mercoledì 2 dicembre 2015

LA QUESTIONE RIDICOLA DEI PRESEPI. EBREI E ISLAMICI

La scuola di Stato dovrebbe essere libera da festeggiamenti religiosi. Io personalmente, odio il Natale e la Pasqua, che si risolvono sempre in una strage di agnelli. Ogni volta che si avvicinano queste feste di sangue sono costretto a stare peggio. Se fossi uno studente ateo che cosa avrei da festeggiare del Natale? Nulla. E tanto meno accetterei di festeggiarlo nella scuola. Perciò non vedo perché nelle scuole di Stato dovrebbero essere cantati inni religiosi in occasione del Natale. E questo non tanto per rispetto di altre religioni, ma per rispetto della stessa laicità dello Stato. L'identità europea non si difende con i presepi ma facendo capire nelle scuole che, volenti o nolenti, la storia dell'Europa ha radici greco-romano-cristiane. Perciò ammetto anche l'esposizione del crocifisso come simbolo della laicità voluta dagli stessi Vangeli: "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; Il mio regno non èdi questo mondo". Anche se la storia dei papi è stata una storia antievangelica a causa del potere temporale dei papi, esclusa dai Vangeli. Bisogna demolire la menzogna che sento ripetere continuamente che le radici europee sono giudaico-cristiane. FALSO. All'Europa è stato sempre estraneo l'ebraismo religioso. Gli ebrei rifiutarono sempre l'integrazione negli Stati europei sino a quando nell'800 avvenne il processo di secolarizzazione dell'ebraismo, che non investì però quello religioso. Da allora gli ebrei atei diedero grandi contributi nel campo del sapere e in quello dell'arte. L'ebreo Marx scrisse La questione ebraica dicendo che con la fine del capitalismo sarebbe finita la distinzione tra ebrei e non ebrei, giacché Marx pensava che l'ebraismo esprimesse una mentalità capitalistica. Ma più giustamente Bruno Bauer, autore anch'egli, prima di Marx, dello scritto omonimo La questione ebraica, da cui Marx riprese il titolo, aveva scritto che la questione ebraica si poteva risolvere solo costringendo gli ebrei religiosi ad accettare le leggi di uno Stato laico, vietando che essi potessero accampare la pretesa di avere eccezioni per essi nella società. Non si trattava  di richiedere la fine del capitalismo ma la fine della loro pretesa di costituire una specie di loro Stato entro lo Stato in cui vivevano. Per questo loro rifiuto di integrarsi in una società laica, pur di religione cristiana, essi furono sempre perseguitati. Ora mi domando: se gli ebrei religiosi subirono le persecuzioni per questo loro rifiuto di integrazione e pur non facendo proselitismo, perché non dovrebbero essere perseguitati a maggior ragione gli islamici che fanno proselitismo, pretendendo una loro secolarizzazione con il costringerli a rinunciare alle regole del Corano pena la loro espulsione? Hitler fece l'errore di perseguitare tutti gli ebrei, anche se atei, accusati di dominare l'economia occidentale in una concezione antinazionalistica. Era falso. Gli ebrei atei ormai si sentivano più europei o americani che ebrei. Si pensi che Leone Trotsky, il fondatore dell'armata rossa, senza la quale non avrebbe vinto la rivoluzione russa atea di Lenin, era ebreo. Anche per questo, oltre che per dissensi politici - Trotsky era fautore della rivoluzione da esportare nel mondo, mentre Stalin aveva interesse a  fortificare il comunismo nella Russia - venne in odio da parte di Stalin, che prima lo esiliò e poi assoldò un sicario per farlo uccidere in Messico a colpi di picozza in testa.   
 Ripeto qui un commento di risposta lasciato in relazione ad altro mio precedente articolo. 
Purtroppo i musulmani ritengono, rifacendosi all'Antico Testamento, che "non avrai altro dio al di fuori di me" significhi, aggiornando il dio biblico, "Non avrai altro dio al di fuori di Allah". Allah è lo Jahweh giudaico-cristiano riveduto e corretto già nei Vangeli, e ancor più riveduto e corretto, sino a corromperlo totalmente,nel Corano. E qui sta l'impostura che il cristianesimo dovrebbe combattere invece di assimilare il dio cristiano della trinità al dio coranico per cui parlare di trinità significa bestemmiare. Non esiste la trinità nell'ebraismo e nell'islamismo. La trinità è il risultato dell'assimilazione della triade neoplatonica (Uno-Intelletto-Anima del mondo) da parte del cristianesimo. Da qui la prevalenza nel cristianesimo dell'Intelletto (o Verbo incarnato in Gesù) che ha fatto prevalere la razionalità sull'assoluto arbitrio del dio unico non trinitario e perciò tutto volontà e potenza non vincolata dalla ragione. Nell'ebraismo e nell'islamismo la ragione segue alla volontà arbitraria del dio non trinitario. E' giusto solo ciò che consegue alla volontà arbitraria di Jahweh-Allah. Jaweh, stanco di essere stato ridotto al silenzio nella trinità cristiana, si trasformò in Allah, divenendo la più grande disgrazia della storia a causa di un pazzo o disonesto di nome Maometto. Con la grande differenza, contraddittoria, che Jahweh ha vietato il proselitismo al di fuori dell'ebraismo. Contraddittoria perché se gli ebrei credono che Jahweh sia il vero dio avrebbero dovuto fare proselitismo per lui. Hanno fatto prevalere Jahweh tra gli uomini in altro modo. Dominando gli altri Stati o con la potenza del danaro o con la loro intelligenza laica, pur tradendo religiosamente Jahweh. Nei Vangeli il Padre tace (aveva parlato troppo nell'Antico Testamento ed ogni volta che parlava erano sciagure e guerre essendo il dio degli eserciti). Nei Vangeli parla solo il Figlio facendo tacere il Padre Jaweh. Da qui l'eredità del razionalismo da parte del cristianesimo tramite la razionalità platonica anche nella concezione razionale della natura. Ha scritto lo storico della scienza francese Alexandre Koyré (in Studi galileiani) che la rivoluzione scientifica fu una rivincita di Platone su Aristotele. Da Copernico (canonico polacco) e dal neoplatonico Keplero a Newton, la cui meccanica celeste non sarebbe esistita senza le tre famose leggi di Keplero. Newton modestamente scrisse in una lettera del 1676 a Hooke, nel contesto di una disputa sulla natura e composizione della luce solare, che egli si era assiso sulle spalle dei giganti. Non si spiega altrimenti il fatto che la rivoluzione scientifica del '600 (nonostante il rogo di Giordano Bruno e la condanna di Galileo) sia nata nell'Europa cristiana. Mai sarebbe potuta avvenire nel giudaismo o nell'islamismo. Da qui le radici greco-romano-cristiane dell'Europa, che gli ignoranti o i disonesti non vogliono o non sanno riconoscere. Non si tratta di salvare i presepi ma ben altro.  

2 commenti:

  1. Se io fossi agnostico la penserei come lei,tuttavia professore il momento storico particolarissimo che stiamo attraversando con un islam feroce ,spietato ,falso che sta prendendo piede anche nel nostro paese che non dimentichiamolo è il paese più importante del mondo per la cristianita',non ci consente di recedere su nessun simbolo.



    Goffredo

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  2. Io sono cristiana e anche vegetariana, quindi dal punto di vista dei sacrifici animali soffro molto anche io. Celebro il Natale senza carne e pesce e mi piace il presepe. La gente uccide animali tutto l'anno... Quindi non è il Natale il problema. E' la gente che la deve piantare di credere che Dio sia contento che gli uomini uccidano animali per soddisfare il proprio stomaco. Sono una cristiana atipica rispetto ai canoni, ma ho sempre pensato che la fede debba includere il rispetto per la vita tutta, anche quella animale. Il presepe è una delle immagini più pure che ci siano, e sono le nostre radici greco romano cristiane, come Lei le definisce. Un simbolo non solo di fede ma anche di tenerezza fa bene a tutti... Quindi dopo anni che non lo faccio per pigrizia, quest'anno, farò il presepe. Poche statuette... Erano di mia nonna e sono molto vecchie. Per questo motivo sarà ancora più bello rivedere la raffigurazione. Quando facevo il presepe, la notte il mio gatto mollava il suo comodo e caldo giaciglio, buttava fuori il bambinello dalla capanna e tutti i suoi occupanti e ci andava a dormire dentro. La mattina trovavo due bambinelli nel presepe... Se piace ai gatti... E' una cosa bella davvero.

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