venerdì 18 gennaio 2019

L'OSSIMORO DELL'ART. 1 DELLA COSTITUZIONE

L'art.1 della Costituzione dice: 
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". 
Se la sovranità appartiene al popolo nemmeno la Costituzione può porre dei limiti. Si consideri infatti l'art. 138, che è l'ultimo. Esso dice: 
"Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione [cfr. art. 72 c.4].
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare [cfr. art. 87 c.6] quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata [cfr. artt. 73 c.1, 87 c.5 ], se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti".

Commento
Se 2/3 del parlamento o un referendum voluto da 500.000 elettori possono abolire una legge costituzionale, cioè un articolo della Costituzione, è evidente che i limiti della Costituzione sono solo apparenti. Tanto più che il referendum stranamente non richiede un quorum del 50% degli aventi diritto al voto richiesto invece dal referendum abrogativo secondo l'art. 75. Il quale, tra l'altro, aggiunge: 
"Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio [cfr. art. 81], di amnistia e di indulto [cfr. art. 79], di autorizzazione a ratificare trattati internazionali [cfr. art. 80]".  

Dunque anche questo articolo potrebbe essere modificato estendendo il referendum abrogativo ai trattati internazionali. 

Sulla base di questo articolo non è possibile sottoporre a referendum la legge che ha approvato l'ingresso dell'Italia nell'Unione Europea e nell'euro. Che razza di sovranità appartiene al popolo se esso è stato escluso dalla possibilità di esprimersi pro o contro l'UE e l'euro? 
Se vi è una cosa positiva (l'unica) nel programma dell'attuale governo è la proposta di introdurre il referendum propositivo. I 5S volevano che tale referendum avvenisse senza quorum. La Lega ha voluto un quorum del 20%. Forse è meglio che non esista il quorum sulla base del principio che dice che "chi è assente ha sempre torto". Quando nel dicembre del 2016 si votò per il referendum sulla schiforma della Costituzione voluta dal bomba Renzi la maggioranza degli elettori capì l'importanza del referendum e corse a votare NO. Con una Costituzione che preveda un referendum su una legge di iniziativa popolare sarebbe possibile, per esempio,  abolire finalmente la caccia, alla faccia della lurida genia dei cacciatori, molti dei quali sono elettori della Lega. In passato un referendum simile  non ebbe successo perché, trattandosi di referendum abrogativo, non si ragginnse il quorum del 50%. Ma la stragrande maggioranza di quelli che votarono  si espressero contro la caccia. Il referendum non ebbe siccesso o perché molti non si sentirono coinvolti o prerché i cacciatori strappavano i certificati elettorali anche dei familiari. Certificati che allora venivano distribuiti a casa dai Comuni o bisognava andare a chiedere nei Comuni. Ma oggi  i certificati elettorali valgono sino ad esaurimento degli spazi per i timbri. Con un referendum senza quorum su una legge di iniziativa popolare i cacciatori quasi certamente finirebbero finalmente fottuti. E ciò valga anche per altre leggi a favore degli animali. Si potrebbe anche abolire la maggiore crudeltà inflitta agli animali nei mattatoi abolendo finalmente la macellazione kosher degli ebrei e quella halal degli islamici.    
Introducendo un referendum su una legge di iniziativa popolare si potrebbe finalmente superare la democrazia rappresentativa, che in realtà non è affatto rappresentativa perché gli eletti possono anche tradire il programma e gli elettori passando da un partito all'altro o fondandone uno nuovo senza passare prima per le elezioni. Ciò è permesso dall'art. 67 della costituzione che esclude il vincolo di mandato. Esso infatti dice: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato"
Balle. Grosse balle. L'eletto al massimo rappresenta il partito che lo ha eletto, salvo defezioni.  Come può rappresentare la Nazione? Dove avevano la testa i costituenti? Se un eletto rappresentasse la Nazione si arriverebbe all'assurdo che anche la minoranza, cioè l'opposizione, rappresenterebbe la Nazione, e la minoranza, pur combattendo contro la maggioranza votando in parlamento contro di essa, tuttavia si dovrebbe sentire rappresentata dalla maggioranza. Non è possibile immaginare una maggiore contraddizione. E' chiaro dunque che bisogna riformare anche l'art. 67 della Costituzione. Facile riformarlo utilizzando l'art. 138 della stessa Costituzione. Introducendo nell'art. 75 anche un referendum senza quorum su una legge di iniziativa popolare saltando così le pastoie del parlamento. Chi è contrario ad una forma di democrazia diretta obietta che in questo modo si darebbe voce al populismo. Come se non fosse lo stesso articolo 1 a dire che la sovranità appartiene al popolo.  Se il popolo non ha possibilità di farsi una legge direttamente senza i cosiddetti rappresentanti, che non possono esprimere direttamente tale sovranità perché una volta eletti possono anche tradire la volontà popolare, allora la sovranità non appartiene al popolo.                         

1 commento:

  1. Io devo ringraziare i fattucchieri anti di moscio e moscini, i loro sciocchi oppositori, che mi hanno indotto a rileggere bene l'art 1 della Costituzione, dove ho subito rilevato, come del resto è evidente in tutti gli altri articoli che l'ultimo comma o frase come in questo caso ANNULLA quanto prescritto nel primo comma, come in questo caso. E' evidente che è stato fatto ad arte per turlupinare il Padrone di Casa, il Popolo Sovrano appunto. Solo chi è dotato di Logica se ne avvede...Lei professore, come al solito, mette nero su bianco le balordaggini ed i contorcimenti in una parola sola gli stratagemmi escogitati da questi codesti e quelli per rendere incomprensili e quindi inapplicabili le "Regole". Unica soluzione: Il Conto della Serva, distruggendo la Partita "doppia" alla Giano Bifronte, dove non sai mai qual è la faccia della Verità. Entrate, Uscite, Disponibilità. Se il Conto non torna significa che mi sono persa dei soldi o mi hanno imbrogliato sul resto, in malafede o in buona fede. Abbiamo una MinistrA della Semplificazione, che è anche Avvocata. Semplifichi, nutellalor$ !

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