mercoledì 24 settembre 2014

NAPOLITANO: L'INDIVIDUO PIU' INDEGNO E PIU' VOMITEVOLE DELLA POLITICA. LA FARSA DI UNA CORTE COSTITUZIONALE ELETTA ANTICOSTITUZIONALMENTE

Peccato che io non sia un personaggio pubblico, almeno a tal punto da essere denunciato per ciò che scrivo. Per me sarebbe un onore essere denunciato per vilipendio al capo dello Stato. Io dico che la dignità uno deve meritarsela. E non è la carica che ricopre che può dargliela automaticamente. Facendo la rassegna dei capi di Stato che l'Italia ha avuto bisognerebbe dire peste e corna di quasi tutti. Chi salvare? Certamente l'onesto economista Luigi Einaudi. Una certa dignità la ebbero Giovanni Gronchi e Antonio Segni (rimasto in carica per soli due anni). Salverei anche l'ubriacone Giuseppe Saragat, ma privo di alti meriti. Uno dei migliori fu il giurista indipendente dai partiti Giovanni Leone, nonostante le accuse che gli furono rivolte e poi risultate del tutto infondate. Di Francesco Cossiga, che per cinque anni stette in silenzio per stato di depressione e che dopo una cura fece continuamente l'esternatore contro tutto il sistema politico dei partiti e contro la casta della magistratura ignorante che faceva carriera solo per aver superato in giovane età un compitino, si deve riconoscere che fu una persona onesta, dal forte carattere e di pensiero indipendente.   
Ma il suo predecessore Sandro Pertini fu un fanatico antifascista. Non fanatico per essere stato antifascista ma fanatico per essere stato uno degli ideatori dell'attentato di via Rasella (con la conseguente rappresaglia delle Fosse Ardeatine) e per avere voluto precedere l'arrivo degli americani a Milano comandando ad una squadra di altrettanti fanatici di sottrarre Mussolini all'arresto da parte di partigiani non comunisti che attendevano l'arrivo degli americani per consegnarlo ad essi secondo l'ordine dell'allora unico governo legittimo riconosciuto, quello di Badoglio, in previsione di un regolare processo. Il cosiddetto Comitato Nazionale di Liberazione (CNL) si investì da solo di un'autorità che non poteva avere. Pertini, pluriassassino come mandante, voleva evitare che Mussolini, prigioniero degli americani, potesse rendere pubblico il suo carteggio (che sarebbe stato troppo compromettente per molti antifascisti dell'ultima ora saliti sul carro del vincitore e persino per Churchill, che risultava avesse fatto il doppio gioco spingendo nel 1940 Mussolini verso la guerra perché poi moderasse le aspirazioni di Hitler alla fine della guerra (si pensava infatti che Hitler avesse già vinto nel 1940 con l'invasione della Francia e l'Inghilterra già in ginocchio dopo i bombardamenti su Londra). Inoltre rifiutò sempre di dire chi sia stato ad uccidere Mussolini e la Petacci, ben sapendo (per averlo detto al regista Carlo Lizzani, autore del film Mussolini ultimo atto sugli ultimi 5 giorni di Mussolini) che non era stato l'oscuro ragioniere Walter Audisio (noto come colonnello Valerio, gente che si attribuiva da sé i gradi). Un disonesto che preferì portarsi il segreto nella tomba piuttosto che infangare la memoria di qualcuno che poi fece carriera nel partito comunista (si dice infatti, tra le cinque versioni della morte di Mussolini analizzate in un capitolo di un mio libro che sia stato Luigi Longo, futuro segretario del P.C.I. dopo Togliatti). Di Pertini rimanga solo la memoria di un individuo che all'eleganza dell'abbigliamento (sino al fanatismo) non seppe unire mai eleganza di cervello.          
Che dire poi di un certo figuro chiamato Oscar Luigi Scalfaro? Con lui è iniziato il settennato di un disonesto che intascava soldi dai fondi dei servizi segreti quando era ministro dell'interno (cento milioni al mese), e che impedì che si indagasse su di lui approffittando della sua carica. Favorì la caduta di Berlusconi  (il famoso ribaltone) mandando al potere la sinistra senza elezioni. Chiamò alla presidenza del Consiglio quel D'alema che permise agli americani di usare le basi italiane per bombardare la Serbia che difendeva i suoi confini (perduti) del Kosovo. 
Di Carlo Azeglio Ciampi (governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993) quasi tutti conservano un bel ricordo. E poi con quel suo pretendere che ad ogni concerto fosse suonato l'inno nazionale riuscì a suscitare un pavido patriottismo nei cretini. In realtà Ciampi fu colui con cui iniziò il disastro monetario che portò nel 2000 all'introduzione della disgrazia dell'euro, che trova il suo precedente storico in una serie di iniziative prese proprio sotto Ciampi, che, come ministro del Tesoro portò l'Italia ad aderire al Trattato di Maastricht, inizio della sciagura economica che stiamo tuttora subendo. 
Nel 1998 (come ministro del Tesoro dal 1996) approvò il cambio tra lira ed euro nella sciagurata misura di 1936,27 per 1 euro, aggiungendo così una sopravvalutazione della lira rispetto al marco, che fu preso come moneta di riferimento. Da allora iniziò la sciagura economica con la perdita della sovranità monetaria. Sia maledetta la memoria di Ciampi insieme con quella di Prodi, capo del governo nel 1996, e che oggi, con lacrime da coccodrillo, dice che fu un errore per l'Italia entrare nell'euro, moneta del tutto artificiale con la pretesa di unire economie troppo diverse.    
Mi rimane da scrivere di quello che che certamente è stato, ed è purtroppo tuttora, il peggiore capo dello Stato: il vomitevole Giorgio Napolitano. Vomitevole come tutta la sua vita da voltagabbana senza mestiere essendo vissuto sempre e solo di politica.   
Nel 1956, leccaculo di Togliatti, dichiarò: "I carri armati sovietici hanno riportato la pace in Ungheria". Sì, con 20.000 morti. Poi si spostò verso il cosiddetto migliorismo pur di rimanere a galla politicamente, sino a diventare presidente della Camera. Indusse Berlusconi (vigliacco) a prestarsi a bombardare la Libia di Gheddafi, con tutto il caos derivante dopo la fine di Gheddafi. Poi tramò in campo internazionale, in combutta con i  più sporchi interessi finanziari delle banche per far fuori Berlusconi e sostituirlo con Monti a capo di uno sciagurato governo tecnico privo di qualsiasi investitura parlamentare. Con Monti si aggiunse l'attacco alle pensioni con la famigerata legge Elsa Fornero che allungò l'età pensionabile per quelli che l'avevano già maturata. Non bastasse ciò ha poi nominato la nullità assoluta Enrico Letta, inventore del mare nostrum. Si è poi adattato a sostituirlo, sempre scavalcando le elezioni (che erano state vinte da Berlusconi, l'ultimo capo del governo con investitura elettorale) per sostituirlo con un'altra sciagura ascoltando le sirene di una parte del PD, come se un'investitura  dovuta unicamente ad elezioni primarie interne al PD potesse valere come base di consenso di una maggioranza fasulla priva di verifica elettorale. Anche grazie alla lurida figura di Alfano, inventatosi un partitino tutto suo senza alcun riscontro elettorale. 
Ma questo è ancora poco. Adesso viene la scandalo maggiore. Proprio colui che dovrebbe essere garante del rispetto della Costituzione, il presidente della Repubblica, non vuole riconoscere che è stato eletto da un parlamento privo di qualsiasi legittimità dal momento che è stato dichiarata anticostituzionale la legge elettorale (porcellum) con cui si sono eletti i parlamenti dal 2006.   Infatti è stato eletto nel 2006 da un parlamento eletto sulla base del porcellum, e rieletto nel 2013 da un altro parlamento sempre eletto sulla base del porcellum. Il paradosso è che la stessa Corte Costituzionale che ha dichiarato anticostituzionale il porcellum era di composizione anticostituzionale perché composta da molti membri eletti dopo il 2006 da un parlamento di composizione totalmente anticostituzionale a causa del porcellum. Perciò sono di nomina anticostituzionale anche quei membri della Corte nominati da Napolitano, di nomina anticostituzionale. Quelli nominati nel 2005 scadranno entro quest'anno (giacché i  membri della Corte durano in carica ben 9 anni). I loro sostituti saranno dunque anch'essi di nomina anticostituzionale. Perché 1/3 dei membri viene nominato dal parlamento e 1/3 dal capo dello Stato. In base al principio giuridico quod nullum est nullum producit effectum gli effetti sono nulli se sono nulle le premesse. La premessa è la anticostituzionalità della legge elettorale porcellum. Come dunque possono ritenersi costituzionali gli effetti, se questi effetti sono i parlamenti eletti sulla base di una legge elettorale anticostituzionale e la nomina (per ben due volte) di un Napolitano eletto da parlamenti anticostituzionali? Il paradosso finale, che questi fetenti, disonesti, della stessa Corte non hanno voluto ammettere, tacendone, è che la stessa Corte è di composizione anticostituzionale per 2/3 (essendo l'ultimo 1/3 eletto dalle magistrature superiori). Fetenti e disonesti anche perché hanno avuto la spudoratezza di continuare a vomitare sentenze giungendo persino - massimo della disonestà - a dichiarare che il parlamento aveva la facoltà di modificare la legge elettorale. Questo per salvare unicamente se stessi con le loro sporche poltrone. Giacché altrimenti avrebbero dovuto riconoscere che nemmeno essi avevano la facoltà di dichiarare anticostituzionale il porcellum se erano stati eletti da parlamenti e da un capo dello Stato eletti anticostituzionalmente a causa del porcellum. Si riesce ad immaginare un chirurgo che si operi da sé? IMPOSSIBILE. Eppure questa è la situazione di disonesto regime in cui stiamo vivendo. Un regime anticostituzionale sino alle più alte Istituzioni che pretende di riformare se stesso. E poi ci parlano di democrazia questi farabutti.
L'unica uscita da questa situazione di disonesto regime, su cui vuole campare questo governo con a capo il super disonesto RENZI, autoelettosi capo del governo senza passare per le elezioni, consisterebbe in un autoscioglimento del parlamento (giacché l'anticostituzionale Napolitano non ne ha la facoltà per ciò che ho detto). E non vi è bisogno di votare una nuova legge elettorale perché riprenderebbe vigore automaticamente la legge elettorale fondata sul proporzionale e senza premio di maggioranza. Questo nuovo parlamento avrebbe la facoltà di nominare un nuovo capo dello Stato e sostituire tutti i membri della Corte Costituzionale, risultanti sinora per 2/3 di nomina anticostituzionale. 
Un'altra soluzione consisterebbe nelle dimissioni del disonesto Napolitano con invito al parlamento ad autosciogliersi per palese composizione anticostituzionale.
Ma vi immaginate che una cosa simile sia possibile? NO. Perché siamo governati da una massa di luridi individui che sono dediti solo alle loro poltrone. Anche i 5Stelle blaterano, blaterano, ma non vogliono cogliere questa situazione assurda perché se fossero onesti darebbero le dimissioni in massa per provocare un autoscioglimento di questo sporco parlamento, la cui sporcizia arriva sino alla Corte costituzionale. Ma hanno paura di non essere rieletti  con nuove elezioni. Perciò tutti si tengono la poltronaccia che hanno. 
Una terza soluzione consisterebbe in una rivoluzione. Ma questo è impossibile con un popolo bue che si merita quel che ha e non ha. Si merita la disoccupazione, la povertà, l'invasione dall'Africa e la disgrazia dell'Unione Europea con la perdita della sovranità monetaria, che è la principale causa di tutta la crisi economica. A cui non si potrà portare alcun rimedio stando dentro l'euro. Ci hanno imposto tutto dall'alto, come si fa in un sistema dittatoriale. Ma hanno la faccia tosta di rappresentare la democrazia.  
           

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