Premesso che la famiglia naturale è solo quella costituita dalla coppia uomo e donna, da cui la mia contrarietà alle unioni (in)civili, che equiparano il culo alla vagina, e ancor più al crimine dell'utero in affitto, che impedisce al neonato di conoscere il padre o la madre naturale, con conseguenti gravi turbe psichiche e con l'impossibilità di avere una anamnesi medica per sapere quali eventuali malattie possano essere state ereditate dal genitore sconosciuto, mi domando : perché non dire "il dono della morte?". La vita è un dono del cazzo. Nessuno lo può negare. Nessuno ha chiesto di nascere per essere costretto a fare l'esperienza della morte. Ho svolto questo argomento nel mio libro IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA. Riporto sotto alcune pagine.
Facciamo
un esempio. La Germania nazista sta per invadere la Polonia dando così inizio
alla seconda guerra mondiale con circa 40 milioni di morti. Chi si dovrebbe
buttare giù da una torre? Hitler o uno scarafaggio? Il papa dovrebbe
coerentemente rispondere: lo scarafaggio. Hitler è pur sempre un uomo, fatto ad
immagine e somiglianza di Dio. Periscano pure poi 40 milioni di uomini, ma
salviamo Hitler, sul cui embrione Dio aveva già posato “uno sguardo benevolo e
amoroso”, come si dovrebbe dedurre da un discorso di Benedetto XVI fatto il 28
dicembre 2005 per condannare l’aborto sulla base della considerazione che
l’embrione è “un prodigio divino, una piccola realtà su cui si posa benevolo e
amoroso lo sguardo di Dio, che vi vede il destino dell’uomo”. Ma chi
dubiterebbe che tale deduzione non sarebbe degna di un individuo normale di
mente? Penso che anche un non credente preferirebbe buttare giù dalla torre
Hitler. E’ evidente che, se è preferibile ciò per salvare 40 milioni di
uomini, la vita di un uomo può valere meno di quella di uno scarafaggio e che
non esiste la dignità della persona umana.
Inoltre, vi è da domandarsi perché non
dovrebbe essere un prodigio divino anche l’embrione di un qualsiasi altro
animale considerando la comune origine di tutte le forme di vita. Dio posò uno
sguardo “benevolo e amoroso” anche sull’embrione di Hitler? E il Dio cristiano
posò forse, da masochista, eguale sguardo sull’embrione di Maometto pur
vedendone il relativo destino? Dio ama anche gli embrioni dei futuri dannati
pur prevedendone la dannazione? O Dio preferisce, comunque, la nascita di un
futuro criminale al suo aborto almeno per il piacere di condannarlo? Come si
vede, è veramente una grande stronzata (nel senso del filosofo Frankfurt) ciò che il papa
ha detto dell’embrione. Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005) distingue tra menzogne e stronzate. Le menzogne sono proposizioni dotate di senso ma risultanti false alla verifica. Le stronzate sono proposizioni prive di senso. Come il dire che la vita è un dono.Un dono a chi? Manca il ricevente, tranne che assurdamente si dica che il ricevente è uno dei milioni di spermatozoi che escono in una eiaculazione.
....... Ammesso che nell’embrione vi sia già
l’anima immortale, allora questa, una volta utilizzato o distrutto
l’embrione, andrebbe subito in paradiso, essendo privo di colpe. Il papa
Giovanni Paolo II ha scritto, in un documento (Evangelium vitae) rivolto alle donne che hanno abortito, che i loro
mancati figli erano stati ricevuti “nella gloria di Dio”. E allora? Perché Dio
dovrebbe punire le donne che hanno abortito e che hanno spedito “nella gloria
di Dio” un’altra anima? Forse perché Dio non sopporta di essere fregato da una
donna che, abortendo, gli spedisca in paradiso un’anima beata contro la sua
volontà perché lo costringerebbe a dipendere dalla decisione di abortire
privandolo del sadico piacere di mettere alla prova il nascituro, che, diventando
adulto e responsabile, rischierebbe una condanna perpetua, a cui l’anima del
feto si sottrarrebbe per furbizia della mancata madre? Dio preferisce che
l’embrione dia luogo ad una nascita per il gusto sadico di poterlo condannare a
seconda della sua vita da adulto? L’aborto
diverrebbe una fabbrica di anime beate se con l’aborto l’anima va
direttamente in paradiso e si risparmia al mancato individuo l’esperienza della
morte. Chi ha mai chiesto di nascere per fare tale esperienza?
Perciò
io avrei preferito che mia madre mi avesse abortito.
Non vi può essere amore per chi non
esiste. Dunque non si nasce dall'amore. Questo è un non senso linguistico, un
luogo comune di dire, cioè una stronzata.
Gli uomini nascono sempre o per sbaglio o
per egoismo dei genitori. E' lo sbaglio che differenzia gli uomini dagli altri
animali. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?"
Vale inconsciamente anche la tendenza a
sopravvivere nella discendenza oltre al cercare di pensare meno a se stessi e
alla morte creandosi delle responsabilità familiari per fornirsi di scopi
illusori nella vita, in un circolo vizioso.
La cosa più giusta che abbia fatto nella
vita è stata quella di essere riuscito con grande fatica a convincere una
ragazza ad abortire dopo che rimase incinta nel 1976 per avere lei insistito
nell’avere un rapporto con me in un giorno pericoloso. Non fu mia la colpa
perché si spaccò il preservativo che lei stessa aveva comprato. Pagai per farla abortire in una clinica privata. Mai spesi dei soldi così
volentieri. Non avrei mai sopportato di avere un figlio. Prima di tutto perché
non volevo far nascere un altro condannato a morte. In secondo luogo perché non
volevo caricarmi di responsabilità inutili, da evitare anche economicamente.
Meglio spendere per un cane abbandonato che per uno che non esiste e che non ha
chiesto di nascere. Non ho voluto discendenza. Voglio estinguermi senza
lasciare tracce del mio DNA. Per la Chiesa io mi sarei macchiato di un grave
peccato. Ma per la stessa Chiesa io avrei spedito nella “gloria di Dio” un
mancato figlio, che ogni giorno mi ringrazia per non averlo fatto nascere.
......
Inoltre, non ha forse detto Benedetto XVI che Dio vede nell’embrione il futuro dell’uomo? Allora era già nel destino dell’embrione di essere abortito. Sono queste le conseguenze – stronzate – di chi fa simili affermazioni senza avvedersi delle contraddizioni. Ma chi si contraddice è meglio che taccia per sempre. Secondo S. Agostino l’anima appare nel secondo mese di gravidanza (come potesse sapere ciò non si sa), mentre per S. Tomaso appare alla nascita. Dunque la Chiesa si metta prima di tutto d’accordo con se stessa, cioè con il maggiore Padre della Chiesa e con il maggiore dottore di essa.
Inoltre, non ha forse detto Benedetto XVI che Dio vede nell’embrione il futuro dell’uomo? Allora era già nel destino dell’embrione di essere abortito. Sono queste le conseguenze – stronzate – di chi fa simili affermazioni senza avvedersi delle contraddizioni. Ma chi si contraddice è meglio che taccia per sempre. Secondo S. Agostino l’anima appare nel secondo mese di gravidanza (come potesse sapere ciò non si sa), mentre per S. Tomaso appare alla nascita. Dunque la Chiesa si metta prima di tutto d’accordo con se stessa, cioè con il maggiore Padre della Chiesa e con il maggiore dottore di essa.
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Proprio stamattina stavo pensando: i miei NON nati figli, si salveranno da "loro"...soprattutto si sono salvati dalla Lorenzina Grillo. Non per merito mio, ma per merito di un Saggio seppur giovane lontano parente, ho avuto la fortuna di acquisire il concetto: solo chi NON nasce NON muore...Non è poco, vista anche l'inutilità per Noi di questa Vita, che NON va tolta a nessuno quando si è verificata. Per "loro" i "cannibali" siamo carne da macellare dopo averli forzosamente serviti fisicamente ed intellettualmente. Consoliamoci cercando di contrastarli, i "kuru kuru", con Ateismo, Veganesimo, Rifiuto della competizione, con l'Evoluzione.
RispondiEliminaLe Teorie pseudoreligiose sono un trastullo umano che cercano di darsi delle regole di comportamento tra essere umani ma che assolve il proprio comportamento nei confronti degli altri essere viventi, evitando accuratamente il nocciolo della questione.
RispondiEliminaE il nocciolo della questione è che questo mondo è basato sulla LEGGE DEL PIU’ FORTE, il più forte vive e il più debole muore.
E l’essere umano è il più forte.
E questa forza o potenza, ha avuto un’impennata un giorno ben preciso, il 6 agosto del 1945.
Da lì non si può più tornare indietro, e il destino dell’umanità è inesorabilmente segnato, è solo questione di tempo, suppongo massimo 100 anni ancora.
Ovviamente per quanto mi è stato possibile mi sono rifiutato di perpetuare nel mio piccolo questo gioco al massacro con dei figli.
Un sollievo trovare espressi questi pensieri condivisibili . Per quanto mi sembrino molto leopardiani .
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