FRANCO LIBERO MANCO
(dal
mensile “La medicina biologica”, aprile-giugno 2016)
Eccessi
proteici generano amiloidosi che porta alla comparsa nell’encefalo di una
sostanza, che si produce a seguito ad una alterazione del metabolismo proteico,
che porta all’invecchiamento precoce e quindi al morbo di Alzheimer che è
appunto una malattia degenerativa dell’encefalo.
Tra le altre cose viene
riportato:
Malattia
di Alzheimer-Perusini
L’alimentazione ideale
nella prevenzione della MA-P deve limitare l’assunzione di colesterolo,
grassi saturi, calorie totali e favorire quella di fibre, cereali integrali,
legumi, frutta e verdura.
Morbo di
Parkinson
Una dieta povera in fibre tende a
produrre uno aumento dello stress ossidativo che determina la riduzione
dell’efficacia dei Sistemi di difesa dall’ossidazione. Viceversa
una dieta ricca in fibre e in vitamine (frutta, verdura, cereali integrali,
legumi) con piccole quantità di acidi grassi Omega3, caffeina e resveratrolo
può fornire neuro protezione.
Sclerosi
Multipla
Tra i componenti
dell’alimentazione più studiati e correlati alla SM: i grassi animali,
soprattutto quelli derivati dai latticini. Secondo alcune teorie un’alimentazione
infantile a base di latte vaccino può creare i presupposti per la comparsa di
alcuni danni al Sistema Nervoso Centrale nel corso della vita.
Numerose ricerche evidenziano il
ruolo determinante dell’alimentazione e dello stile di vita nel controllo
della SM sia in corso di malattia sia nella sua fase di esordio. Le esperienze
di Swank and Grimsgaard (1988) e di Swank (1991): i pazienti SM
migliorano quando iniziano ad alimentarsi con pochi grassi (- 20% delle calorie
totali); il miglioramento è tanto più evidente quanto prima il paziente adotta
un’alimentazione con pochi grassi; la riduzione marcata dei grassi saturi
( meno del 20% g/die) si associa nei pazienti SM ad un arresto della
progressione clinica di malattia; il tasso di mortalità dei pazienti SM risulta
direttamente correlato alla qualità dei grassi saturi assunta.
Quando
le proteine o i grassi reagiscono con lo zucchero si formano delle sostanze
chiamate AGEs, ossia i prodotti terminali della glicazione avanzata. Questo
processo può avvenire sia in modo naturale sia durante il processo di cottura
di un alimento come la carne. Ed è proprio la carne e i suoi vari metodi di
cottura sotto accusa da un nuovo studio che può causare nel cervello lo
sviluppo di malattie come l’Alzheimer.
Lo
studio, condotto dai ricercatori dell’Icahn School of Medicine di Mount
Sinai (New York) e pubblicato su Proceedings of the National Academy of
Sciences (PNAS) mostra che una dieta con alto contenuto di AGEs produce un
aumento di pericolose proteine nel cervello e un danno alla funzione cognitiva:
queste sostanze hanno la capacità di modificare i processi chimici cerebrali.
Mangiare
carne cotta a fuoco vivo (che sia in padella, sulla griglia o in forno) può far
aumentare il rischio di demenza se, con questa si assorbono anche gli
AGEs. Questi prodotti possono far aumentare l’accumulo nel cervello
di proteina beta amiloide, un noto marcatore per la malattia di
Alzheimer e la demenza.
La
dott.ssa Helen Vlassara e colleghi già sapevano che gli AGEs sono prodotti
naturalmente in piccole quantità nel nostro organismo, ma il sovrappiù viene
assunto per mezzo della dieta e, in particolare, con la carne cotta. Ed è
proprio il sovrappiù a poter creare dei problemi.
La grande
quantità di AGEs si trova nei prodotti a base di carne, fritti, alla griglia
o al forno, ma anche in prodotti lattiero-caseari che sono stati pastorizzati o
sterilizzati. Il problema principale non è tanto l’assunzione di queste
sostanze, ma l’accumulo, che con il tempo e l’età può promuovere
l’infiammazione cronica nel corpo. E, come si sa, proprio
l’infiammazione è implicata nei processi patologici e in malattie
neurodegenerative come l’Alzheimer.
Sebbene
i ricercatori ritengano siano necessari ulteriori e approfonditi studi
sull’uomo, auspicano la necessità di ridurre i cibi ricchi di questi
composti dannosi; mangiare più alimenti a base vegetale è generalmente
considerato augurabile se si vuole seguire una dieta più sana.
“Le malattie della carne” – CORRELAZIONE TRA CARNE ...
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CADAVERI "BUONI" DA MANGIARE - di Franco Libero Manco. su ...
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Chissa se qualche cannibbale lo legge sto articolo,ma di sicuro col quoziente intellettivo che si ritrova capirà che la carne fa bene ai muscoli.
RispondiEliminaAssassini maledetti.