venerdì 14 aprile 2017

VENERDI' DI PASSIONE. CIOE' DI SOFFERENZA

"Vergogna per il sangue degli innocenti versato". Che belle parole. Peccato che le abbia detto un certo Bergoglio riferendosi ai morti affogati nel mediterraneo mentre tentavano sui barconi (fuori legge come i pirati, non battendo bandiera di alcuno Stato) di arrivare in Italia, ventre molle d'Europa. E poi notare il non senso della frase considerando che non è stato versato del sangue in questo caso. Per il Bergoglio non è stato invece versato del sangue nell'uccisione di milioni di agnelli per festeggiare la più grande bufala della storia che è la resurrezione del Cristo, inventata dal pluriassassino Saulo, poi divenuto S.Paolo dopo il racconto della sua allucinazione (o della sua impostura?) sulla via di Damasco. Egli non ha alcunché da insegnarmi in fatto di morale, potendo solo essere degno di disprezzo a causa della sua Chiesa del silenzio di fronte a tanta strage di veri innocenti. Ogni anno sono costretto a soffrire anche a causa di questo individuo che sa solo fare la sceneggiata folkloristica della via Crucis (l'hanno asfaltata). Che mondo di stolti ignoranti che credono ancora nella più grande bufala della storia. Scrive Voltaire in Storia dell'affermazione del cristianesimo:


“Solo un fanatico insensato o un furfante molto maldestro può dire che San Paolo cadde da cavallo per aver visto della luce in pieno mezzogiorno; che Gesù Cristo gli gridò da una nube: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti, e che Saulo cambiò subito il suo nome in Paolo e da ebreo persecutore e omicida com’era ebbe la gioia di diventare cristiano perseguitato ed ucciso. Solo un imbecille può credere a un racconto del genere” (op. cit., cap. 8).



Scrive Nietzsche nell'Anticristo    

“Prendere per sincero un Paolo, che ebbe per patria la sede principale dell’illuminismo stoico, allorché con un’allucinazione si fabbrica la prova del vivere-ancora del redentore, o prestar fede a quanto ci racconta sul fatto che egli stesso ha avuto quella allucinazione, sarebbe una vera niaiserie da parte di uno psicologo: Paolo voleva il fine, quindi volle anche i mezzi…Ciò che egli stesso non credeva, credettero gli idioti, tra i quali aveva diffuso la sua dottrina. La potenza era il suo bisogno: con Paolo ancora una volta il prete mirò alla potenza – egli poteva utilizzare soltanto idee, teorie, simboli, con cui si tiranneggiano masse, si formano greggi. Quale cosa Maometto si limitò a prendere tardi a prestito dal cristianesimo? L’invenzione di Paolo, il suo espediente per la tirannide dei preti, per accozzare greggi: la credenza dell’immortalità- vale a dire la dottrina del giudizio…Si legga Lucrezio per capire che cosa ha combattuto Epicuro: non il paganesimo, ma il cristianesimo, intendo dire la corruzione delle anime per mezzo dei concetti di colpa, pena e immortalità. Egli combatteva i culti sotterranei, l’intero cristianesimo latente, negare l’immortalità allora era già una redenzione. Ed Epicuro avrebbe vinto, ogni spirito ragguardevole nell’impero romano era epicureo; in quella apparve Paolo…Paolo, l’odio dei Ciandàla (miserabili) contro Roma, incarnato, fatto genio;  il giudeo, l’eterno giudeo per eccellenza…Ciò che egli intuì fu come, con l’aiuto del piccolo movimento settario dei cristiani, si poteva, al margine dell’ebraismo, appiccare un incendio mondiale, come col simbolo di 'Dio in croce', si poteva raggruppare …l’intero retaggio di macchinazioni anarchiche nell’impero…La salvezza viene dagli ebrei...In questa intuizione sta il genio di Paolo. Il suo istinto era in questo così sicuro che, con una brutale violazione della verità, mise in bocca al 'salvatore' di sua invenzione le immagini con cui quelle religioni di Ciandàla affascinavano…Questo fu il suo momento di Damasco: egli capì di avere bisogno della credenza nell’immortalità per svalutare il mondo, che con il concetto di inferno avrebbe ancora avuto il sopravvento su Roma – che con l’al di là si uccide la vita…Nichilista e cristiano: si corrispondono tra loro”.[1]  

In sostanza, secondo Nietzsche, il cristianesimo fu una vendetta di quegli ebrei, discepoli di Gesù, che vollero vendicare la sua morte, voluta dai Romani che l’avevano accusato di fomentare disordini promuovendo una sedizione anarchica nei confronti della classe dei sacerdoti ebraici, per cui gli stessi discepoli ersero Gesù trasformandolo in Dio, con cui dominare sul mondo.[2]




[1] L’anticristo,  42 e 58
[2] In realtà si sa storicamente che Gesù fu accusato dai Romani di essere una dei capi della rivolta degli zeloti contro il governo di Roma.
 

1 commento:

  1. Alla fine chi ci rimette sono sempre e solo i mansueti.....
    Piccoli e innocenti figli di madre natura.
    Sappiano gli animali tutti perdonarci per quanto di male facciamo ai loro figli...
    E domani sara"una carneficina e lo sara"perche' non c"è più amore su questo strano pianeta.

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