domenica 29 gennaio 2017

VIA DALLA PAZZA FOLLA! CHE TRUMP CE NE LIBERI AFFONDANDO L'UE

Solo un accordo di Trump con Putin potrà salvare l'Europa affondando la farsesca costruzione dell'UE. Ma nessuno è mai perfetto. Trump ha chiuso le frontiere per sette Stati islamici. Ma ha sbagliato la lista: Siria, Libia, Iran, Iraq, Sudan,  Somalia, Yemen. Ha incluso l'Iran, che combatte in Siria a favore di Assad e ha escluso dalla lista il peggiore Stato islamico che esista sulla Terra: l'Arabia Saudita, finanziatrice occulta dei ribelli che hanno causato il disastro in Siria e in Libia, e massacatrice degli sciiti nello Yemen, pur essendo Trump d'accordo con Putin, sembra, nel difendere il governo laico di Assad. Come si spiega questa contraddizione? Non si spiega. L'Arabia Saudita è stata sempre vergognosamente alleata degli Stati Uniti, e i cosiddetti democratici americani, che ora boicottano Trump, non hannno mai avuto da dire contro l'alleanza con il teocratico e ripugnante governo dell'Arabia Saudita, dove una famiglia reale wahabita, cioè espressione della più rigorosa ortodossia islamica, che esclude la divisione tra islam e Stato, governa su tutta la popolazione, escludendo qualsiasi segno di libertà religiosa sino a considerare reato il possesso di una Bibbia o l'esposizione di un crocifisso. Per non parlare dello stato di schiavitù in cui si trovano le donne, che non possono uscire di casa sole e debbono essere accompagnate da familiari uomini e non possono guidare l'auto. Tutto ciò in conformità con l'inferiorità della donna sancita dal Corano. Evidentemente vi sono state sempre ragioni di petrolio. Se non si isola l'Arabia Saudita dal resto del mondo non si potrà mai dire di voler combattere l'islamismo, perché è l'Arabia Saudita la finanziatrice occulta del terrorismo islamico e la finanziatrice palese della costruzione di tutte le maggiori moschee d'Europa e degli Stati Uniti. Moschee che sono covi di propaganda della violenza islamica.  
Vi è tuttavia da sperare che, nonostante lo sbaglio della lista, Trump rappresenti per l'Europa un modello di contrasto contro l'invasione islamica e che la sua alleanza con Putin porti alla crisi finale della farsesca Unione Europea, liberando gli Stati dell'UE dalla tirannia della costosa burocrazia di Bruxelles per ridare sovranità politica e monetaria agli Stati europei con la fine di una moneta straniera quale è l'euro, origine dello stato di recessione economica degli Stati dell'UE soggetti alla nefasta economia della globalizzazione che ne ha aumentato la povertà. Occorrono muri e dazi per salvare gli interessi nazionali. 

"Servono controlli sui migranti,
guardate il pasticcio in Europa"



Usa-Russia, l'idillio Trump-Putin
"Ora nuovi rapporti da pari a pari"
 

VoxNew 

Residenti ostaggio delle moschee abusive: “Bisogna cacciarli” – VIDEO  

 

sabato 28 gennaio 2017

PRIMA GLI UOMINI? NO! I CANI PRIMA DI MOLTI UOMINI

Moni Ovadia ha detto che bisogna finirla col dire: prima l'America, prima l'Italia, etc. Secondo lui bisogna dire "prima gli uomini". Ma quali uomini? Molti uomini stanno sotto il livello dell'animalità. La vita del criminale che ha impiccato questo cucciolo di cane vale meno di quella di un insetto nocivo. E tuttavia la legge, sempre fondata su una concezione schifosamente antropocentrica della vita, non riconoscerebbe l'autore di questo crimine passabile di galera. Al massimo un anno con la condizionale.  Mi dissocio dal titolo. Purtroppo crimini come questo capitano anche in altre regioni. E' capitato l'anno scorso anche in Sardegna.

Sicilia terra maledetta




Non è un pendolo che oscilla, ma un cucciolo impiccato. Angioletto mio, cosa avrai fatto di male per meritare questo, che neanche nel Medioevo sarebbero stati capaci? Questa è la Sicilia, nonostante i buonisti dell'ultima ora e i sostenitori del "non fate di tutta l'erba un fascio". Invece possiamo fare un gran bel fascio di merda, fra cacciatori, pastori, delinquenti o teppistelli che singolarmente o in gruppo si divertono così, che la figa non la vedono neanche in cartolina.

O vogliamo parlare dei Comuni o delle Asl mafiose e corrotte?

O vogliamo parlare delle ForSe dell'Ordine che ignorano o minimizzano il problema?

O vogliamo parlare dei Magistrati a cui non frega una beata minchia, come dimostrano i numerosissimi maltrattamenti senza processo o addirittura senza che venga aperto un cazzo di fascicolo?



Oppure pensate che se NON ESISTONO praticamente CONDANNE per reati contro gli animali significa che, in fondo in fondo, non vengano poi bastonati, torturati, uccisi, avvelenati, impiccati, bruciati o trascinati a morire?

Oppure pensate che questa foto sia un caso isolato e che non succeda ogni cazzo di giorno in ogni cazzo di angolo della Sicilia? No signori, questa è normalità, semmai non ne siete a conoscenza o, cosa ben peggiore, vi rifiutate di esserlo.

Non cominciare a rompere il cazzo che succede ovunque, perché non sposta di una virgola lo SCHIFO che c'è QUI dove viviamo, perché le vergogne di altre ragioni aggravano la situazione nel complesso e non ci consolano, perché sarebbe come giustificare la lapidazione o la pena di morte sol perché esiste altrove.

Aspetto con ansia la prossima manifestazione nazionale a cui parteciperanno migliaia di persone per un morto, un morto dimmerda, salvo poi ritrovarci davanti ai canili lager, alle Asp, ai Tribunali a lottare per i Vivi che poi saranno i prossimi morti in 3, 4 o se va bene in 5.

In questa terra maledetta alligna un mostro incurabile fatto di ignoranza, cattiveria e impunità, al cui apice, quale male dei mali, sta l'odiosissimo uomo medio del "nenti sacciu, nenti vitti", colpevole di alimentare quotidianamente l'inciviltà, il degrado e l'omertà che ormai ci contraddistinguono vergognosamente.

venerdì 27 gennaio 2017

LEGGE ELETTORALE: LA MONTAGNA HA PARTORITO UN TOPO

La Corte Costituzionale ha impiegato più di quanto Jahweh abbia impiegato nelracconto mitologico del Genesi per "creare" il mondo. Ho detto "creare" perché in effetti Jahweh non creò il mondo ma lo ordinò avendo di fronte a sé una materia coeterna. In tutta l'antichità era assurdo pensare ad una creazione dal nulla, sin dai miti mesopotamici e da quelli greci di Esiodo. Platone nel Timeo affida al Demiurgo il compito di ordinare la materia coeterna con il Demiurgo. La creazione dal nulla fu inventata da Filone Alessandrino (un ebreo che nacque e visse sempre ad Alessandria non avendo mai messo piede in Palestina). Il cristianesimo fece propria questa invenzione. Fatta questa digressione vi è da domandarsi se vi fosse bisogno di tanto tempo per accorgersi che la legge elettorale italicum era peggio del porcellum e che soltanto un esagitato poteva concepire. Con un ballottaggio che avrebbe dato la maggioranza assoluta ad un partito che fosse risultato primo anche se avesse avuto solo il 20%. Pazzesco. Solo una mente malata poteva concepire una cosa simile. Dunque via il ballottaggio. Ma la Consulta si è contraddetta. Nel 2014 aveva riconosciuto anticostituzionale il porcellum anche perché prevedeva un premio di maggioranza. Ora invece lo ha giustificato ritenendo che sia ammissibile per quel partito (e non coalizione di partiti) che raggiungesse il 40% dei voti. Come se i membri della Corte avessero pensato: tanto nessun partito raggiungerà il 40% dei voti. Me è questo un modo di ragionare logico? Comunque, se nessuna lista raggiungerà, come sperabile, il 40%, si dovrà tornare al proporzionale puro. FINALMENTE! Perciò ora basta con il principio della governabilità ad ogni costo. Deve valere il principio della rappresentanza. Si potrebbe andare al voto con l'italicum corretto dalla Consulta e lasciando intatta la legge elettorale al Senato con il suo consultellum che prevede una coalizione di partiti. Logica vorrebbe tuttavia che si estendesse al Senato l'italicum corretto dalla Consulta: cioè abolendo la coalizione dei partiti per impedire le passate ammucchiate che poi si frantumavano e abolendo il premio di maggioranza al partito che raggiungesse il 40% (anche se la cosa pare assai improbabile). Ma è grave che si sia ammesso che un 40% possa avere un premio di maggioranza che lo porterebbe in parlamento al 55%. Dove va a finire il principio di rappresentanza? In questo modo si favorisce l'ammucchiata del listone unico che fa ricordare il listone previsto dalla legge Acerbo che con il premio di maggioranza permise a Mussolini di avere la maggioranza assoluta in parlamento pur non avendola tra gli elettori. Ora dovrà essere il parlamento a stabilire la formazione di una maggioranza, mentre prima questa veniva stabilita prima delle elezioni con due fronti contrapposti. Con il porcellum si sapeva prima del risultato delle elezioni che uno dei due fronti avrebbe governato. Ora i fanatici della governabilità ad ogni costo diranno che sarà impossibile con i 5Stelle terzo incomodo formare una maggioranza in parlamento. Io dico che si formerà e di dovrà formare ad ogni costo. Perché la politica non può essere la dittatura di una maggioranza risultata falsamente tale in base al porcellum. La politica deve trovare una maggioranza sulla base di una contrattazione (o compromesso) tra i partiti, perché nessuno possa più dichiararsi vincitore dopo le elezioni. Solo così si rispetterebbe l'art. 1 della Costituzione.  
   Resta comunque l'assurdo di una Corte Costituzionale che, composta per 2/3 sulla base della legge elettorale  porcellum dichiarata da essa stessa anticostituzionale, adesso ha dichiarato parzialmente anticostituzionale l'italicum eliminando il ballottaggio. Ma di questo ho già scritto più volte. Per esempio in 

Blog del prof. Pietro Melis: CORTE COSTITUZIONALE DI ...

pietromelis.blogspot.com/2016/12/corte-costituzionale-di-composizione.html
06 dic 2016 - La Corte Costituzionale dovrà decidere (comodamente) in gennaio sulla costituzionalità della legge elettorale italicum. Ma con quale legittimità ...       

L'OLOCAUSTO QUOTIDIANO NEI MATTATOI

Sopravvissuti della Shoah ricordano gli animali - L'Indro

www.lindro.it/sopravvissuti-della-shoah-ricordano-gli-animali/
3 giorni fa - Theodor Wiesengrund Adorno parlando della Shoah disse:«Auschwitz inizia quando si guarda a un mattatoio e si pensa: sono soltanto animali»

giovedì 26 gennaio 2017

L'UOMO NON E' PADRONE DELLA NATURA



Ricevo da Balaidor.org(Paolo Ricci dall'Inghilterra)
LA STORIA DELLO SFORZO DELL’UOMO PER SOGGIOGARE LA NATURA è ANCHE LA STORIA DEL SOGGIOGAMENTO DELL’UOMO DA PARTE DELL’UOMO

MAX HORKEIMER (1895-1973)

ZUR KRITIK DER INSTRUMENTELLEN VERNUFT


Oggi vi è una diffusa tendenza a rimettere in giro vecchie teorie della ragione oggettiva al fine di dare una qualche fondamento filosofico alla gerarchia, in via di rapida disintegrazione, dei valori generalmente accettati. Insieme a sistemi di cura dello spirito pseudo-religiosi o semiscientifici, allo spiritualismo, all’astrologia, a versioni per il popolo di antiche filosofie come lo yoga, il buddhismo e il misticismo, e ad adattamenti popolari di filosofie classiche oggettivistiche, si raccomandano per l’uso moderno anche le ontologia medievali. Ma il passaggio dalla ragione oggettiva alla soggettiva non avvenne per caso, né il processo di sviluppo delle idee si può invertire arbitrariamente quando meglio piaccia. Se la ragione soggettiva sotto forma di illuminismo, ha potuto distruggere le fondamenta filosofiche di convinzioni che erano state parte essenziale della cultura occidentale, ciò significa che quelle fondamenta erano troppo deboli. Il tentativo di ridar loro vita è dunque completamente artificioso e inteso solo allo scopo di riempire una lacuna. Le filosofie dell’assoluto vengono offerte come un ottimo strumento per salvarci dal caos. Condividendo il destino di tutte le dottrine, buone o cattive, che superano i tests dei moderni meccanismi di selezione, le filosofie oggettivistiche vengono standardizzate per impieghi specifici. Le idee filosofiche servono alle necessità di gruppi religiosi illuminati, progressisti o conservatori. L’assoluto diventa a sua volta un mezzo, la ragione oggettiva un metodo utile a scopi soggettivi, per quanto generali possano essere.

I tomisti moderni talvolta definiscono la loro metafisica salutare o utile al pragmatismo, e probabilmente hanno ragione. Gli adattamenti filosofici delle religioni tradizionali svolgono in effetti  una funzione che torna utile all’autorità costituita, in quanto trasformano gli ultimi residui di mitologia in validi strumenti della cultura di massa.  Quanto più questi artificiosi revivals si sforzano di rispettare la lettra delle dottine originarie tanto più ne tradiscono l’originario significato, giacchè la verità, il ricordo dei processi attraverso i quali è giunto alle sue ultime conclusioni. Il conservatorismo dei moderni revivals filosofici, per quanto riguarda gli elementi culturali, è solo illusorio: come la religione moderna così il neotomismo incoraggia, inevitabilmente, la pragmatizzazione della vita e il formalizzarsi del pensiero in quanto contribuisce alla distruzione di credenze spontanee e fa della fede una questione di convenienza.

La pragmatizzazione della religione, per quanto blasfema possa apparire sotto molti rispetti – come nel rapporto istituito fra religione e igiene – non è solo la conseguenza del suo adattamento alle condizioni create dalla civiltà industriale, ma un fenomeno che ha radici nell’essenza stessa di qualunque teologia sistematica. Il motivo dello sfruttamento della natura si può ritrovare già nei primi capitoli della Bibbia.

Tutte le creature devono essere assoggettate all’uomo; solo i metodi e le manifestazioni di questo assoggettamento sono cambiati. Ma mentre il tomismo originario potè conseguire lo scopo di adattare il cristianesimo alla scienza e alla politica contemporanee, il neotomismo si trova in una posizione precaria. Dato che nel medioevo lo sfruttamento della natura dipendeva da un’economia relativamente statica, in quel tempo la scienza era statica e dogmatica; i suoi rapporti con la teologia dogmatica potevano essere abbastanza pacifici,e per il tomismo fu facile assorbire l’aristotelismo. Ma un’armonia del genere è impossibile oggi, e nell’usare categorie come causa, effetto, anima, entità, i neotomisti devono necessariamente farlo in modo acritico; mentre per l’Aquinate queste idee metafisiche rappresentano il sommo della conoscenza scientifica, la loro funzione nella cultura moderna è completamente diversa.

L’insensibilità dell’uomo moderno di fronte alla natura è solo una variante dell’atteggiamento pragmatico caratteristico di tutta la civiltà occidentale.

Le forme sono diverse. Il cacciatore d’un tempo vedeva in praterie e montagne solo una prospettiva di caccia fruttuosa, mentre l’uomo d’affari moderno vede nel paesaggio lo sfondo adatto per una sfilata di cartelloni pubblicitari. Il destino degli animali nel nostro mondo è simboleggiato da un trafiletto pubblicato da un giornale pochi anni fa, in cui si osservava che l’atterraggio degli aeroplani in Africa era spesso ostacolato da branchi di elefanti e di altri animali: qui gli animali sono dunque considerati semplicemente come disturbatori del traffico. Questa mentalità che concepisce l’uomo come unico e assoluto padrone del mondo si può far risalire fino ai primi capitoli del Genesi.

I pochi precetti favorevoli agli animali che incontriamo nella Bibbia sono stati interpretati dai più grandi pensatori religiosi – Paolo, Tommaso d’Aquino, Lutero – come riguardanti solo l’educazione morale dell’uomo; in nessun caso essi esprimerebbero un obbligo dell’uomo verso le creature. Solo l’anima dell’uomo si può salvare; gli animali hanno soltanto il diritto di soffrire. “Alcuni uomini e donne, - scriveva alcuni anni fa un ecclesiastico inglese, - soffrono e muoiono per dare vita, benessere, felicità agli altri. Vediamo continuamente in funzione questa legge, il cui supremo esempio fu mostrato al mondo (e scrivo con profonda reverenza) sul Calvario. Perché gli animali dovrebbero sfuggire a questa legge o principio?”. Papa Pio IX non permise che a Roma venisse fondata una società per la protezione degli animali perché a quanto dichiarò la teologia insegna che l’uomo non ha nessun obbligo nei confronti degli animali, ma al solo fine di umiliare più profondamente quelle “razze inferiori” che i nazisti trattavano come semplice natura.
Caro Paolo, Pio IX proibì la costituzione di una associazione  per la protezione degli animali anche perché aveva paura che la gente potesse credere che anch'essi avessero l'anima immortale. Garibaldi, per reazione, chiamò il suo cavallo preferito Pio IX in modo da poter dire che andava a cavallo di Pio IX.

APOLLONIO DI TIANA: IL CRISTO PAGANO



(Dal mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica)
Apollonio di Tiana (I secolo d. C.), educato a Tarso, non si fece convertire da S. Paolo quando lo incontrò. Preferì rimanere legato culturalmente all’India, dove era stato, contemperando la cultura indiana con il pitagorismo. Flavio Filostrato di Lemno, vissuto nel III secolo, fu invitato da Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo, a scrivere la biografia di Apollonio. Egli racconta che Apollonio aveva la fama di essere un mago, di aver fatto molti miracoli e di essere persino risuscitato per dimostrare che l’anima è immortale, ma aggiunge che non vi era in ciò alcunché di vero e che Apollonio era solo un sapiente che ancor giovinetto disse al suo maestro Eusseno di voler diventare pitagorico e gli spiegò: “ ‘Farò come i medici. La loro prima cura è di purgare: prevengono così le malattie o le guariscono’. A partire da quel momento non si nutrì più di carni…si nutrì di verdure e di frutta, dicendo che tutto ciò che dà la terra è puro…e divenne assistente del medico Esculapio” (Vita di Apollonio, I, 7).



 E’ evidente che sarebbe stato preferibile che S. Paolo, invece di cercare di convertire Apollonio, si fosse fatto convertire da lui. Quanto sarebbe stata migliore la storia.



 Conoscitore dei tesi della religione di Zarathustra, egli affermò che “nessun sacrificio di animali è da farsi poiché Dio non ha bisogno di alcunché” e che è preferibile non fare alcuna violenza ad alcun animale evitando l’uso delle pelli per accrescere il senso della giustizia. “La terra produce ogni cosa e chi vuole essere in pace con gli esseri viventi non ha bisogno di alcunché, poiché i suoi frutti si possono cogliere, e altri coltivare secondo le stagioni, in quanto essa è la nutrice dei suoi figli: ma la gente, come se non udisse le sue grida, affila le spade contro gli animali per trarne cibo e vestimento. I Bramani dell’India invece non approvano tale condotta e istruirono i Ginni dell’Egitto a respingerla: da costoro Pitagora, che fu il primo dei Greci a frequentare gli Egizi, prese la sua dottrina che lasciava alla terra gli esseri animali; e affermando che i suoi prodotti sono puri e adatti a nutrire il corpo e la mente, di questi si cibava. Sostenendo inoltre che gli abiti che si portano solitamente sono impuri, in quanto provengono da esseri mortali, si abbigliava di lino; e per la stessa ragione intrecciava il vimine per farsene calzature” (Flavio Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana).

Apollonio conobbe in Etiopia l’imperatore Vespasiano, dopo che si allontanò da Roma perché perseguitato sotto Nerone da Tigellino, ma poi dovette lasciare  nuovamente Roma sotto l’imperatore Domiziano, succeduto al fratello Tito, facendo perdere di sé le tracce sotto l’imperatore Nerva. Nell’ambiente culturale del I secolo l’arte della retorica veniva indirizzata verso argomentazioni che dovevano suscitare emozioni e meraviglia per suscitare grandi pensieri che stessero tra il sublime e il mistero. Si combatteva così in certi ambienti colti contro il conformismo a favore di alti ideali. Allo stesso modo si può pensare che S. Paolo, per raccogliere maggior credito tra le folle, abbia diffuso il racconto della resurrezione di Gesù.         

Persino un cristiano come Eusebio poteva conservare in una sua opera (Preparazione evangelica, IV, 13) il pensiero di Apollonio in questi termini: “Io credo che si osservi il culto conveniente alla divinità…se al Dio che diciamo Primo e che è l’Uno e separato da tutte le cose e che dobbiamo riconoscere superiore a tutti gli altri  non si immolino vittime, non si accendano lampade, non si consacri alcuna delle cose sensibili. Dio non ha bisogno di alcuna cosa…Con lui adopera solo la parola migliore, cioè quella che non esce dalle labbra, e da lui, che è il migliore degli esseri, invoca i beni mediante ciò che in noi v’è di migliore: l’intelletto, che non ha bisogno di alcun organo”. In una lettera (26) delle molte apocrife si legge: “Se gli dei non hanno bisogno di vittime, che si dovrà fare per avere i loro favori? Credo si debba aver l’animo ben disposto a beneficiare gli uomini per quanto è possibile, secondo i loro meriti”. Apollonio passò alla posterità con la definizione di “Cristo pagano”. Il che sarebbe da ritenersi una grave offesa per Apollonio, non per il Cristo di S. Paolo. Giustamente, infatti, Porfirio oppose la figura di Apollonio a quella di Cristo, ritendo che Apollonio fosse il vero salvatore. Se si riflette sul fatto che Gesù era un ebreo che non aveva preso mai le distanze dalla Torah, che egli pretendeva, al contrario, di avere completato, si può dire che nessuna vera salvazione poteva venire all’umanità dalla religione ebraica, scuola di macelleria, che portò a ritenere, tramite il cristianesimo, che il Figlio di Dio dovesse essere macellato in croce per redimere l’umanità. Fu il neoplatonismo, come si vedrè tra poco, a salvare in parte il cristianesimo dalla maledizione della Torah, del dio ebraico che maledice e che sparge sangue. Non si trascuri il fatto che Gesù, cacciando i mercanti che sostavano fuori, sotto il colonnato del tempio, accusandoli di averne fatto “una spelonca di ladri”, identificava in realtà la casa di dio con il tempio-mattatoio ebraico. Rimase ebreo.             



Ricevo da bailador.org

Apollonio


Se taluno si dice mio discepolo, non frequenti luoghi pubblici , non uccida alcun essere vivente, non mangi carne, sia esente da invidia, da malignità, dall'odio, dalla calunnia, dal risentimento, ed abbia esso il proprio nome iscritto fra i nomi di coloro che hanno conseguito la liberazione.

Contro i preti di Delfi che praticano i sacrifici cruenti io dico : Eraclito fu savio e giammai consigliò al popolo di Efeso di lavare il sudiciume con altro sudiciume.

 Se qualcuno vuol seguire la mia strada, egli deve rinunciare a mangiare qualsiasi cosa che abbia avuto vita animale (...) onde non sporcare la coppa della saggezza (...). Nulla di ciò che proviene dagli animali, lana o pellicceria,  dovrà riscaldarlo. Io consegno ai miei discepoli delle calzature di corda ed essi dormiranno là dove potranno e come potranno (...)
 Seguendo queste regole i miei discepoli acquistano un senso innato della giustizia e della verità, nessuna posizione sembrerà loro più invidiabile di quella in cui si trovano, essi incutono timore ai tiranni in luogo di essere loro schiavi. Gli dèi benediranno essi più per le loro piccole offerte che non coloro che spargono sui loro altari il sangue dei vitelli.

 La terra produce ogni cosa e chivuole essere in pace con gli esseri viventi non ha bisogno di nulla, perché i suoi frutti si possono cogliere, e altri coltivare secondo le stagioni, in quanto essa è la nutrice dei suoi figli: ma la gente, come se non udisse le sue grida affila le spade contro gli animali per trarne vestimento e cibo. I Birmani dell'India invece non approvano tale condotta, e istruirono i Ginni dell'Egitto a respingerla : da costoro Pitagora, che fu il primo dei Greci a frequentare gli egiziani, prese la sua dottrina che lasciava alla terra gli esseri animati ; e affermando che i suoi prodotti sono puri e adatti a nutrire il corpo e la mente, di questi si cibava. Sostenendo inoltre che gli abiti che si portano solitamente sono impuri, in quanto provengono da esseri mortali, si abbigliava di lino ; e per la stessa ragione intrecciava il vimini per farsene calzature . (...) Il lino non è strappato a un essere vivente.