venerdì 12 aprile 2019

ODIO, DUNQUE ESISTO

Pasqua di sangue.

Parafrasando l'odiato Cartesio (del Cogito, ergo sum) odio la pasqua festa di sangue di tutti gli agnelli uccisi per conservare la barbara tradizione dell'agnello sacrificale. Odio i papi e la Chiesa che non ha mai condannato questa strage. Io non ho alcunché da imparare dai preti complici di questa strage nel loro silenzio. Io vegetariano dall'età di 10 anni sono migliore del papa e dei preti. Migliore di quel carnivoro di Gesù che fece l'ultima cena a base di carne di agnello secondo la barbara tradizione della pasqua ebraica. Prima della resurrezione che fu una invenzione di s. Paolo. MALEDETTI. Il sangue degli innocenti ricada sugli assassini e sui loro mandanti che sono coloro che mangiano carne. Dio maledetto se esistesse ha scritto Schopenhauer perché non vorrei essere io quel dio per come ha fatto la natura. 
Odio tutti gli impostori che mangiano carne ma non avrebbero mai il coraggio di ricavarsi una volta nella vita la bistecca. Odio individui come il medico Silvana De Mari, che da vera idiota ha detto che sarebbe capace di uccidere un agnello purché il coltello sia affilato per non farlo soffrire (come se in questo modo la sofferenza venisse evitata) e ha discettato da ignorante sulla natura dell'uomo dicendo che l'organismo umano è fatto per mangiare anche carne, ignorandone persino la struttura che lo fa includere tra gli animali non carnivori, come bene insegnò Rousseau in due note (sotto riportate) del Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini, dove rileva la grande lunghezza dell'intestino umano, il numero dei capezzoli, la dentatura, priva dei denti dei carnivori che servono per strappare i lembi di carne. I carnivori hanno tutti più di due capezzoli perché hanno sempre parti plurigemellari. E hanno un intestino corto per espellere prima le sostanze nocive portate dalle feci maleodoranti. E poi vi è da aggiungere che gli animali carnivori non cuociono la carne e dunque basta questa considerazione per capire che il mangiar carne è un fatto culturale e non naturale. Odio quella brutta faccia di Cruciani che ha detto che l'agnello è buono sia da vivo che sul piatto e che alla domanda se saprebbe uccidere l'agnello ha risposto da impostore che vi sono per questo i macellatori. Odio quel grassone di cuoco (che chiamano chef) rispondente al nome di Vissani, un grassone che è la migliore espressione dell'obesità e di grasso animale che gli cola da tutte le parti, e perciò di tutte le conseguenti malattie (certamente non vivrà a lungo), e che da vero imbecille ha detto che allora non si dovrebbero uccidere i moscerini che vanno a sbattere sul parabrezza di un'auto. "Pasticciere di cadaveri" lo definirebbe Plutarco (De esu carnium).
Amo nella memoria Umberto Veronesi e Margherita Hack testimoni di una dieta senza carne. Disse Veronesi: amo gli animali e dunque non li mangio. E aggiunse motivi anche salutistici spiegando che la carne provoca tumori all'intestino. Ed è evidente a causa della lunga stagnazione delle feci nel colon.  Verso la scelta vegetariana. Il tumore si previene anche a tavola            
E' risaputo che i cani e i gatti sono soggetti a tumori, da cui sono esenti tutti gli erbivori.   
Platone, certamente sotto l'influsso del pensiero di Pitagora (vegano) quando in più opere (Repubblica, Politico, Leggi) dà l'elenco dei cibi consigliati, anzi prescritti, agli ateniesi, esclude sempre la carne e ha disprezzo per i macellai, escludendo che essi possano essere ateniesi.  
Riporto le note V e VIII del citato scritto di Rousseau.
Nota V. 
Tra i quadrupedi i due elementi più generali che distinguono le specie voraci sono costituiti l'uno dall'aspetto dei denti e l'altro dalla conformazione degli intestini. Gli animali che vivono solo di vegetali hanno tutti i denti piatti, come il cavallo,il bue, il montone, la lepre;i voraci invece hanno i denti aguzzi, come il gatto, il cane, il lupo, la volpe. In quanto agli intestini gli erbivori ne hanno alcuni, come il colon, che i voraci non hanno. Sembra dunque che l'uomo, che ha i denti e gli intestini come gli animali erbivori, dovrebbe essere naturalmente collocato in questa classe; non solo le osservazioni anatomiche confermano questa opinione, ma anche testimonianze dell'antichità le sono favorevoli. "Dicearco - scrive San Gerolamo - riferisce nei suoi libri sulle Antichità greche che, sotto il regno di Saturno, quando la terra era ancora spontaneamente fertile, nessun uomo mangiava carne ma tutti vivevano di frutta e di legumi che naturalmente crescevano" (L. II,adversus Jovinianum). Da ciò si può vedere che io trascuro molti elementi favorevoli che potrei far valere. Essendo infatti la preda quasi l'unica ragione di lotta tra gli animali carnivori, mentre gli erbivori vivono tra loro in una continua pace, se la specie umana fosse di quest'ultimo tipo,è chiaro che sarebbe e avrebbe avuto molto meno bisogno e meno occasioni di uscirne.

Nota VIII
Mi pare di vedere tra li animali carnivori e quelli erbivori un'altra differenza ancora più generale di quella indicata nella nota V, poiché si riferisce anche agli uccelli. Questa differenza riguarda il numero dei piccoli, mai superiore a due in ciascun parto per le specie che si nutrono solo di vegetali, e che di solito supera questo numero per gli animali voraci. E' facile su questo punto conoscere l'intenzione della natura dal numero delle mammelle, solo due nelle femmine della prima specie, come la giumenta, la vacca, la capra, la cerva, la pecora, etc. e sempre sei o otto nelle altre femmine, come la cagna, la gatta, la lupa,la tigre, etc.. La gallina, l'oca, l'anitra, che sono uccelli voraci, come l'aquila,lo sparviero, la civetta, depongono e covano un gran numero di uova, cosa che non accade mai alla colomba, alla tortora e agli altri uccelli che mangiano esclusivamente cereali, e che depongono e covano non più di due uova alla volta. La ragione che può spiegare questa differenza è che gli animali che vivono solo di erbe e piante, poiché stanno quasi tutto il giorno al pascolo e sono obbligati ad impiegare molto tempo per nutrirsi, non potrebbero allattare parecchi piccoli; invece quelli voraci, che consumano il loro pasto quasi in un minuto, possono più facilmente e più freqentemente tornare dai loro piccoli e a caccia, e compensare il consumo di una tanto grande quantità di latte. Su tutto ciò si potrebbero fare molte osservazioni particolari e molte riflessioni; ma non è questo il luogo e mi basta qui avere indicato il sistema più generale della natura,sistema che fornisce un nuovo elemento per escludere l'uomo dalla classe degli animali carnivori e collocarlo tra le specie erbivore.  
Ascoltare la trasmissione a partire da ore 2:15             

4 commenti:

  1. E si becchino questo Suo Trattato Scientifico ! Neologismo di oggi: panzanari, sinonimo bufolari, contaballe, sparafrottole. Sono disperati. Smascherati dalla Nostra Logica Incredulità hanno ammesso che quella del "buco" a 55 milioni di anni luce [la Luna è visibile a 1,3 SECONDI], NON è una FOTO ma un'IMMAGINE...praticamente è un video gioco...una simulazione visiva del loro fottuto tentativo di infilarci il Cetriolo nel “bianco orifizio"...Sputtanati ! Vogliono farci credere che “loro” siano degli “scienziati” che più scienziati non si può...mentre con le loro fandonie s'infognano sempre più nel liquame prodotto dalle loro inique esistenze. Non ho visto le due trasmissioni “gemelle” su vespa 1 e dritto o diritto chi sa e rovescio...non voglio contaminare la Mia Mente...ed il Mio Spirito.

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  2. In realtà moltissime malattie derivano di fatto da una "colpa" di chi si ammala, nascono cioè da comportamenti sconsiderati, quindi colpevoli, che un essere razionale non dovrebbe mettere in atto. L'obesità e il cancro ad esempio nascono da abitudini alimentari sbagliate, il tumore ai polmoni dal vizio del fumo, il diabete dal mangiare troppi dolci, i tumori della pelle dall'esposizione eccessiva e scriteriata al sole, le malattie veneree dal sesso non protetto, molte malattie respiratorie nascono dall'esposizione incauta al freddo eccessivo o dalla prassi di non vaccinarsi. La salute quindi non è solo fortuna, ma è soprattutto una scelta consapevole che denota intelligenza e responsabilità verso se stessi e gli altri.

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  3. Buongiorno professore, apprezzo molto la sua scrittura per il modo chiaro e diretto che la contraddistingue.
    Capisco il suo punto di vista e il giudizio carico di disprezzo che dà della dottoressa De Mari per il suo sostegno alla dieta onnivora, cioè comprendente anche la carne. Essendo io vegetariano sono convinto che l'uomo possa fare a meno della carne senza per questo andare in contro a carenze nutrizionali. La carne dunque non è un alimento indispensabile per il funzionamento del nostro organismo, e di ciò sono convintissimo avendo avuto la dieta vegetariana sul mio corpo un impatto tutt'altro che nocivo.
    Ma vorrei comunque spezzare una lancia a favore della dottoressa De Mari la quale ha più volte affrontato il tema dell'omosessualità in chiave non conforme al pensiero dominante, facendo osservare ad esempio quanto tale orientamento sessuale (contro natura) comporti una maggiore probabilità di ammalarsi di AIDS, o di essere contaminati dal virus dell'HIV.
    Le pratiche sessuali contro natura che gli omosessuali mettono in pratica (e sulle quali preferisco non soffermarmi perché mi fanno disgusto) portano a ciò, cioè a un maggiore rischio di ammalarsi di AIDS.
    Questa visione negativa dell'omosessualità, in particolar modo di quella maschile, credo sia meritevole di lode. Dunque la invito caro professor Melis a fare quadrato intorno alla dottoressa De Mari, perché il suo messaggio va in direzione contraria a una certa propaganda che vede nell'omosessualità una cosa naturale, talmente naturale che si crede perfino che due individui dello stesso sesso possano costituire una famiglia, tramite l'abominevole pratica dell'adozione di bambini da parte di una coppia omosessuale, oppure tramite l'utero in affitto. Invece il buon senso dice che l'omosessualità non è una cosa naturale in quanto solo l'unione tra due individui di sesso opposto consente la riproduzione. Dunque solo l'unione fra due individui di sesso diverso può essere considerata naturale. Perché la natura, sebbene in essa esistano delle eccezioni, concepisce la sessualità come uno strumento finalizzato alla riproduzione. Dunque l'unico modo naturale di vivere la sessualità è quello che prevede l'incontro fra un uomo e una donna.
    La saluto professor Melis, con molto affetto, e la invito a correggermi se non è d'accordo con quanto ho affermato

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  4. Ho inviato alla De Mari il mio articolo aggiungendo che gli omosessuali mi fanno schifo aggiungendo però che avevo letto il testo del biologo Jean Didier-Vincent "Che cos'è l'uomo" in cui si afferma che l'omosessualità ha un'origine genetica dovuta ad errori di duplicazione del DNA e a disfunzioni ormonali. A parte ciò aggiunsi che ero rimasto schifato dalla sua idiozia nel dire che un coltello affilato avrebbe impedito la sofferenza all'agnello. Una che dice cose simili non è degna di rispetto. Ma chi sa poi, aggiungo adesso, se questa insensibile sarebbe veramente capace di fare ciò che ha detto.

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