Non mi ricordo chi sia l'imbecille (certamente del PD o affini) che ha detto che non si può equiparare la roba rubata alla vita di una persona anche se si tratti di quella del ladro e che bisogna rivolgersi alle forze dell'ordine. L'imbecille ha presupposto che in ogni casa vi sia un carabiniere o di un poliziotto.Oppure che il ladro,una volta chiamata la polizia, venga sicuramente scoperto. Prima di tutto non ha senso stabilire il valore della roba rubata. Anche un oggetto che abbia un valore commerciale trascurabile può avere un alto valore affettivo. Altrimenti la pena dovrebbe essere commisurata al valore della refurtiva. Il ragionamento da fare è un altro. Dal momento in cui un ladro si introduce con la forza in casa altrui ha perso il diritto alla tutela della sua vita perché la proprietà fa parte della vita del derubato. Se l'unico modo per fermarlo è sparargli mentre sta fuggendo, e pertanto volge le palle, non si può incolpare il derubato di avergli sparato alle spalle. Si potrebbe obiettare che basterebbe sparargli alle gambe. Ma come si può pretendere che il derubato sia un esperto nell'uso della mira?
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