venerdì 25 ottobre 2019

I GIOVANI D'OGGI. E VORREBBERO DARE IL DIRITTO DI VOTO AI SEDICENNI

Si buttano dentro le discoteche e acquistano o vendono droga. Cercano lo sballo e non hanno alcun interesse a costruirsi un futuro serio. Figuriamoci se si possa ammettere che questi individui abbiano il diritto di decidere sul futuro politico dell'Italia. Mi sono commosso anch'io alla notizia di quel tale che era stato ucciso con un colpo di rivoltella alla testa. Credevo, come credevano tutti i giornali, che si trattasse di una vittima innocente di un tentativo di rapina. Poi si è scoperto che faceva parte di un giro di criminali che spacciavano droga e nello zaino vi era il ricavato della vendita di droga. Nessuna commozione per simili morti. Se la maritano. Essi servono solo da morti come (involontari) donatori d'organo. Ma io mi sono sempre domandato come si possa continuare a riuscire a fare entrare la droga in Italia. I trafficanti possono essere facilmente scoperti andando di anello in anello nella catena degli spacciatori sino ad arrivare alla fine della catena, cioè alla fonte dei trafficanti che introducono la droga in Italia, nei cui confronti deve essere applicata la pena di morte. Non vi è altra soluzione.       

1 commento:

  1. La pena di morte ce la danno a Noi. E quasi sempre ci vanno di mezo gli innocenti, che hanno la disgrazia di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, come si dice. Nessuno si fa la domanda: ma perché questi “giovani” si drogano? Forse perché genitori, scuola, in breve “società” li fa competere a morte? Come dicevo alla figlia di una mia amica, non si sarà MAI la più bella, il più intelligente, "er più" e non mi piacerebbe neanche. Se ci fossero solo ROSE sarebbe un inferno. Ecco perché Natura, sempre estremamente stronza e crudele o incosciente, da cui hanno copiato il tri-d'io solo maschio magnacadavedri, sgozzatore di agnellini, odiatore degli agricoltori ha dato una smisurata quantità di varianti. Ognuno ha il suo talento. Non esistono né geni, né stupidi. Si deve scoprire, però, per vivere al meglio qual'è la proprio individuale attitudine, per debellare la competizione, fonte di ogni male.

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