martedì 11 agosto 2015

MA CHI SE NE FREAGA!

Non mi commuovono affatto le morti di questi giovani da sballo che non sanno divertirsi se non con alcol e droga. Non sopporto quelli che sono succubi della moda orribile dei tatuaggi con cui si deturpano il corpo seguendo la moda di tante teste di cazzo di calciatori. Un tempo i tatuaggi erano un segno distintivo dei pirati o delle tribù primitive. Ma che futuro si prospetta per queste teste di cazzo? Comunque, se proprio si vuole trovare una soluzione questa deve consistere nell'impedire che vi siano discoteche così grandi da  comprendere migliaia di stronzi che sembrano galline come quelle poverette che si vedono ammassate crudelmente a migliaia nei capannoni, che dovrebbero essere proibiti.  Perciò si chiudano i capannoni-discoteche e siano concesse licenze soltanto per discoteche che abbiano un numero chiuso  non superante qualche centinaio di stronzi. Sarebbero più facilmente contrallibili le discoteche. Anch'io sono stato giovane, e qualche volta non potevo sottrarmi all'andata  in una discoteca a causa del fatto che non vi era alternativa per uscire con ragazze in gruppo di conoscenti, non amici. Ma era una tortura. Non si riusciva a parlare a causa del volume eccessivo di quella musica di merda che ero costretto ad ascoltare. Mi trovavo in uno stato di alienazione. Avevo abbandonato il mio ego che mi riprendevo tornando a casa. Io che in casa ascoltavo solo la vera musica, quella sinfonica e cameristica, non avendo mai avuto attrazione per quella operistica. Unica eccezione qualche opera del '700 (Gluck e Mozart, per esempio) e l'immenso Wagner. In discoteca ero costretto ad aspettare qualche raro lento per avere la scusa di mettere le mani addosso ad una ragazza e sapere in questo modo se ci stesse. Se mi poneva le mani dietro la schiena era il segnale che ci stava. Poi con il tempo i lenti sparirono passando di moda e rimase solo il frastuono di suoni che rovinano le orecchie. Guardate la fotografia e ditemi se non somigli ad un capannone di galline. In effetti vi è una certa differenza tra le galline dei capannoni e i frequentanti quelle enormi discoteche, ma nel senso che questi ultimi hanno un cervello inferiore a quello delle galline, che per di più non si ammassano nei capannoni per loro volontà. Non sono morti dei ragazzi. Sono morti individui con il cervello inferiore a quello delle galline.  Ma che razza di musica sono abituati ad ascoltare questi primitivi delle discoteche? Gente che è priva di qualsiasi educazione musicale. Secondo me sono anche il prodotto di quel W.C. della scuola pubblica, priva di educazione musicale. Quello proposto da Vittorio Felri non è un rimedio. E' un'utopia che prevede una società migliore. Campa cavallo! 
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La lotta alla droga
non si vince
chiudendo le disco

La lotta allo spaccio va fatta nella società, non nelle sale da ballo che sono lo specchio delle città
  

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