Si entra nella magistratura (spesso per fortuna o accozzi e non per merito) con un concorso che non distingue tra i diversi compiti che avranno poi i vincitori del concorso. Infatti sono i vincitori che decideranno se diventare pubblici ministeri o giudici. Ed è ammissibile anche che un p.m. decida di abbandonare l'ufficio dell'accusa per diventare giudici, i quali conserveranno l'animus accusandi e non quello terzietà. Non basta. Un giudice civile può decidere di passare al penale e viceversa. Con quali competenze nel civile non si capisce. In sostanza, la legge, del tutto cervellotica, permette che i giudici siano dei tuttologi. Una volta superato il concorso di ingresso nella magistratura possono anche smettere di studiare perché possono per legge smettere di aprire un libro di diritto per il resto della vita. Notare che il programma del concorso di ingresso nella magistratura include anche la dottrina, che è dei giuristi e non dei giudici. Una volta diventati magistrati hanno la puzza al naso per la dottrina e si attaccano (oggi con il computer) alla giurisprudenza della Cassazione, come se questa rappresentasse la verità univoca, mentre è vero il contrario. Infatti esistono sentenze della Cassazione che sono divergenti non soltanto tra le diverse sue Sezioni, ma anche all'interno di una stessa Sezione. Alla fine, ma sempre con molto ritardo, per per porre rimedio ad un guazzabuglio di sentenze contrastanti, si riuniscono nelle Sezioni Unite per dare un indirizzo unico nell'interpretazione della legge. Si noti che non dovrebbe esistere l'interpretazione della legge, che dà adito sempre all'arbitrarietà nella sua applicazione. Quando esiste interpretazione della legge significa che la legge è equivoca e lacunosa. Pertanto non dovrebbero essere le Sezioni Unite a dare un indirizzo unico nell'interpretazione ma dovrebbe essere la stessa Cassazione a domandare al legislativo di riempire le lacune della legge (a iniziare dagli articoli dei Codici di epoca fascista, anche se poi sono stati rivisti, ma spesso in peggio senza porre rimedio alle lacune). Inoltre non è detto che le Sezioni Unite diano la garanzia di una giusta interpretazione, visto che rimane sempre un'interpretazione, che comunque non vincola i giudici inferiori dei tribunali e delle Corti di Appello. I quali possono continuare ad ignorare anche le sentenze delle Sezioni Unite, anche se di fatto ad essi non conviene per paura che le loro sentenze vengano poi cassate in Cassazione.
Il CSM è composto sia da giudici che da pubblici ministeri, fregiandosi entrambi innaturalmente della veste di magistrati, mentre, al contrario, i pubblici ministeri non dovrebbero essere considerati magistrati rappresentando la PUBBLICA accusa con l'obbligatorietà dell'azione penale. Il presidente della Repubblica ne fa parte di diritto ma di fatto nominalmente perché delega la sua presenza al vice presidente, che può anche non essere un magistrato. Ne fanno parte di diritto anche il presidente della Cassazione e il procuratore generale della Cassazione. Gli altri 24 membri sono eletti per 2/3 dagli stessi magistrati (cioè anche da coloro che non sono giudici ma pubblici ministeri) e per 1/3 dal parlamento in seduta comune. Poiché i membri eletti dal parlamento (cioè dalla maggioranza parlamentare, tranne accordi sotto banco tra maggioranza e minoranza) sono una minoranza essi contano nulla. Da ciò l'arroganza di un CSM che, andando oltre le sue funzioni (di esprimere solo pareri al governo) si arroga il diritto di sostituirsi ad esso. Nel CSM si ripresentano le correnti che esistono dentro l'Associaziona Nazionale dei Magistrati (ANM), con 1) magistratura indipendente (si fa per dire), 2) magistratura democratica (sic!), 3)Autonomia e Indipendenza.
Ora, a parte il fatto che le correnti non dovrebbero nemmeno esistere, questa gente non si accorge nemmeno del ridicolo. E' infatti ovvio che una magistratura debba essere indipendente, dovendo dipendere solo dalla legge. Una magistratura democratica è un ossimoro alla luce della Costituzione. Se infatti dipendesse dalla democrazia, cioè dal popolo, i magistrati dovrebbero essere eletti dal popolo (come negli Stati Uniti). Le sentenze vengono sempre pronunciate "In nome del popolo italiano". Questa è veramente una grossa stronzata. Anche se fossero eletti dal popolo essi non potrebbero rappresentare tutto il popolo ma solo la maggioranza. Dunque bisogna cancellare la farsesca frase "In nome del popolo italiano", che rende così il popolo connivente e colpevole anche di tutte le sentenze aberranti. Come può essere pronunciata una sentenza in nome del popolo italiano anche se poi la sentenza viene riformata nei gradi superiori? Si dovrebbe ammettere che anche tutto il popolo italiano si è sbagliato. E dunque il popolo italiano dovrebbe pagare di tasca propria gli errori dei giudici. Se la conclusione è pazzesca vuol dire che anche la premessa è pazzesca: che una sentenza venga pronunciata in nome del popolo. Allora in nome di che dovrebbe essere pronunciata una sentenza? Io dico: in nome di nulla. Cioè, in nome dello stesso tribunale (o corte d'Appello, o Cassazione) che l'ha emessa, perché così sarebbero i giudici a prendersi essi la responsabilità delle loro cazzate, senza riversarle sul popolo. Pretendono l'indipendenza? Allora pedalino da soli senza il popolo.
E torniamo ai pubblici ministeri. Essi non dovrebbero far parte del CSM. Al massimo vi sia un altro organo che li rappresenti , anche se questo organo non è necessario perché, rappresentando la pubblica accusa, dovrebbero essere nominati dal governo. Essi dovrebbero essere considerati, non magistrati, ma pubblici ufficiali rappresentanti il governo nell'accusa. Infatti i pubblici ministeri non fanno parte delle camere di consiglio dove si decide la sentenza. Essi possono richiedere la condanna ma le loro richieste teoricamente non dovrebbero avere alcun peso. Di fatto ce l'hanno perché le indagini sono state condotte da essi e influenzano pesantemente le decisioni che sono state prese sin dall'inizio in connivenza con i giudici con cui coabitano fianco a fianco nelle loro stanze invece di stare in palazzi diversi. Invece, i pubblici ministeri resi indipendenti dal governo, si pongono spesso contro il governo facendosi promotori di azioni scriteriate (come nei confronti di Salvini). Questo capita anche perché i pubblici ministeri coabitano con i giudici nello stesso palazzo. Capita dunque, data la contiguità delle stanze, che il p.m. entri nella stanza del giudice delle indagini preliminari per offrirgli in dono il fascicolo includente le sue indagini. E il GIP che fa? Pensate che abbia la voglia di affrontare la fatica di leggersi tutto il fascicolo per rilevare lacune nell'accusa? Manco per sogno. Si fida del p.m. e firma. E così sono andati in galera, e continuano ad andarci, anche individui riconosciuti poi innocenti. Questo scandalo della comune coabitazione di pubblici ministeri e giudici deve cessare. I pubblici ministeri, ripeto, non possono essere considerati nemmeno magistrati. Essi debbono rappresentare la pubblica accusa dipendente dal governo, e per esso dal ministro della giustizia.
Questa giustizia, insomma, deve essere tutta riformata. I suoi organi sono solo espressioni di lotte fra correnti politiche e i nominati sono tali perché sono riusciti, nel gioco delle correnti, a spartirsi i posti di potere nelle nomine di pubblici ministeri e giudici nelle sedi più ambite. In conclusione, il CSM dovrebbe chiamarsi, per tutto ciò che ho detto e chiarito, Corporazione di Stampo Mafioso.
Il CSM è composto sia da giudici che da pubblici ministeri, fregiandosi entrambi innaturalmente della veste di magistrati, mentre, al contrario, i pubblici ministeri non dovrebbero essere considerati magistrati rappresentando la PUBBLICA accusa con l'obbligatorietà dell'azione penale. Il presidente della Repubblica ne fa parte di diritto ma di fatto nominalmente perché delega la sua presenza al vice presidente, che può anche non essere un magistrato. Ne fanno parte di diritto anche il presidente della Cassazione e il procuratore generale della Cassazione. Gli altri 24 membri sono eletti per 2/3 dagli stessi magistrati (cioè anche da coloro che non sono giudici ma pubblici ministeri) e per 1/3 dal parlamento in seduta comune. Poiché i membri eletti dal parlamento (cioè dalla maggioranza parlamentare, tranne accordi sotto banco tra maggioranza e minoranza) sono una minoranza essi contano nulla. Da ciò l'arroganza di un CSM che, andando oltre le sue funzioni (di esprimere solo pareri al governo) si arroga il diritto di sostituirsi ad esso. Nel CSM si ripresentano le correnti che esistono dentro l'Associaziona Nazionale dei Magistrati (ANM), con 1) magistratura indipendente (si fa per dire), 2) magistratura democratica (sic!), 3)Autonomia e Indipendenza.
Ora, a parte il fatto che le correnti non dovrebbero nemmeno esistere, questa gente non si accorge nemmeno del ridicolo. E' infatti ovvio che una magistratura debba essere indipendente, dovendo dipendere solo dalla legge. Una magistratura democratica è un ossimoro alla luce della Costituzione. Se infatti dipendesse dalla democrazia, cioè dal popolo, i magistrati dovrebbero essere eletti dal popolo (come negli Stati Uniti). Le sentenze vengono sempre pronunciate "In nome del popolo italiano". Questa è veramente una grossa stronzata. Anche se fossero eletti dal popolo essi non potrebbero rappresentare tutto il popolo ma solo la maggioranza. Dunque bisogna cancellare la farsesca frase "In nome del popolo italiano", che rende così il popolo connivente e colpevole anche di tutte le sentenze aberranti. Come può essere pronunciata una sentenza in nome del popolo italiano anche se poi la sentenza viene riformata nei gradi superiori? Si dovrebbe ammettere che anche tutto il popolo italiano si è sbagliato. E dunque il popolo italiano dovrebbe pagare di tasca propria gli errori dei giudici. Se la conclusione è pazzesca vuol dire che anche la premessa è pazzesca: che una sentenza venga pronunciata in nome del popolo. Allora in nome di che dovrebbe essere pronunciata una sentenza? Io dico: in nome di nulla. Cioè, in nome dello stesso tribunale (o corte d'Appello, o Cassazione) che l'ha emessa, perché così sarebbero i giudici a prendersi essi la responsabilità delle loro cazzate, senza riversarle sul popolo. Pretendono l'indipendenza? Allora pedalino da soli senza il popolo.
E torniamo ai pubblici ministeri. Essi non dovrebbero far parte del CSM. Al massimo vi sia un altro organo che li rappresenti , anche se questo organo non è necessario perché, rappresentando la pubblica accusa, dovrebbero essere nominati dal governo. Essi dovrebbero essere considerati, non magistrati, ma pubblici ufficiali rappresentanti il governo nell'accusa. Infatti i pubblici ministeri non fanno parte delle camere di consiglio dove si decide la sentenza. Essi possono richiedere la condanna ma le loro richieste teoricamente non dovrebbero avere alcun peso. Di fatto ce l'hanno perché le indagini sono state condotte da essi e influenzano pesantemente le decisioni che sono state prese sin dall'inizio in connivenza con i giudici con cui coabitano fianco a fianco nelle loro stanze invece di stare in palazzi diversi. Invece, i pubblici ministeri resi indipendenti dal governo, si pongono spesso contro il governo facendosi promotori di azioni scriteriate (come nei confronti di Salvini). Questo capita anche perché i pubblici ministeri coabitano con i giudici nello stesso palazzo. Capita dunque, data la contiguità delle stanze, che il p.m. entri nella stanza del giudice delle indagini preliminari per offrirgli in dono il fascicolo includente le sue indagini. E il GIP che fa? Pensate che abbia la voglia di affrontare la fatica di leggersi tutto il fascicolo per rilevare lacune nell'accusa? Manco per sogno. Si fida del p.m. e firma. E così sono andati in galera, e continuano ad andarci, anche individui riconosciuti poi innocenti. Questo scandalo della comune coabitazione di pubblici ministeri e giudici deve cessare. I pubblici ministeri, ripeto, non possono essere considerati nemmeno magistrati. Essi debbono rappresentare la pubblica accusa dipendente dal governo, e per esso dal ministro della giustizia.
Questa giustizia, insomma, deve essere tutta riformata. I suoi organi sono solo espressioni di lotte fra correnti politiche e i nominati sono tali perché sono riusciti, nel gioco delle correnti, a spartirsi i posti di potere nelle nomine di pubblici ministeri e giudici nelle sedi più ambite. In conclusione, il CSM dovrebbe chiamarsi, per tutto ciò che ho detto e chiarito, Corporazione di Stampo Mafioso.
”Si dovrebbe ammettere che anche tutto il popolo italiano si è sbagliato. E dunque il popolo italiano dovrebbe pagare di tasca propria gli errori dei giudici.“
RispondiEliminaEd infatti paghiamo: paga sempre il Giusto per il criminale.l In Italia si fanno i referendum e se “vince” il Popolo Sovrano, non se ne fa niente ugualmente perché il Sovrano Popolo NON conta un hazzo...Vedi quello sull'acqua. Solo quello truffaldino del bullopuffo è stato “delitto e castigo” perché è avvenuta l'Unità d'Italia,con la cancellazione dei com e dei fasc. Qui la rivoluzione color merdel non attecchirà...che si spiaccichino al muro...del chiagni e fotti. A proposito oggi c'è il gay pride A Roma, che oltre che essere uno spettacolo OSCENO, danneggia pure la dignità di omosex che stanno a casa loro e si fanno i cavoli loro senza imporre spettacoli vomitevoli.
Facciamo qualcosa per eleggerli Noi sti' magis...strati. Imitiamo gli SU nel peggio, mai una volta in quelle DUE di numero cose buone che hanno.
Il livello di preparazione dei "nostri" magistrati lo si evince dai dati di fatto, la gente è ostaggio di incompetenti.
RispondiEliminahttps://www.ilgiorno.it/cremona/cronaca/omicidio-angelo-ogliari-1.4635578