lunedì 6 luglio 2015

LA GRECIA: DI CHI LE COLPE?

Sapevano tutti che i conti in Grecia erano stati truccati per far figurare un deficit/PIL entro il 3% come richiesto dal trattato europeo. Lo sapeva anche la Germania, che chiuse tutti e due gli occhi per espandere il suo mercato europeo perché quello interno era stagnante. La Germania aveva bisogno dell'euro per avere un marco travestito da marco e così costringere tutte le monete nazionali ad adeguarsi verso l'alto, cioè verso il valore del marco-euro. La conseguenza fu l'aumento di tutti i prezzi. Adeguamento per diminuire la differenza tra i costi dei prodotti tedeschi e quelli degli Stati della zona euro. Stratagemma messo in atto dalla Germania per finanziare le conseguenze della riunificazione che costò un passivo di 2000 miliardi di marchi perché il marco della Germania occidentale venne equiparato al marco  della Germania ex comunista.  Noi stiamo pagando il costo della riunificazione tedesca. 
Se la Grecia ha truccato i conti per entrare nella zona euro la colpa è della Grecia. Ma la colpa maggiore è degli Stati che hanno chiuso gli occhi di fronte all'enorme debito pubblico della Grecia. A cui converrebbe oggi lasciare l'Europa della zona euro azzerando i debiti con il non pagarli e allearsi con la Russia pronta a farle ponti d'oro. Peggio per tutti quegli Stati europei che hanno prestato 380 miliardi di euro alla Grecia sapendo che sarebbe stata nell'impossibilità di restituirli. Le banche non prestano soldi a chi non offre garanzie di restituzione. Questo doveva valere anche per gli Stati che hanno prestato soldi alla Grecia con i fondi salva Stati. A parte i fondi comuni europei che sono andati a vantaggio degli Stati europei più deboli. L'Italia ha buttato 40 miliardi prestandoli alla Grecia e ogni anno ha versato  circa 16 miliardi nei fondi comuni europei ricevendone solo una piccola parte in restituzione. Questa UE è destinata a sfasciarsi perché è nata da un'utopia mascherata con gli interessi della Germania: un'unità europea che si voleva far iniziare con una unità monetaria, con una moneta artificiale studiata a tavolino che non rispetta la legge economica che vuole che la moneta rispecchi il valore dell'economia reale. Guai a voler violare questa legge. Non si potevano mettere insieme economie così diverse. L'unità monetaria presuppone una unità politica come quella degli Stati Uniti. Perché solo l'unità politica può garantire una unità monetaria. Ma l'euro è una moneta senza Stato. Ma meglio che questo Stato non esista come insieme di Stati europei della zona euro perché ciascuno Stato avrebbe perso anche quel residuo di indipendenza politica che gli è rimasto oltre a quella monetaria. L'UE europea è nata da una follia, da un disegno utopistico. Un ritorno controllato alla lira (magari ad una lira pesante che equivalga a 1936, 27 lire: tale è il valore con cui l'Italia è entrata nell'euro identificando un euro con 1936,27 lire) porrebbe in ginocchio la Germania perché i prodotti italiani verrebbero a costare molto meno data la svalutazione del 20-30% rispetto all'euro e la Germania non avrebbe più il mercato europeo. Fine della dittatura economica della Germania. Tutte le monete nazionali della zona euro ebbero un cambio fissato nel 1998 rispetto al valore che le altre monete avevano rispetto al marco, divenuto dunque come punto di riferimento di tutte le altre monete. La sciagura è derivata però non tanto da questo quanto nell'avere fissato il valore delle altre monete rispetto all'euro-marco, togliendo alle monete nazionali quella flessibilità che è resa necessaria dalle esigenze del mercato. E' la fissità dell'euro che ha rovinato lo stesso euro. Ma per uscire da questa fissità vi è solo l'uscita dalla fissità dell'euro.      
Si tenga presente che ad una svalutazione voluta non corrisponde una pari inflazione. Nel 1992 la lira fu svalutata del 30% ma l'inflazione fu appena del 5%. Inoltre nel mercato interno nulla cambierebbe perché i costi di produzione si adeguerebbero necessariamente alla minore capacità di acquisto di una moneta svalutata che favorirebbe le esportazioni a danno della Germania. Alla Germania converrebbe salvare la Grecia per salvare la stessa senza chiedere esborsi agli altri Stati della zona euro. La Germania ha fatto la furba mascherando il forte marco con l'euro. Ora ne paghi le conseguenze. Per concludere: gli economisti sapientoni mi spieghino perché la piccola Danimarca, pur facendo parte  dell'UE, sta benissimo, senza crisi economica, avendo conservato la moneta nazionale che è la corona. Anche la Svezia, pur facendo parte dell'UE, ha respinto l'euro e si è tenuta la corona.  E così pure l'Inghilterra, che si è tenuta la sterlina ed entro il 2017 farà un referendum per sapere se gli inglesi vogliano uscire dall'euro.

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