mercoledì 31 dicembre 2014

IL FUOCO GRECO

Il fuoco greco era una miscela incendiaria con cui l'impero bizantino incendiava le navi turche avendo il dominio sul mediterraneo, che avrebbe conservato se non vi fosse stata la scissione religiosa tra  Europa e Bisanzio, colpa soprattutto del papato, che non voleva transigere su alcuni suoi dogmi, tra cui l'unicità del cristianesimo sotto la Chiesa di Roma. Questa scissione portò alla sconfitta delle crociate e alla fine dell'impero bizantino, lasciato solo a combattere contro i turchi. Che disgrazia questo papato per la storia dell'Europa. 
Ma ora il fuoco greco pare che sia la rivincita della Grecia, culla dell'impero bizantino (dove la lingua ufficiale era il greco e non più il latino) contro questa disgrazia dell'Unione Europea. Per salvare la Grecia tenendola nell'Unione Europea ad ogni costo (infatti l'80% del debito pubblico greco è tenuto da altri Stati europei) ogni italiano (compresi i neonati) ha pagato 600 euro a favore della Grecia, che ci ha dissanguato. Pochi lo sanno. Altro che dire che sono stati dati 80 euro a coloro che avevano uno stipendio non superiore a 1500 euro. Una regalia rispetto a ciò che ci costa questa Unione Europea, a parte la normale partecipazione ai fondi comunitari europei, costatio 27 miliardi dal 2008 ad oggi. Ma questo governo di delinquenti tace su tutto questo. Come se non bastasse il criminale Renzi, questo commesso viaggiatore sempre in giro per il mondo, in Albania si è fatto promotore dell'ingresso dell'Albania nell'UE. Così dovrebbero aumentare i fondi europei a favore anche dellAlbania, che si prenderebbe gran parte dei fondi come Stato più disagiato. Follia! Follia!" 
Ma è sperabile che la Grecia con il suo enorme debito pubblico spari il suo fuoco greco contro l'UE non potendo più restarci dentro se non a danno ulteriore degli altri Stati dell'UE. Uscendo dall'UE e riprendendosi la sua sovranità monetaria con la dracma, il suo debito si ridurebbe assai in quanto restituirebbe agli altri Stati con moneta svalutata l'80% del suo debito. E peggio per gli imbecilli che avevano comprato i suoi titoli di Stato. Con l'uscita della Grecia dall'UE si innesterebbe un processo a catena che porterebbe all'esplosione della crisi dell'euro e alla sua fine. Ogni Stato ritorni alla sovranità monetaria. L'euro è una moneta artificiale che non può reggere perché va contro la legge economica che vuole che la moneta di uno Stato rispecchi il valore della sua economia reale. Tornando alle monete nazionali la Germania finirebbe di fare da padrona perché sarebbe costretta a tornare al marco, in riferimento al quale sono stati fissati articialmente sin dal 1997 i valori di tutte le altre monete, con la conseguente impossibilità di rendere flessibile la lira a seconda delle convenienze di mercato. E' come se la Germania avesse imposto agli Stati dell'UE dell'euro la sua camicia (di forza) impedendo agli altri di avere una propria camicia e di cambiarla. Come mai la piccola Danimarca (con la corona), l'Inghilterra (con la sterlina) e la Svezia (con la corona) si sono tenute le loro monete pur stando nell'UE? Dunque si può vivere bene, e meglio, senza euro. Si dice che vi sarebbe una grande inflazione. Falso. La svalutazione della moneta non è mai corrispondente all'inflazione, come ha dimostrato la svalutazione della lira del 20% nel 1992, che portò ad una inflazione del 5%.  L'Italia importa dall'estero soprattutto il petrolio. Ma questo è sceso a livelli così bassi che soltanto una politica da criminali di  questo governo è riuscita ad aumentare il costo della benzina senza diminuirne le accise. Come mai?  Tra le cause vi è il costo dello stare nell'UE, avente solo come scopo, per far comodo alla Germania, la stabilità della moneta con la parità di bilancio. Gli Stati Uniti si sono ripresi stampando moneta per favorire gli investomenti. E così sono passati al 5% nell'aumento del PIL, che ha fatto scendere il rapporto tra deficit (annuale) e PIL. Gli imbecilli ignoranti obiettano che allora ai Paesi poveri basterebbe stampare moneta per diventare ricchi. 
Ma i Paesi poveri non hanno un'economia imprenditoriale su cui investire. Lo ripresa di una economia imprenditoriale, cioè reale, cancellerebbe dopo poco tempo il maggiore debito pubblico e l'inflazione derivante dalla stampa di nuova moneta perché lo Stato ricaverebbe dalla maggiore occupazione una massa maggiore di tasse senza per questo doverle aumentare ai singoli cittadini e alle imprese. Mentre è proprio il contrario che sta avvenendo in Italia a causa dell'euro e della mancanza di una sovranità monetaria, espropriata dalla BCE.              

2 commenti:

  1. Gentilissimo Professore,
    complimenti per i suoi stupendi articoli.Continui così e non si fermi davanti a nessuna avversità.Le volevo chiedere , se fosse possibile di parlare di del grande economista del secolo scorso Vilfredo Pareto e del suo Principio 80/20.Forse nessuno dei politicanti da strapazzo lo conosce!!!1
    Cordali saluti e auguri di buon anno

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  2. E intanto, arrivata a Gallipoli nave cargo con 900 profughi dalla Siria.
    Che saranno ovviamente mantenuti a nostre spese.
    Qui se non succede un patatrac definitivo, non so come finiremo.

    Cecilia.

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