voluto strumentalizzare,
mentre sarebbe stato meglio se avessero detto la verità su
Francesco d'Assisi e su questo papa inducendolo a prendere posizione
contro le feste di sangue che sono il Natale e la Pasqua con strage
di agnelli.
Ma
lei allora fa finta di ignorare il famoso Cantico delle creature
di S. Francesco, obiettò il cappellano.
Si
vede che anche lei è poco informato su Francesco d'Assisi. Il
tanto lodato Francesco d'Assisi, che si dice, mitologicamente,
parlasse agli uccellini, pretendeva che nei giorni di festa vi fosse
molta carne, come racconta il suo biografo Tommaso Celano. In questa
biografia si legge:
"Un giorno i frati discutevano assieme se
rimanesse l'obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale
quell'anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate
Morico: Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in
cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come
questo anche i muri mangino carne, e se questo non è
possibile, almeno ne siano spalmati all'esterno".
Ahimè, questo sarebbe il santo che amava tutte
le creature. Si rende conto?
E
sa che papa Francesco ha detto che il suo film preferito è il
Pranzo di Babette? E che cosa si mangia nel pranzo di Babette?
Brodo di tartaruga e quaglie arrosto. E' stato dunque coerente nello
scegliere come nome Francesco riferendosi Francesco d'Assisi. Chi si
assomiglia si piglia. Ma io non mi faccio imbrogliare da tutti gli
ebeti ignoranti che esultano per l'elezione di questo papa, che,
oltre tutto, dice solo cose banali, dettate dal buonismo, apparendo
per altro un ignorante a confronto del suo predecessore. Ma, si sa,
le masse si fanno incantare dalla superficialità. Hanno
bisogno prima di tutto di una faccia rassicurante, sorridente, dietro
la quale si nasconde un vuoto di pensiero. Hanno bisogno di scemenze
come quando il papa dice che "Dio è anche un papà
perché ci perdona e ci ama, è un tesoro che non bisogna
lasciare in un angolo della vita". Oppure quando dice che “Dio
è nostro avvocato”. Presso quale tribunale? Di fronte ai
giudici non può essere ascoltato, anche perché non
parla. E dunque, se ci affidasse a lui, sarebbe l'avvocato delle
cause perse. Inoltre, come può essere Dio un avvocato
contraddicendo la sua figura di giudice supremo? Il suo predecessore
non avrebbe mai detto simili scemenze. E poi questo papa si avvicina
alla gente tendente le mani, accarezza i bambini e, per rendersi
ancora più ridicolo, ma più ben voluto dagli scemi,
rimette un ciuccio in bocca ad un neonato che stava piangendo per
riscuotere applausi. E la notizia fa il giro del mondo. Ma le sembra
serio tutto ciò? Questo è solo folklore, non è
spiritualità, è teatro. Le masse hanno bisogno di
emozioni, non di pensiero.
Il
suo predecessore non sarebbe mai caduto così in basso. Per
questo non suscitò mai tanti entusiasmi come l'attuale papa.
Dopo
un primo turbamento nell'apprendere certe notizie su Francesco
d'Assisi il cappellano si sentì tuttavia in dovere di prendere
le difese di papa Francesco. Lei mi sconcerta per ciò che ha
detto, lo interruppe infatti il cappellano. Il papa vuole annullare
la distanza tra la Chiesa e i fedeli anche con questi gesti, grandi
di significato, che lei non comprende. E certamente ha voluto fare
riferimento a Francesco d'Assisi perché è comunemente
ritenuto il difensore dei poveri, un esempio di vita semplice ed
emblema di pace.
Ma
non mi faccia ridere! disse con espressione di disprezzo il prof.
Petix. Prima di tutto glielo raccomando il suo Francesco d'Assisi
emblema di pace. Le documenterò dopo il contrario. Se il papa
ignora certi racconti su Francesco d'Assisi è uno che non
conosce nemmeno la vita di colui a cui si è ispirato
assumendone il nome. Se la conosce è un impostore che dà
ad intendere ciò che non è. Ciò che sto per
aggiungere è stato pubblicato il 25 marzo 2013 anche sul
Corriere della sera online nel forum "Animali e
dintorni". Anzi, per risparmiarmi la voce, che sento stanca,
legga lei stesso l'articolo. Il prof. Petix accese il computer e andò
a ripescare nell'archivio del Corriere la sua lettera E il
cappellano lesse ciò che segue.
Sono
profondamente amareggiato. Questo papa Francesco ha sbagliato
Francesco. Tutti esultano per il nuovo papa. Io non esulto affatto.
Innanzi tutto proviene da un Paese che ha la maggiore popolazione
carnivora sulla Terra. E credo che non si sia sottratto alla
tradizione dell'Argentina. Altro che dire che ballava il tango da
giovane! Continuerà il silenzio della Chiesa del silenzio. Il
predecessore Benedetto XVI prese il nome da S. Benedetto, fondatore
di un ordine in cui vigeva il divieto (IV regola) di mangiare carne.
Al pari (credo) di tutti i suoi predecessori di nome Benedetto
nemmeno lui fu coerente con la regola benedettina.
Ora,
il nuovo papa ha scelto il nome Francesco riferendosi a Francesco
d'Assisi. Ma si sa che Francesco d'Assisi non era vegetariano. Alcuni
confratelli gli proposero che si passasse alla dieta vegetariana. Ma
il "poverello" (di spirito, aggiungo io) rispose da
autentico cretino che solo i ricchi potevano scegliere di che
mangiare.
Risposta
veramente stupefacente quando si pensi che proprio i ricchi erano
quelli che più mangiavano carne, che i poveri raramente
potevano permettersi. Dunque non mi aspetto alcunché di nuovo
dal nuovo papa, che ha scelto il nome riferendosi a Francesco
d'Assisi, per incantare gli scemi. Il suo Cantico delle creature
è una grande mistificazione perché le creature sono
intese tutte al servizio dell'uomo secondo la concezione biblica.
Leggere su internet il racconto ridicolo del suo confratello frate
Ginepro1
che si scusò con un maiale prima di tagliarli una zampa per
sfamare un ammalato che aveva espresso il desiderio di mangiare uno
zampone. Francesco lo rimproverò solo per il fatto di avere
danneggiato il proprietario del maiale. Incredibile. E questo sarebbe
stato il santo che amava tutte le creature. Sì, anche per
mangiarle. Ho già scritto in precedente articolo che avrei
preferito come papa Gianfranco Ravasi, anche se non so se sia
vegetariano. Ma la sua ampia cultura, non solo teologica, ne avrebbe
fatto un papa certamente migliore perché sensibile al tema dei
diritti degli animali, dati i sui precedenti articoli su questo
tema2.
Sono prevalsi gli interessi geopolitici. L'attuale papa avrebbe
dimostrato di essere migliore se avesse fatto riferimento ad un S.
Francesco assai migliore di quello di Assisi. Si tratta di S.
Francesco da Paola (1416-1507), dell'ordine dei minimi. Fu addirittura
vegano rifiutando anche prodotti animali. E visse ben 91 anni (un'età
assai rara per quei tempi). Per questo è il santo protettore
dei vegani. Quello di Assisi visse solo 44 anni. Né bisogna
dimenticare che il "poverello" approvò lo sterminio
dei Catari programmato nel 1209 dal papa Innocenzo III perché
considerati cristiani eretici. Essi rifiutavano l'Antico Testamento
perché ritenevano fosse stato dettato dal demonio ed
accettavano solo i Vangeli, ed erano anche vegani perché
rifiutavano, non solo di mangiare carne, ma anche tutti i prodotti
animali. Molti francescani furono (con i domenicani) i più
accaniti sostenitori del tribunale spagnolo dell'Inquisizione e delle
migliaia di torture e di condanne al rogo nella caccia alle "streghe"
e agli "eretici". Che la gente lo sappia o se lo ricordi al
di là di tutta la retorica che si fa sulla scelta del nome
Francesco da parte dell'attuale papa. Ora si avvicina la tremenda
ricorrenza della Pasqua di sangue di strage di agnelli. E questo papa
conserverà il silenzio sul rito orrendo dell'agnello
sacrificale.
Vita di Frate Ginepro
www.classicitaliani.it/francesco/vita_frate_Ginepro.htm
I
fioretti di san Francesco, e
il Cantico del Sole, con introduzione di
Adolfo Padovan e 8 tavole,
terza edizione annotata, riletta e
migliorata, Ulrico Hoepli editore.
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