sabato 28 giugno 2014

APOLLONIO DI TIANA: CHI ERA COSTUI? FU DEFINITO ERRONEAMENTE IL GESU' PAGANO. FU INFATTI ASSAI MIGLIORE DI GESU'

Il giornalista del quotidiano LIBERO Miska Ruggeri ha pubblicato un interessante libro su Apollonio di Tiana, ingiustamente condannato all'oblio per colpa della damnatio memoriae voluta dalla tradizione cristiana.
Il saggio di Miska Ruggeri

Apollonio di Tiana, le mille incarnazioni del Gesù pagano
Pubblichiamo uno stralcio del capitolo «Le interpretazioni di Apollonio in Occidente» tratto dal saggio Apollonio di Tiana. Il Gesù pagano (Mursia, pp. 220, euro 13) di miska ruggeri - firma delle pagine culturali di Libero - in 





  1. Apollonio di Tiana. Il Gesù pagano - Ruggeri Miska - Libro ...

    www.ibs.it/code/.../ruggeri-miska/apollonio-tiana-gesu.html
    Apollonio di Tiana. Il Gesù pagano è un libro di Ruggeri Miska pubblicato da Ugo Mursia Editore nella collana Storia, biografie e diari-biografie : € 11,05 di .





    1. Apollonio di Tiana, mago o profeta, Anticristo o santo, dio o ...

      www.tgcom24.mediaset.it/.../apollonio-di-tiana-mago-o-profeta-anticrist...
      06/mag/2014 - A far luce su questo personaggio controverso è ora il saggio Apollonio di Tiana. Il Gesù pagano di Miska Ruggeri (Mursia, 220 pagine, 13 euro, ...
Ma nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica (2006) su Apollonio di Tiana avevo già scritto quanto segue. 

Apollonio di Tiana (I secolo d. C.), educato a Tarso, non si fece convertire da S. Paolo quando lo incontrò. Preferì rimanere legato culturalmente all’India, dove era stato, contemperando la cultura indiana con il pitagorismo. Flavio Filostrato di Lemno, vissuto nel III secolo, fu invitato da Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo, a scrivere la biografia di Apollonio. Egli racconta che Apollonio aveva la fama di essere un mago, di aver fatto molti miracoli e di essere persino risuscitato per dimostrare che l’anima è immortale, ma aggiunge che non vi era in ciò alcunché di vero e che Apollonio era solo un sapiente che ancor giovinetto disse al suo maestro Eusseno di voler diventare pitagorico e gli spiegò: “ ‘Farò come i medici. La loro prima cura è di purgare: prevengono così le malattie o le guariscono’. A partire da quel momento non si nutrì più di carni…si nutrì di verdure e di frutta, dicendo che tutto ciò che dà la terra è puro…e divenne assistente del medico Esculapio” (Vita di Apollonio, I, 7).



E’ evidente che sarebbe stato preferibile che S. Paolo, invece di cercare di convertire Apollonio, si fosse fatto convertire da lui. Quanto sarebbe stata migliore la storia.



Conoscitore dei tesi della religione di Zarathustra, egli affermò che “nessun sacrificio di animali è da farsi poiché Dio non ha bisogno di alcunché” e che è preferibile non fare alcuna violenza ad alcun animale evitando l’uso delle pelli per accrescere il senso della giustizia. “La terra produce ogni cosa e chi vuole essere in pace con gli esseri viventi non ha bisogno di alcunché, poiché i suoi frutti si possono cogliere, e altri coltivare secondo le stagioni, in quanto essa è la nutrice dei suoi figli: ma la gente, come se non udisse le sue grida, affila le spade contro gli animali per trarne cibo e vestimento. I Bramani dell’India invece non approvano tale condotta e istruirono i Ginni dell’Egitto a respingerla: da costoro Pitagora, che fu il primo dei Greci a frequentare gli Egizi, prese la sua dottrina che lasciava alla terra gli esseri animali; e affermando che i suoi prodotti sono puri e adatti a nutrire il corpo e la mente, di questi si cibava. Sostenendo inoltre che gli abiti che si portano solitamente sono impuri, in quanto provengono da esseri mortali, si abbigliava di lino; e per la stessa ragione intrecciava il vimine per farsene calzature” (Flavio Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana).

Apollonio conobbe in Etiopia l’imperatore Vespasiano, dopo che si allontanò da Roma perché perseguitato sotto Nerone da Tigellino, ma poi dovette lasciare nuovamente Roma sotto l’imperatore Domiziano, succeduto al fratello Tito, facendo perdere di sé le tracce sotto l’imperatore Nerva. Nell’ambiente culturale del I secolo l’arte della retorica veniva indirizzata verso argomentazioni che dovevano suscitare emozioni e meraviglia per suscitare grandi pensieri che stessero tra il sublime e il mistero. Si combatteva così in certi ambienti colti contro il conformismo a favore di alti ideali. Allo stesso modo si può pensare che S. Paolo, per raccogliere maggior credito tra le folle, abbia diffuso il racconto della resurrezione di Gesù, da lui inventato.

Persino un cristiano come Eusebio (di cui scriveremo appresso) poteva conservare in una sua opera (Preparazione evangelica, IV, 13) il pensiero di Apollonio in questi termini: “Io credo che si osservi il culto conveniente alla divinità…se al Dio che diciamo Primo e che è l’Uno e separato da tutte le cose e che dobbiamo riconoscere superiore a tutti gli altri non si immolino vittime, non si accendano lampade, non si consacri alcuna delle cose sensibili. Dio non ha bisogno di alcuna cosa…Con lui adopera solo la parola migliore, cioè quella che non esce dalle labbra, e da lui, che è il migliore degli esseri, invoca i beni mediante ciò che in noi v’è di migliore: l’intelletto, che non ha bisogno di alcun organo”. In una lettera (26) delle molte apogrife si legge: “Se gli dei non hanno bisogno di vittime, che si dovrà fare per avere i loro favori? Credo si debba aver l’animo ben disposto a beneficiare gli uomini per quanto è possibile, secondo i loro meriti”. Apollonio passò alla posterità con la definizione di “Cristo pagano”. Il che sarebbe da ritenersi una grave offesa per Apollonio, non per il Cristo di S. Paolo. Giustamente, infatti, Porfirio oppose la figura di Apollonio a quella di Cristo, ritendo che Apollonio fosse il vero salvatore. Se si riflette sul fatto che Gesù era un ebreo che non aveva preso mai le distanze dalla Torah, che egli pretendeva, al contrario, di avere completato, si può dire che nessuna vera salvazione poteva venire all’umanità dalla religione ebraica, scuola di macelleria, che portò a ritenere, tramite il cristianesimo, che il Figlio di Dio dovesse essere macellato in croce per redimere l’umanità. Fu il neoplatonismo, come si vedrè tra poco, a salvare in parte il cristianesimo dalla maledizione della Torah, del dio ebraico che maledice e che sparge sangue. Non si trascuri il fatto che Gesù, cacciando i mercanti che sostavano fuori, sotto il colonnato, del tempio, accusandoli di averne fatto “una spelonca di ladri”, identificava in realtà la casa di dio con il tempio-mattatoio ebraico. Rimase ebreo.

17 commenti:

  1. Nell'introduzione lei scrive:".. tradizione cristiana.", forse intendeva "cattolica", a meno che non ne conosca la differenza.

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  2. Il protestantesimo non fu meno crudele del cattolicesimo nelle condanne a morte. Basti pensare alle condanne al rogo di Michele Serveto e Valentino Gentile (che negavano la trinità) nella Ginevra di Calvino e la spietata repressione della rivolta dei contadini voluta da Lutero con la condanna alla decapitazione di Thomas Muntzer che capeggiava la rivolta dei contadini. Gli anabattisti venivano considerati dai luterani degli eretici da combattere e da convertire, senza l'uso del rogo, tranne che si facessero portatori di idee rivoluzionarie. Scrivere su Google: Lista di persone giustiziate per eresia - Wikipedia

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  3. Guardi non la capisco, nel titolo del suo libro "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale" di Pietro Melis, nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche(?). Cosa intendeva dire? Semmai: non giudaiche e islamiche. Un'ultima cosa. Perché nella pagina di descrizione del suo libro si mette i commenti da solo? Forse voleva pubblicizzare il suo libro? Scusi la mia ignoranza.

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  4. Non faccio pubblicità al mio libro perché i libri rimasti in parte sono stati già spediti ad alcuni centri culturali americani e gli altri debbono essere spediti alle maggiori biblioteche del mondo. Infatti non mi interessava la vendita ai privati presso cui si sarebbe persa la memoria del libro ma la spedizione con omaggio alle biblioteche dove il libro viene catalogato e conservato per sempre. Comunque il file del libro è nella memoria del computer, da cui ogni tanto estraggo dei passi.
    Se non ha capito il sottotitolo comprendente il termine "antislamiche" la colpa non è mia. Significa che non ha abbastanza conoscenze per capirlo. O lei è forse islamico o vuole difendere l'islamismo? In tal caso il discorso è chiuso. Posso discutere con i cristiani ma non con i pazzi che credono in un libro dettato da un pazzo per i pazzi.
    Maometto è la più grande disgrazia della storia.
    Il cristianesimo, nonostante tutte le sue gravi colpe ha ereditato tramite la Trinità la razionalità del pensiero greco neoplatonico. Il dio giudaico e islamico è privo della Trinità (ricavata dalla triade neoplatonica Uno-Intelletto (Verbo nel cristianesimo)Anima del mondo (Spirito Santo nel cristianesimo). Nel dio giudaico e islamico la potenza divina precede la ragione, da cui dio non è vincolato, sino ad essere egli stesso un pazzo. Nel Corano sta scritto che Allah nella sua potenza avrebbe potuto scegliersi come profeta anche una pietra (dandogli il pensiero e la parola). Più pazzo di così non si può. E vi sono tante forme di pazzia nel dio ebraico (come l'aver comandato ad Abramo di uccidere il figlio Isacco per metterlo alla prova, anche se poi Isacco viene sostituito all'ultimo momento da un montone; o come l'avere sottoposto Giobbe ad una serie di disgrazie dopo che Jahweh scommise con il demonio). Nel dio cristiano la ragione (Intelletto) precede la potenza. Non può fare ciò che vuole oltre i limiti della ragione. Dunque il dio cristiano è vincolato dalla ragione che è lo stesso insieme di leggi fisiche della natura. Questo spiega perché mai la scienza moderna sarebbe potuta nascere fuori dell'Europa cristiana.

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  5. Il quesito verteva se si trattasse di cristianesimo o cattolicesimo, non se il protestantesimo fosse/sia violento o no.

    Sono completamente d'accordo sull'inciso: "Maometto è la più grande disgrazia della storia.".

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  6. Ah, ho capito cosa intendeva dire, si è espresso male però. Nella frase "Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche." Ma allora ha sbagliato con l'uso della congiunzione copulativa laddove sarebbe stato più corretto usare una coordinante avversativa dato che contrappone gli attributi "giudaiche" e "antislamiche". Avrebbe dovuto dire: non giudaiche MA antislamiche. Scusi la precisazione.

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  7. NO. Non contrappongo "non ebraiche" a "antislamiche". Contrappongo le radici cristiane all'ebraismo e ancor più all'islamismo. Mi sembra evidente. Questo per andare contro la diceria che vuole che l'Occidente abbia radici giudaico-cristiane. L'Occidente ha radici greco-romano-cristiane. Spero di essermi spiegato e di non dover tornare sul punto.

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  8. Certo, su questo sono d'accordo. Al substrato di ogni popolazione indoeuropea vi è la componente nordica, ariana che nulla ha a vedere con i popoli semitici della Palestina che hanno subito l'influenza delle migrazioni dei popoli del mare o della civiltà pelasgica verso l'oriente.

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  9. Ho risposto all'anonimo solo per spiegare anche agli altri. Non è mio dovere rispondere ad anonimi.

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  10. Ha risposto all'anonimo cosa che aborro con tutto me stesso semplicemente per una questione di praticità.
    Non sarà il caso del suo blog, prof. Melis, ma in altri ce ne sono innumerevoli che si firmano anonimo creando una confusione infernale.
    Comunque a me non ha risposto, l'assunto recita: chiedere è lecito rispondere cortesia, quindi lei è scortese e tale caratteristica non mi aggrada.

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  11. A Giorgio Andretta.Credevo di avere già risposto mettendo insieme cattolicesimo e protestantesimo. Aggiungo che in fatto di dottrina il protestantesimo all'inizio fu più retrogrado del cattolicesimo in fatto di condanna della scienza moderna. Calvino (Institutio religionis christianae) scrisse condannando l'astronomia copernicana: "Chi oserà porsi contro lo Spirito Santo?". Eppure Copernico era un canonico polacco che aveva dedicato il suo "De revolutionibus orbium coelestium" al papa Urbano VIII, che se ne compiacque. Sino al 1500 il cattolicesimo fu una scuola di liberalismo in fatto di conoscenze scientifiche. Poi per non farsi superare dal protestantesimo nel rigore dottrinale giunse a condannare Copernico (teoricamente), Giordano Bruno (al rogo) e Galileo agli arresti domiciliari. Ma tutti i maggiori scienziati del XVII secolo furono cristiani (cattolici e protestanti). E lo storico Alexandre Koyré (Studi galileiani) scrisse che la scienza moderna fu una rivincita di Platone su Aristotele.Ma certamente il cristianesimo non poteva giungere ad accettare uno scrittore "pagano" come Apollonio soprattutto per avere rifiutato di farsi convertire al cristianesimo da S. Paolo e per essere stato equiparato a Gesù.

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  12. Professore, lei non distingue il cattolicesimo dal cristianesimo e continua il parallelismo tra il primo ed il protestantesimo, deve decidersi di evidenziare, eventualmente le due.

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  13. Non si può pretendere che stia qui a fare una storia del cristianesimo, frazionato in tante confessioni (cattolicesimo, Chiesa ortodossa (con tante divisioni in essa), Chiesa anglicana, Protestantesimo (con tante sette, anabattisti, Quaccheri, Unitaristi, etc.),come soprattutto negli Stati Uniti. Si può essere cristiani anche senza appartenere ad una confessione (o Chiesa) come lo fu il grande filosofo Soeren Kirkegaard. E non mi sono mai inventato un parallelismo tra cattolicesimo e protestantesimo, tanto è vero che il protestantesimo portò alla concezione dello Stato laico. Su questo tema legga il classico lavoro di Max Weber "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" dove si afferma (con tesi ritenuta parziale dagli storici, soprattutto marxisti) che in Europa fu il calvinismo a favorire la nascita del capitalismo. E ora debbo occuparmi d'altro perché sono in ritardo con la consegna delle prime bozze di un mio libro all'editore

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  14. Le sedicenti confessioni religiose da lei elencate sono delle speciose teologumene che niente hanno a che fare con il cristianesimo.
    Per il futuro si risparmi di consigliarmi delle letture, tanto non la conforto.
    Noi siamo cristiani come siamo uomini, non è che lo diventiamo perché abbiamo sturato qualche branca della scienza applicando successivamente una qualche tassonomia.

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  15. Lei la pensi come vuole sul cristianesimoe le risparmio ulteriori repliche.

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  16. Ho letto 'per caso' (dopo quasi 5 anni...) tutto il botta-e-risposta e comunque l'ho trovato particolarmente interessante, c'è sempre qualcosa da imparare dal Senza-tempo (anche in vecchiaia) specie se non si sono fatti studi specifici né approfonditi...

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  17. Apprezzo il punto di vista del prof Melis! Finalmente la logica al potere e il coraggio di dire pane al pane senza le solite opportunita'in nome della buona creando! Quello che afferma e' di una sana ovvieta',incontestabile...

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