mercoledì 10 settembre 2014

TASSA SU QUALSIASI CASA (PRIMA O SECONDA) ANTICOSTITUZIONALE. LE DOCUMENTATE PIFFERATE DI RENZI DEL FALSO 41%. LA BUFFONATA DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Torno su questo argomento perché mi ha fatto piacere che Giorgia Meloni (di Alleanza Nazionale), ma dopo di me, abbia rilevato che in base all'art. 53 della Costituzione la tassa su qualsiasi casa è anticostituzionale. Nessuno, mi consta, ha mai pubblicamente rilevato l'anticostituzionalità della tassa sulle case. Se uno è proprietario di una casa che, come la prima casa, non gli dia reddito, questa seconda casa non contribuisce alla "capacità contributiva", che è la condizione sulla base della quale, secondo l'art. 53 della Costituzione, deve pagare le tasse. Lo stesso discorso vale anche nel caso in cui uno abbia più di una seconda casa. Qualcuno obietterà subito: allora si equipara una casa di lusso ad una casa popolare? Obiezione errata. Uno che abbia una casa di lusso si suppone che (se non l'ha ereditata) l'abbia acquistata in base al reddito dichiarato entro un certo numero di anni. E per questo bisogna andare a verificare il patrimonio di tutti i familiari, perché è impossibile che un figlio studente possa avere acquistato un immobile se non lavora. Qualora il patrimonio immobiliare familiare non corrisponda alle dichiarazione dei redditi di un certo numero di anni questa proprietà deve essere pignorata dallo Stato in una misura anche maggiore rispetto alle imposte evase, con in più il reato di evasione. Solo così si combatte l'evasione fiscale. Ma è assurdo che una azienda debba pagare una tassa sull'immobile in cui si svolge la sua attività produttiva (già essa fonte di imposte sul reddito) o che un costruttore debba pagare una tassa sugli appartamenti non ancora venduti. Così si uccide l'economia e si favoriscono i fallimenti.  
Io mi domando: come ha fatto l'Italia a finanziare i Comuni prima del 1992, anno in cui lo scellerato Giuliano Amato (detto il "dottor sottile", che io chiamerei il dottor Jekill o mister Hyde) ha introdotto per la prima volta l'ICI come tassa sulla casa? Sino al 1992 esisteva un'unica tassa costituzionale, quella dell'imposta di famiglia, che era la tassa sul reddito familiare. Poi basta. Allo Stato bastava questa imposta sul reddito per finanziare se stesso e i Comuni. Che cosa è capitato dopo? Ci si è accorti che non bastavano più i soldi per finanziare quegli sporchi carrozzoni politici che si chiamano Regioni, con relativi sprechi nella sanità e relativo aumento della corruzione politica. Non bastavano più i soldi per finanziare i partiti e la stampa dei quotidiani. 
Il disonesto Berlusconi è riuscito ad incantare i gonzi togliendo l'ICI dalla prima casa ma aumentando le tasse con il famigerato Giulio Tremonti, inventore dell'omicida Equitalia.   
Si aggiunga che nello steso anno 1992 è entrato in vigore la disgrazia del trattato di Maastricht con cui ogni Stato della futura zona euro (con perdita della sovranità monetaria) si impegnava al patto di stabilità che imponeva il pareggio di bilancio (addirittura introdotto nella Costituzione), che a sua volta richiedeva un aumento delle tasse per garantire il pareggio. Pazzia dopo pazzia. Infatti la conseguenza è stata la maggiore disoccupazione a causa della chiusura di molte aziende che non potevano più fare fronte alla maggiore tassazione. 
La soluzione avrebbe dovuto essere esattamente il contrario. Anche chi non è economista capisce che aumentando le tasse si ostacolano le imprese e si favorisce l'evasione fiscale, che diventa giusta per salvarsi. Per aumentare il gettito fiscale non si debbono aumentare le tasse ma bisogna diminuirle. Infatti non è tanto importante l'aliquota della tassazione quanto il numero degli occupati. Perché maggiore è il numero degli occupati e maggiore è ORIZZONTALMENTE, E NON VERTICALMENTE, la massa delle tasse pagate dagli occupati. 
Il pifferaio Renzi cerca ancora di prendere per il culo gli italiani, ma può prendere per il culo solo gli stronzi che hanno votato per lui nella farsa delle elezioni europee e che gli hanno dato modo di sbandierare ogni giorno un falso 41% dei voti. Senza tener conto che quel 41% deve essere considerato in relazione al 57% dei votanti. Se poniamo eguale a 100 il numero di tutti gli aventi diritto al voto quel 41% si riduce al 22%. Poiché alle elezioni nazionali va a votare al massimo l'80%, quel 41% alle elezioni nazionali sarebbe salito al 28%, comunque sempre ben distante dallo sbandierato 41%. Ma questo calcolo da nessuno è stato mai fatto. Possibile che l'abbia fatto solo io per smontare la boria del pifferaio, che siede su una poltrona senza essere passato per elezioni nazionali grazie ad un malfattore di nome Napolitano? 
Quel 22% che l'ha votato alle europee non ha capito che la regalia di 80 euro al mese per quelli che non superassero 1200 euro al mese sono stati fatti cornuti e mazziati. Infatti il pifferaio si è guardato dal dire che gli stipendi e le pensioni sono bloccati dal 2010. Se non fossero stati bloccati quelli che oggi hanno una regalia di 80 euro avrebbero oggi 2000 euro in più all'anno. Dunque, invece di guadagnarci, ci hanno perso. E continueranno a perderci con il blocco degli stipendi e delle pensioni. Mentre la svalutazione, anche se ridotta, continuerà a mangiarsi anche gli 80 euro. 
Quale soluzione? 
1) Uscire dalla gabbia dell'euro e riprendersi la sovranità monetaria
2) Abbassare le tasse per aumentare il gettito fiscale
3) Eliminare tutti gli sprechi della politica abolendo Regioni, Province e accorpando i Comuni con meno di 20.000 abitanti.
     Ho sentito il pifferaio parlare a Porta a Porta della asserita riforma della giustizia civile. E' convinto di riformarla con il processo telematico e riducendo (pur giustamente) della metà le ferie dei giudici. Ma che cosa cambia? Questo imbecille non ha capito che è il Codice di Procedura Civile che bisogna riformare abolendo le udienze perché il processo civile è documentale. Che differenza vi è tra l'inviare per computer gli atti processuali e il depositarli in cancelleria se poi questi atti dovranno essere scaricati dalle cancellerie con maggior costo per l'aumento della carta da fotocopie? Bisogna essere proprio cretini per non capirlo. Nessun giudice sarà disposto a rovinarsi la vista leggendo gli atti di causa al computer. 
Purtroppo bisogna vincere la collusione dei giudici con gli avvocati, due categorie a cui gliene frega nulla dei tempi geologici delle cause. Perché per gli avvocati (tutti puttani quando, essendo molti di essi alla fame, accettano  anche le cause più sballate, prive anche di un fumus boni juris) hanno interesse ad avere tempi lunghi. Più lunghi sono i tempi e più cause possono avere non contando i tempi di trattazione. Bisogna rinforzare l'art. 96 del Codice di Procedura (lite temeraria) scoraggiando con maggiori spese di giudizio coloro che per convenienza resistono in giudizio patentemente in malafede. 
Si aggiunga che per i giudici i termini  di tempo sono sempre ordinatori. E perciò non li rispettano mai. Faccio un esempio: il Codice dice che la sentenza deve essere depositata entro due mesi dal deposito della comparsa di replica (con cui si chiude la causa civile). Ma questo termine è del tutto nominale. Se poi la causa viene tenuta "a riserva" perché il giudice deve rispondere con ordinanza ad una eccezione sollevata da una delle parti, il giudice ne approfitta per sciogliere la riserva quando vuole, anche dopo molti mesi. Per essi i termini non sono mai perentori. Ed io mi domando: come può un individuo come il pifferaio Renzi pretendere di riformare il processo civile se certamente con conosce nemmeno gli articoli del Codice di Procedura Civile? Sa che esistono gli artt. 180-181- 182-183-184 che dovrebbero essere aboliti per abolire le udienze? Al massimo una per l'escussione dei testi. Non basta. Ha mai letto il pifferaio la vecchia legge sui Provvedimenti disciplinari? Pare di no se ha mancato di dire che un provvedimento disciplinare nei riguardi di un giudice deve essere preso (art. 1) anche in caso di "ignoranza o vizi logici inescusabili". Questo sulla carta.In pratica non è mai esistito.
Il pifferaio ha detto che il giudice dovrà pagare (ma indirettamente perché prima deve pagare lo Stato!) "per dolo o colpa grave". Ebbene, negli ultimi 20 anni solo 4 giudici hanno pagato per dolo o colpa grave. E naturalmente solo in penale.    
Di fatto nessun giudice è stato mai posto sotto giudizio "per ignoranza o vizi logici inescusabili". Ne so qualcosa io, che contro due giudici civili, per le loro aberranti sentenze, feci un esposto giunto alla Commissione disciplinare del CSM, che me ne diede notizia dopo avere superato l'ostacolo del P.G. presso la Cassazione, che l'avrebbe potuto archiviare. Conseguenza? Nessuna. I corvi tra loro non si mangiano. E sono anche vendicativi. Si sentono superiori alla legge. Non è vero che la legge è eguale per tutti. Ho raccontato anche in due miei libri (nel primo facendo i nomi di tutti i giudici, nel secondo trasformandola in un romanzo thriller) la mia allucinante vicenda giudiziaria, che, da sei anni in Corte d'Appello, sta durando da 17 anni! Si può leggere in riassunto nel mio articolo del 5 agosto ultimo scorso, intitolato: Responsabilità civile dei giudici. La mia incredibile vicenda giudiziaria. 
E poi, questione suprema, da chi dovrebbero essere giudicati i giudici che dovessero essere sottoposti a responsabilità civile? Il pifferaio non l'ha mai detto. Da altri giudici? E allora, oltre che pifferaio, è anche cretino. Nessun giudice, pur di grado superiore, sarebbe disposto a condannare un altro giudice perché penserebbe: e se avessi sbagliato io? Il pifferaio fa finta che non esista lo spirito di casta di questi fuorilegge. Una Commissione giudicante dovrebbe essere composta da giuristi, studiosi del diritto, e non da altri giudici, manovali del diritto, che continueranno a far carriera per anzianità, rifiutando concorsi e persino esami per avanzare di grado. Un giudice può passare tutta la vita in Tribunale ma andare in pensione con il grado di consigliere di Cassazione. Agli effetti dello stipendio e della pensione cambia nulla. Ma di tutto questo l'illusionista Renzi non ha tenuto conto.      
Sentite l'ultima: il pifferaio ha detto che vuole riformare anche il CSM in base al principio che chi giudica non nomina e chi nomina non giudica. GIUSTO. Dunque il CSM (organo di controllo della magistratura) non dovrebbe più essere composto per 2/3 da magistrati eletti dagli stessi magistrati, per evitare che si continui a tenere in piedi un organo di controllo eletto assurdamente per 2/3 dai controllati. Ma il pifferaio anche qui  ha taciuto completamente sui modi della riforma evitando di dire da chi dovrebbero essere eletti i componenti del nuovo CSM. E' tutto nebuloso, è un continuo spararla grossa senza precisare i modi e i tempi di un asserito programma di riforma. Sinora è riuscito a fare approvare con sola maggioranza assoluta (e non di 2/3) in Senato una riforma del Senato stesso trasformandolo in una pagliacciata di camera delle autonomie non eletta dai cittadini ma da consiglieri regionali e da sindaci, che eleggerebbero i loro rappresentanti, che avrebbero così un duplice compito. Un po' nelle loro sedi e un po' a Roma, dove ancora non si sa quale sarebbe il loro secondo compito.     
In che mani siamo! In quelle di un illusionista che vuole campare di rendita di illusioni per altri tre anni gabbando gli imbecilli che ancora gli credono. 
          

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