lunedì 13 luglio 2015

L'UE CHIEDE ALLA GRECIA LA RIFORMA DEL CODICE DI PROCEDURA CIVILE. MA IGNORA LA PALUDE DELLA GIUSTIZIA CIVILE IN ITALIA

In Italia non esiste la giustizia civile. Il buffone Renzi aveva posto nel suo programma la riforma della giustizia civile. Anche solo per questo meriterebbe di esser fatto fuori. Ha fatto nulla. Non è stato affatto riformato il codice di procedura civile. Una seria riforma richiede l'abolizione delle udienze perché il processo civile è documentale. In teoria il risarcimento sarebbe pagato dallo Stato, anche se questo poi dovrebbe rivalersi sullo stipendio di un giudice per un massimo di 1/3 dello stipendio sino a giungere l'entità del danno provocato dal giudice. Questo buffone non ha considerato che mai un giudice condannerebbe un altro giudice perché avrebbe il timore di dover essere anch'egli condannato per una sua sentenza sballata. Questa casta si arrocca difendendo i suoi privilegi. Inoltre la responsabilità civile dei giudici di fatto non può esistere perché nessun avvocato avrebbe il coraggio di appoggiare la domanda di risacimento per una sentenza del tutto scriteriata perché gli avvocati hanno a che fare ogni giorno con questa casta di arroganti per cui non vale l'espressione "La legge è eguale per tutti". Il buffone non ha considerato inoltre il danno derivante dalla lunghezza del processo. 
Soltanto una Commissione di giuristi, studiosi del diritto, e non dei giudici, manovali del diritto, potrebbe giudicare dei giudici quando facciano sentenze dettate da "ignoranza o vizi logici inescusabili" (art. 1 dei Provvedimenti disciplinari).
Io nel 2009 feci un esposto contro due giudici di Cagliari per le loro scriteriate sentenze nella stessa vicenda giudiziaria. Indirizzai l'esposto, a termini di legge, al ministro della giustizia e al procuratore generale presso la Cassazione. Il mio esposto superò l'archiviazione che poteva essere disposta da procuratore generale della Cassazione se non vi era l'opposizione del ministro. Il CSM infatti mi scrisse che il mio esposto era giunto alla Commissione diplinare. Risultato? Nessuno. I corvi tra loro non si mangiano. Anzi, ne ho subito conseguenze negative nel prosieguo del giudizio in Corte d'Appello perché ho suscitato dell'odio contro di me. La vicenda continua in Corte d'Appello dopo una ulteriore sentenza scriteriata stesa da una giudice che ha scritto una serie di contraddizioni non soltanto giuridiche ma anche materiali, nel senso che dà per vero, cioè esistente, un fatto che poi dopo alcune pagine dà come falso, cioè inesistente. Incredibile. Ho dovuto fare ricorso in Cassazione contro questa sentenza parziale pazzesca della Corte d'Appello di Cagliari che ha deciso sulla parte finale della vicenda che invece dipende dalla parte iniziale su cui dovrebbe decidere la sentenza finale. Un giudice che tratta una causa prendendola dalla coda invece che dalla testa. INCREDIBILE. Una vicenda giudiziaria che sta durando dal 1998.
Giudici simili dovrebbero essere licenziati. Infatti l'assoluta mancanza di logica, di capacità di ragionare, è peggiore dell'ignoranza, a cui un giudice può porre rimedio anche con il buon senso, riuscendo a capire da quale parte stia la ragione o il torto. Ma un giudice che manchi di logica non è recuperabile nel suo cervello. E tuttavia la giustizia è affidata anche a individui simili. Ma si capisce. I giudici fanno carriera (con relativo aumento di stipendio) per sola anzianità, rifiutando concorsi e anche esami per essere promossi ad un grado superiore nella magistratura. E così arrivano per anzianità anche in Cassazione. E così nasce un guazzabuglio di sentenze contrastanti anche in Cassazione, finché questi parrucconi, per porre termine alle dispute interne alla stessa Cassazione, debbono riunirsi nelle Sezioni Unite per stabilire un unico indirizzo giurisprudenziale. Ma non è detto che per questo la sentenza delle Sezioni Uniti sia immune da vizi di ragionamento. 
E questo venditore di fumo che abbiamo a capo del governo dopo che ha usurpato la carica rifiutando le elezioni dice che ha riformato la giustizia. Abbiamo a capo del governo un pazzo.      

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