QUESTA GENTACCIA FATTA DA IMPOSTORI, CHE DEMANDANO AI MACELLATORI IL COMPITO DI UCCIDERE GLI ANIMALI, MERITANO DI MORIRE DI CANCRO ALL'INTESTINO, IN FORTE AUMENTO.
Da: Paola Re
Inviato: venerdì 8 giugno 2018 21:56
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Oggetto: Marina Piccola. Crudeltà grande.
ho
appreso dal sito del Comune di Cagliari http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=63570
che nei giorni 8, 9, 10
Giugno a Cagliari si svolge “I love Marina Piccola” evento
enogastronomico e musicale con «Maialetti ogliastrini, arrosto di
Mamoaida, hamburger di pecora e fritto del Golfo. Il tutto accompagnato da ritmi
sudamericani e dalla musica anni Ottanta/Novanta, da ballare in uno degli
scenari più suggestivi di Cagliari. (…) Tre giorni di festa, tra degustazioni
di prodotti tipici e il meglio dell'artigianato artistico isolano, (…) In
banchina sarà allestita una parte dedicata al food, tutto rigorosamente Made in
Sardinia. Gli amanti del dolce potranno approfittare dei prodotti di
pasticceria, gli altri avranno l'imbarazzo della scelta tra il classico hot-dog, il fritto del golfo
di Cagliari o il meno convenzionale hamburger di pecora per i palati più
esigenti. Arrostitori in azione in zona fronte mare, dove troveranno spazio i
maialetti in arrivo direttamente da Mamoiada e dall'Ogliastra. (...)»
L'appuntamento
è patrocinato e promosso a gran voce sugli organi di informazione dal Comune di
Cagliari.
Non è
sorprendente vedere appuntamenti gastronomici con animali che fanno da
ingredienti, da specialità, da sfizio... ma, in fatto di crudeltà, questa
rassegna è davvero esemplare.
Non ci
basta il solito quadro agghiacciante dei maialetti infilzati che
contraddistingue l'isola bella; adesso si punta ai «palati più esigenti» con
l'hamburger di pecora; e non possono mancare i pesci definiti indistintamente
«fritto del Golfo».
C'è poco
da divertirsi nel friggere e arrostire animali. Farlo tra canti, balli e musica
denota una preoccupante insensibilità.
Un evento
che reca in sé la parola “love” dovrebbe proporre tutt'altro. L'amore è
tutt'altro.
Le
istituzioni dovrebbero impegnarsi a promuovere e a finanziare eventi che
guardino alla vita, non alla morte ma la loro politica tetragona batte sempre
sul giro di soldi che gli eventi creano.
La
crescente informazione sulle condizioni degli allevamenti, sulla sofferenza che
comporta il viaggio verso i mattatoi e sulla macellazione fa riflettere sempre
più persone sulla pratica di mangiare animali. Si va sempre di più verso una
scelta etica, salutistica, ecologica, sociale, economica dalla parte opposta
rispetto a quella a cui indirizza questo evento http://www.saicosamangi.info/ Uno dei tanti
studi sul futuro dell’alimentazione umana ci fa capire che la strada da
prendere è un’altra http://www.movimentoantispecista.org/dossier-alimentazione-umana-il-futuro-della
e mi auguro che la si prenda anche a Cagliari dove si possa davvero usare la
parola “love” nella sua autentica accezione.
Chiedersi se mangiare o meno gli animali tocca corde che risuonano nel profondo di noi – la nostra idea di noi stessi, le nostre memorie, i nostri desideri e i nostri valori. Si tratta di risonanze potenzialmente controverse, potenzialmente minacciose, potenzialmente ispiratrici, ma sempre cariche di significato. Il cibo importa e gli animali importano e mangiare animali importa ancora di più. Foer Safran Jonathan, Se niente importa, pag. 282-283
Paola Re
Via
Virginio Arzani n.47
15057
Tortona (AL)
Non sorpreso di queste iniziative (tantomeno in Sardegna) non posso che concordare la disapprovazione, che ahimè continuano inesorabilmente, malgrado la ormai facile reperibilità di informazione.
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