Vittima del terrorismo islamico e del suo ingenuo e stupido europeismo.Non capì mai che l'UE è una dittatura imposta contro la sovranità degli Stati.
Antonio è morto, ucciso dal multiculturalismo
Testo di Tul della Quaia
Attenzione, post cinico. Molto
cinico. Pregasi passare oltre buonisti e cittadini del mondo inclusivi
ed equosolidali dai buoni sentimenti e dalla lacrimuccia facile. E
dunque Antonio Megalizzi, il giornalista italiano gravemente ferito
nell'attentato di Strasburgo, sarebbe in coma in un letto di ospedale. I
medici, che lo avrebbero dato per inoperabile, attenderanno 48 ore per
decidere se staccargli o no la spina.
Ora, dopo aver sentito tesserne le lodi ubiquitariamente dai suoi
colleghi giornalisti che l'hanno descritto come un moderno e dinamico
cosmopolita dall'invidiabile curriculum europeo, sono andato, spinto
dalla mia solita e inevitabile curiosità, a guardarmi la sua pagina
Facebook. E ne ho tratto la netta impressione che si tratti del classico
intellettualoide di sinistra con tutte ma veramente tutte le fissazioni
del Pensiero Unico Politicamente Corretto: pro UE, pro immigrazione,
pro cannabis, pro aborto, pro gay, pro islam, pro Napolitano, pro Renzi,
pro Aquarius; eroico dispensatore di saggezza multiculturalista a
sostegno dell'Europa e dei suoi elitari rampolli; instancabile
incensatore di quanto meravigliosi siano Moscovici e Macron e, per
contro, di quanto ignoranti, gretti, bifolchi e razzisti siano Salvini,
Di Maio, la Meloni e chiunque osi discostarsi anche di un solo
millimetro dal pensiero mainstream europeista e mondialista.
Or bene, secondo voi cosa potrò mai pensare, io becero ignorante
sovranista, populista, antieuropeista, razzista e fascista, di un tizio
che fino a poco prima di ridursi a un vegetale ha difeso a spada tratta
la stessa Europa che ha acconsentito a gente come Cherif Chekatt, figlio
"francese" di immigrati marocchini, di crescerle in seno, suggendo e
covando odio fino a uccidere i suoi stessi fratelli europei? Nulla, se
non richiamarmi ad un vecchio adagio popolare: chi è causa del suo mal
pianga se stesso. Vai Megalizzi, mettiti in fila per il tuo paradiso. Il
paradiso accogliente e multiculturale di tutte le religioni, tutte le
razze e tutti i popoli. Compresi quelli che hai tanto voluto accogliere e
dai quali sei stato ucciso. E così sia. Amen, e - per non sembrarti
troppo poco inclusivo - Inch'Allah.
Caro Professore,
RispondiEliminavede : in fondo -e con una certa dose di cinismo- possiamo consolarci pensando che persone come Megalizzi ( e parecchi altri nostri concittadini già caduti vittime della barbarie islamo-nazista in europa ) essendo anzitutto (come Lei giustamente osserva) vittime della loro ingenuità, non rappresentano altro che una moderna forma di "selezione naturale della specie". In fondo (ecco il cinismo che affiora) di illusi-deboli-di-mente come lui, non sappiamo che farcene.
Ipotesi: una famiglia vede con il fumo negli occhi un islamico e, per modo di dire, gli dichiara guerra. Gli "amici" invece fanno una strage effettiva e non per modo dire, ammazzano realmente un gruppo eterogeneo di italiani. La mia domanda è: cosa distingue questa strage dal terrorismo islamico?
RispondiEliminaAd Aldo. Non si capisce. Di chi sarebbero "amici"? Dell'islamico? In che cosa consisterebbe dichiarare guerra? Nell'uccidere gli islamici? In questo caso sarebbe omicidio. Importante è quanto disse Oriana Fallaci nel suo ultimo discorso del 2005. Se si ha il diritto di amare si ha anche quello di odiare. Non di uccidere se non per legittima difesa. Gli islamici, se dichiarano di essere seguaci del Corano in tutto il suo contenuto debbono essere considerati come istigatori alla violenza. E pertanto le moschee debbono essere considerate fuori legge. L'Islam è una "religione" che non ha mai preso accordi con lo Stato italiano per avere l'8 per mille. Dunque dovrebbe essere riconosciuta fuori della legalità cotituzionale. Alla prossima udienza il mio avvocato su mia richiesta solleverà, in base all'art. 8 della Costituzione, l'eccezione di anticostituzionalità della propaganda del Corano e pertanto, nel caso dell'Islam, non può esistere il reato di vilipendio di una religione contemplato dagli artt. 403 e 404 del Codice Penale.
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