venerdì 27 gennaio 2017

LEGGE ELETTORALE: LA MONTAGNA HA PARTORITO UN TOPO

La Corte Costituzionale ha impiegato più di quanto Jahweh abbia impiegato nelracconto mitologico del Genesi per "creare" il mondo. Ho detto "creare" perché in effetti Jahweh non creò il mondo ma lo ordinò avendo di fronte a sé una materia coeterna. In tutta l'antichità era assurdo pensare ad una creazione dal nulla, sin dai miti mesopotamici e da quelli greci di Esiodo. Platone nel Timeo affida al Demiurgo il compito di ordinare la materia coeterna con il Demiurgo. La creazione dal nulla fu inventata da Filone Alessandrino (un ebreo che nacque e visse sempre ad Alessandria non avendo mai messo piede in Palestina). Il cristianesimo fece propria questa invenzione. Fatta questa digressione vi è da domandarsi se vi fosse bisogno di tanto tempo per accorgersi che la legge elettorale italicum era peggio del porcellum e che soltanto un esagitato poteva concepire. Con un ballottaggio che avrebbe dato la maggioranza assoluta ad un partito che fosse risultato primo anche se avesse avuto solo il 20%. Pazzesco. Solo una mente malata poteva concepire una cosa simile. Dunque via il ballottaggio. Ma la Consulta si è contraddetta. Nel 2014 aveva riconosciuto anticostituzionale il porcellum anche perché prevedeva un premio di maggioranza. Ora invece lo ha giustificato ritenendo che sia ammissibile per quel partito (e non coalizione di partiti) che raggiungesse il 40% dei voti. Come se i membri della Corte avessero pensato: tanto nessun partito raggiungerà il 40% dei voti. Me è questo un modo di ragionare logico? Comunque, se nessuna lista raggiungerà, come sperabile, il 40%, si dovrà tornare al proporzionale puro. FINALMENTE! Perciò ora basta con il principio della governabilità ad ogni costo. Deve valere il principio della rappresentanza. Si potrebbe andare al voto con l'italicum corretto dalla Consulta e lasciando intatta la legge elettorale al Senato con il suo consultellum che prevede una coalizione di partiti. Logica vorrebbe tuttavia che si estendesse al Senato l'italicum corretto dalla Consulta: cioè abolendo la coalizione dei partiti per impedire le passate ammucchiate che poi si frantumavano e abolendo il premio di maggioranza al partito che raggiungesse il 40% (anche se la cosa pare assai improbabile). Ma è grave che si sia ammesso che un 40% possa avere un premio di maggioranza che lo porterebbe in parlamento al 55%. Dove va a finire il principio di rappresentanza? In questo modo si favorisce l'ammucchiata del listone unico che fa ricordare il listone previsto dalla legge Acerbo che con il premio di maggioranza permise a Mussolini di avere la maggioranza assoluta in parlamento pur non avendola tra gli elettori. Ora dovrà essere il parlamento a stabilire la formazione di una maggioranza, mentre prima questa veniva stabilita prima delle elezioni con due fronti contrapposti. Con il porcellum si sapeva prima del risultato delle elezioni che uno dei due fronti avrebbe governato. Ora i fanatici della governabilità ad ogni costo diranno che sarà impossibile con i 5Stelle terzo incomodo formare una maggioranza in parlamento. Io dico che si formerà e di dovrà formare ad ogni costo. Perché la politica non può essere la dittatura di una maggioranza risultata falsamente tale in base al porcellum. La politica deve trovare una maggioranza sulla base di una contrattazione (o compromesso) tra i partiti, perché nessuno possa più dichiararsi vincitore dopo le elezioni. Solo così si rispetterebbe l'art. 1 della Costituzione.  
   Resta comunque l'assurdo di una Corte Costituzionale che, composta per 2/3 sulla base della legge elettorale  porcellum dichiarata da essa stessa anticostituzionale, adesso ha dichiarato parzialmente anticostituzionale l'italicum eliminando il ballottaggio. Ma di questo ho già scritto più volte. Per esempio in 

Blog del prof. Pietro Melis: CORTE COSTITUZIONALE DI ...

pietromelis.blogspot.com/2016/12/corte-costituzionale-di-composizione.html
06 dic 2016 - La Corte Costituzionale dovrà decidere (comodamente) in gennaio sulla costituzionalità della legge elettorale italicum. Ma con quale legittimità ...       

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