sabato 2 giugno 2018

COME FESTEGGIARE IL 2 GIUGNO

Riformando la Costituzione italiana in alcuni suoi articoli che sono la negazione della democrazia che vuole che il popolo italiano sia sovrano (art. 1). Questa Costituzione è ormai vecchia e contraddittoria. Innanzi tutto bisogna riformare l'art. 83 perché il presidente della Repubblica sia nominato dal popolo e non dal parlamento. Se i costituenti volevano che il presidente della Repubblica venisse eletto dal parlamento dovevano far coincidere la durata del mandato con la durata della legislatura in modo il compito della nuova di legislatura fosse anche quella di nominare il nuovo presidente della Repubblica a Camere riunite dopo avere nominato i loro rispettivi presidenti alla Camera e al Senato. Se la legislatura terminasse prima dei 5 anni il presidente della Repubblica dovrebbe chiedere la fiducia, anche separatamente, alla Camera e al Senato. Per impedire l'assurdo che si è verificato con l'ABUSIVO Mattarella. I componenti del governo fondato sulla nuova maggioranza hanno dovuto giurare di fronte a un presidente della Repubblica che non li rappresentava più perché era venuta meno la maggioranza che aveva nominato Mattarella, divenuto perciò un ABUSIVO. Egli deve rappresentare la maggioranza del popolo italiano. Invece l'attuale ABUSIVO del Quirinale è stato nominato da un parlamento da cui è stato di fatto sfiduciato, avendo perso la maggioranza parlamentare che lo ha nominato. Con un presidente della Repubblica eletto dal popolo non sarebbe necessario attribuirgli poteri superiori come quelli che vengono attribuiti al presidente di una Repubblica presidenziale, come in Francia. In questo modo la nomina del presidente della Repubblica non sarebbe più il risultato dei giochi tra i partiti che posseggono la maggioranza, che potrebbe poi venir meno, come è accaduto nel caso dell'ABUSIVO Mattarella. Il presidente della Repubblica deve durare in carica non più di 5 anni. All'ABUSIVO rimangono purtroppo ancora 2 anni di permanenza ABUSIVA al Quirinale. E ora passiamo ad altri articoli. Riscrivere l'art. 75 che proibisce di sottoporre a referendum i trattati internazionali. Così ci hanno imposto antidemocraticamente l'euro senza che vi sia stato un dibattito pubblico su di esso con un referendum popolare su di esso. Come è avvenuto in Danimarca, con la bocciatura dell'euro. E come è è avvenuto in Gran Bretagna, che, pur avendo conservato la sterlina, ha deciso di uscire dall'UE con la Brexit. Sarebbe stato molto semplice spiegare che l'euro non ci conveniva e che esso avrebbe favorito i poteri forti della finanza e la Germania, che si è giovata di un marco, moneta forte, trasformata in euro e vincolando nel 1999 il valore delle monete nazionali al valore del marco. Se era molto facile evitare di entrare nella gabbia dell'euro (con la sirena di evitare la svalutazione imponendo i cambi fissi) ora è difficile uscirne perché bisognerebbe rompere la gabbia. Come si potrebbe romperla visto che l'Italia si è indebitata facendosi comprare molta parte del debito pubblico (BTP) dalla banca di Francoforte, a cui per uscire dall'euro dovrebbe pagare un debito di 250 miliardi? Nello stesso modo in cui fece Hitler per risollevare l'economia tedesca in un paio d'anni.  Tanti ne occorrono secondo il piano B di Savona.  Stracciando il trattato di Versailles che imponeva alla Germania gravosissime somme come riparazioni di guerra, di cui beneficiò unicamente la Francia, dunque maggiore colpevole dell'ascesa al potere del nazismo. Il popolo tedesco vide in Hitler l'unica soluzione economica contro le assurde pretese della Francia. Che poi pagò le conseguenze di tali pretese con lo scoppio della seconda guerra mondiale, preparata dalla prima. Fu infatti la Germania a imporre con Hitler la supremazia del marco su tutti gli Stati europei ancor prima che iniziasse la guerra. Oggi la situazione si è ripetuta. E' la Germania a dettare la sua legge economica nell'UE. Per quanto riguarda ancora l'art. 75 bisogna introdurre il referendum propositivo perché sia lo stesso popolo a proporre una legge di iniziativa popolare saltando le pastoie del parlamento. In questo modo si contempererebbe la falsa democrazia rappresentativa del parlamento con la democrazia diretta (Vedi Rousseau, Contratto sociale).  La Svizzera ha imparato dal suo connazionale Rousseau.
E ora passiamo all'art. 67 che vuole che ogni membro del parlamento rappresenti la Nazione. E' un articolo assurdo in quanto la conseguenza sarebbe che l'opposizione (la minoranza) si dovrebbe sentire rappresentata dalla maggioranza mentre si oppone ad essa. Ma dove avevano la testa i tanti lodati padri della Costituzione?  Un membro del parlamento rappresenta solo il partito che lo ha eletto, e non può trasferirsi da un partito all'altro o fondarne uno nuovo senza essere passato prima per le elezzioni, perché in questo modo tradirebbe il voto dell'elettore. Bisogna pertanto introdurre nell'art. 67 il vincolo di mandato perché sia rispettata la volontà dell'elettore. Basterebbero queste poche modifiche per rendere la Costituzione come fondamento di una Repubblica democratica. Mentre ora non lo è affatto.             

Progetto Eurexit | Uscire dall'euro per rilanciare l'economia

www.progettoeurexit.it/
... Villa Niscemi, con Sindaco Leoluca Orlando e Prof. Antonio Rinaldi. Intervista al Presidente dell'associazione, Avv. Francesca Donato. Francesca Donato

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