sabato 18 gennaio 2020

SALVINI SI LAMENTA DEL PROPORZIONALE. MA DOVREBBE GODERNE

Il sistema elettorale più giusto è unicamente quello proporzionale. D'altronde non è forse quello adottato nelle elezioni europee? Salvini non ha capito che la Consulta gli ha fatto un favore bocciando il sistema maggioritario perché con questo sistema la (falsa) sinistra avrebbe potuto raccogliere più voti nei collegi uninominali dove PD e affini sono maggiormente radicati. Era illuso di poter vincere in quasi tutti i collegi uninominali dove sarebbe stato eletto il candidato che avrebbe riportato più voti anche se fosse risultato avere una maggioranza relativa e non assoluta. Che un canditato venga eletto, supponiamo, anche soltanto con il 30% dei voti perché gli altri partiti hanno raggiunto una quota inferiore, anche se di poco, è un fatto ingiusto perché va a danno della rappresentatività. Salvini puntava invece sulla governabilità sicuro, anzi illuso, che con il sistema maggioritario la Lega avrebbe riscosso la maggioranza assoluta pur risultando partito di maggioranza relativa. Non ha capito che non poteva aspirare a governare da solo con la richiesta di "poteri assoluti". Così si è beccato anche l'accusa di fascismo, che andò al potere con la

Legge Acerbo

 che prevedeva un premio di maggioranza (addirittura i 2/3) per quella coalizione (comprendente il partito fascista) che avesse raggiunto il 25% dei voti. Così Salvini, anche lui, pensava di imitare Mussolini: dare la maggioranza assoluta alla Lega pur partito di minoranza. ASSURDO. Meglio la rappresentatività che la governabilità che dà il potere anche ad una minoranza con o senza premio di maggioranza. Peggio ancora un sistema maggioritario a doppio turno in cui si confrontino i due partiti (o le due coalizioni ) che abbiano riscosso più voti. Troppo rischioso. In Francia Macron si è preso la presidenza pur avendo riscosso solo il 25% dei voti al primo turno. Figurò primo partito Alleanza Nazionale di Marine Le Pen. Al secondo turno tutti gli altri partiti si coalizzarono contro Alleanza Nazionale e così risultò ingiustamente vincitore un partito di minoranza. E' questo che voleva Salvini? Avere un potere assoluto pur essendo la Lega solo un partito di maggioranza relativa e non assoluta? E poi se la prende con la Consulta accusandola di essere ladra di democrazia, mentre tale è il sistema maggioritario, che dà la maggioranza assoluta ad una minoranza solo perché, in ipotesi (solo ipotesi) tale minoranza risulta essere maggioranza relativa nei collegi uninominali. Come in Inghilterra, dove in ogni collegio chi riceve più voti fa asso pigliatutto. E la chiamano, paradossalmente  madre della democrazia. Un sistema dove vige il principio "o mangi di questa minestra o salti dalla finestra". Cioè, o hai votato per il candidato risultante aver preso più voti o il tuo voto è stato inutile. Ma questa non è democrazia. Questa è dittatura di una minoranza. Peggio della legge fascista Acerbo, dove almeno il premio di maggioranza veniva attribuito alla coalizione di partiti che avesse riscosso più voti (ma almeno il 25%).  
Secondo i sondaggi alla Lega conviene il sistema proporzionale per non rischiare nei collegi uninominali dove per pochi voti può vedersi scavalcata da un altro partito o da una coalizione di altri partiti con il marasma delle sardine alleate dei PDioti e affini.        
Pertanto una delle due: o la Lega si presenta da sola oppure in una coalizione di centro destra. Penso che le convenga presentarsi da sola per non subire il contagio di Forza Italia, ormai destinata a un continuo declino e anche perché l'europeismo berlusconiano non si concilia con il sovranismo della Legga (vedi i suoi economisti anti euro Alberto Bagnai e Claudio Borghi). Meglio soli che in innaturali ammucchiate. Ed è sperabile che la Lega non abbia bisogno di Berlusconi ma di Giorgia Meloni per avere la maggioranza assoluta parlamentare. Pensi piuttosto Salvini ad acquisire in Senato i fuoriusciti di 5S per far cadere il governo ed andare a nuove elezioni prima che vi sia il referendum con cui si ridurrebbe il numero dei parlamentari.            
Ecco il quadro che può prospettarsi con il proporzionale: vittoria del centro destra e affanculo la (falsa) sinistra. Si tenga conto che tale simulazione dà per scontata (con grande illusione) la riduzione del numero dei parlamentari (voluta dai masochisti di 5 Stalle, destinati ad una sconfitta) e perciò la vittoria nel referendum confermativo della legge di riforma della Costituzione. 

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