Computer diventato troppo lento. Da riparare o da sostituire. Pertanto per alcuni giorni non potrò scrivere. Chi volesse lasciare un commento dovrà attendere perché sia pubblicato. Ne approfitterò per avere maggiore tempo per fare alcune letture riguardanti l'euro e mettere a punto alcune pagine del mio ultimo libro che dovrebbe uscire in ottobre. Intitolato: ROBA DA SARDI. Ve la do io la Sardegna. Argomenti che svariano dalla politica all'economia e alla religione. E che riguardano anche tutta l'Italia. Spero di suscitare reazioni violente contro di me. Amicus Plato, sed magis amica veritas, disse Aristotele. Metà del libro riassume la Storia di Sardegna e Storia moderna della Sardegna dal 1773 al 1799 di Giuseppe Manno, che, pur sardo, nato ad Alghero, spiegò bene le cause della miseria dei sardi, il loro odiarsi a vicenda, le vendette distruttive, il loro porsi sempre al servizio dell'invasore, il loro pretendere di essere stati sempre vittime degli altri, mentre tuttora sono solo vittime di se stessi. Credo in questo modo di rendere merito al Manno e di farlo conoscere ai sardi, che gli hanno dedicato delle strade importanti. Se ne conoscessero l'opera forse il Manno non avrebbe avuto tali dediche. L'italiano del Manno è assai difficile perché volutamente arcaico nella sua nobiltà e francesizzante. Per questo la sua opera è poco conosciuta. Il Manno, dopo avere ricoperto alte cariche pubbliche, divenne presidente del Senato del regno sardo-piemontese. L'altrà metà del mio libro espone un mio progetto politico per la Sardegna. Sembrerà utopistico solo per gli imbecilli e per gli ignavi. Ha scritto Platone nella Repubblica che ogni grande disegno politico deve apparire da prima come un'utopia, ma che l'utopia deve essere fatta cadere dal cielo sulla terra.
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