venerdì 1 dicembre 2017

CIO' CHE E' VIVO E CIO' CHE E' MORTO DEL FASCISMO

Non tutto il fascismo è fa buttare. Churchill fu tra i molti ammiratori di Mussolini, popolare anche negli Stati Unuti. Churchill disse che l'Italia fascista aveva la migliore legislazione sociale del mondo. Purtroppo il vero nemico del fascismo fu il nazismo. Mentre Hitler aveva sul tavolo il ritratto di Mussolini considerato (erroneamente) il suo maestro, Mussolini ebbe sempre nascostamente un disprezzo per Hitler. Fu una sua vittima quando Hitler scatenò la seconda guerra modiale l'1 settembre 1939. E Mussolini stette alla finestra a guardare sino al 10 giugno 1940 per sapere come sarebbero andate a finire le  cose nell'Europa occupata dai nazisti. Fu Churchill che a questo punto indusse Mussolini ad entrare in guerra perché credeva che ormai la guerra fosse finita dopo che  la Germania era ormai divenuta padrona dell'Europa e sperava che l'Italia, sedendosi al tavolo dei vincitori, potesse moderare le aspirazioni di Hitler. Vigeva infatti ancora il patto di Molotov-von Ribentrop tra Germania e Unione Sovietica e nessuno ancora sospettava che quel patto servisse a Hitler solo per acquistare tempo per poi invadere anche l'Unione Sovietica. Si può dire che il nazismo fu la rovina del fascismo. Ma si può dire anche che il fascismo fu rovina del nazismo. Hitler, fedelissimo a Mussolini, credette di salvare il fascismo andando ad impegnare un grande numero di divisioni in Grecia, in Africa e poi, il più grande errore, costringendo Mussolini a rappresentare il governo fantoccio della Repubblica di Salò. Che sarebbe convenuto fare a Mussolini nel 1943 quando nel mese di luglio gli americani sbarcarono in Sicilia provocando la seduta del Gran Consiglio del fascismo che decretò la fine del governo di Mussolini ma non del fascismo? Mussolini avrebbe dovuto prevenire tale seduta che lo mise in minoranza. D'accordo con Hitler, che mai avrebbe avuto il coraggio di porsi contro Mussolini, avrebbe dovuto dichiarare che l'Italia non aveva più le forze per sostenere la guerra e che d'altronde l'uscita dell'Italia dalla guerra non significava trasformare l'alleato in nemico, ma, anzi,  avrebbe permesso alla Germania un disimpegno dal sostegno al fascismo liberando un gran numero di divisioni tedesche per impegnarle sul fronte russo, dove soprattutto occorrevano. Hitler fu vittima della sua incrollabile ammirazione e fedeltà a Mussolini, non volendo ammettere che il fascismo in guerra era stato sempre una palla al piede del nazismo. Uno Stato  alleato ha sempre il diritto di uscire dall'alleanza quando questa si trasormi in un danno. Doppio errore si verificò invece quando Hitler fece prelevare Mussolini dal Gran Sasso dove era praticamene libero e non prigioniero, e lo fece tradurre con una spericolata azione aerea in Germania.  Mussolini avrebbe dovuto rifiutare di essere "salvato" per costituire la Repubblica di Salò , dove sarebbe stato una marionetta manovrata da Hitler. Ed Hitler errò ancora una volta nel voler salvare il fascismo impiegando ancora una volta un certo numero di divisioni che sarebbero servite per rafforzare la controffensiva in Russia dopo la vittoriosa terza battaglia di Charkov (fine febbraio-inizio di marzo del 1943), che succedette alla sconfitta di Stalingrado. Dopo Charkov i generali tedeschi chiedevano rinforzi di divisioni, ma queste divisioni non esistevano perché negli stessi mesi della fine del 1943 erano state impiegate, e sarebbero state perse, per salvare il fascismo in Africa e in Italia. Se Mussolini si fosse defilato dal nazismo nel 1943 le sorti dell'Italia sarebbero state diverse e, magari, gli americani, nel ricordo delle simpatie che Mussolini aveva sempre avuto negli Stati Uniti, l'avrebbero salvato e riciclato dopo la fine della guerra evitando che l'Italia fosse dichiarata Stato sconfitto. 

E un quarto degli italiani
chiede 5 anni di dittatura



                 

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