venerdì 6 marzo 2020

IL RAZZISMO E' CONNATURATO NEL CERVELLO

Sin dalla nascita si ha familiarità prima di tutto con la madre e poi con la famiglia. Gli altri per il neonato rappresentano un pericolo e crescendo l'ostilità si estende a coloro che appartengono ad una diversa etnia. Il neurologo Maurizio Corbetta propone come soluzione la crescita in un ambiente multiculturale. Ma questa soluzione è innaturale perché sociologica, cioè culturale, mentre naturale è il cervello. E poi perché si deve imporre come soluzione un ambiente multiculturale?
"Newton" è il programma di informazione e approfondimento scientifico di Rai Cultura. In questa puntata Davide Coero Borga ospita Maurizio Corbetta, ...



9 commenti:

  1. l' ambiente multi culturale e' propedeutico alla perdita delle radici che legano l' individuo alla comunita' in cui vive come una pianta al terreno in cui e' nata.Senza radici si' e' ubbidienti ai mercati che dettano le leggi del loro egoismo .ecco il perche' dell' europa come progetto...
    http://www.ticinolive.ch/2019/04/18/un-ebreo-alla-conquista-delleuropa/

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  2. Egregio Professor Melis,
    a mio parere sarebbe bene ripetere che se il "razzismo" in quanto atteggiamento preconcetto di pretesa superiorità di una certa razza umana su di un'altra sia deprecabile e non raramente illecito, le "RAZZE" umane tuttavia esistono, così come esistono razze di cavalli, gatti, ... etc .
    E se siamo disposti ad accettare le "razze" di tutte le specie animali del nostro pianeta, possiamo ( dobbiamo ) anche accettare le "razze" della specie umana.
    E se non possiamo discriminare le persone in base al colore della loro pelle e/o in base ai loro tratti somatici ( tipici delle varie razze umane ) possiamo ( dobbiamo ) discriminare le persone in base ai loro COMPORTAMENTI prendendo come punto di riferimento e comparazione il Diritto Naturale e la nostra Costituzione... . Lei cosa ne pensa ? un cordiale saluto da Torino. GM

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  3. Caro professore, sto leggendo un libro che parla della società multiculturale, tema di cui lei si è occupato tantissime volte, e mi è venuta in mente la seguente riflessione.
    In Italia, come lei ben sa, esiste il divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista. Il motivo è il seguente: i gruppi neofascisti hanno dei valori che contrastano profondamente con le concezioni che stanno alla base del nostro stato democratico fondato sui valori di tolleranza. In molti paesi, fra i quali l'Italia, viene promosso un vero e proprio ostracismo nei confronti di questi gruppi i quali vengono visti come una minaccia allo Stato e alle istituzioni democratiche (basta vedere qual è la consistenza numerica di questi gruppi per capire quanto sia immotivata questa paura).
    Dunque i fascisti sono temuti, a ragione o a torto non lo so, e vengono trattati come degli appestati.
    Ora io non vedo perché non si dovrebbe adottare un atteggiamento analogo nei confronti degli islamici i quali, a loro volta, hanno dei valori in contrasto con la coscienza sociale e con la cultura del nostro paese, e anche con il nostro ordinamento giuridico.
    Ma sono più pericolosi i fascisti o gli islamici? Da dove viene il pericolo?
    Cerchiamo di rispondere alla domanda. I fascisti sono quattro imbecilli che non contano nulla e non spaventano nessuno, mentre gli islamici sono molto più numerosi e molto più prolifici. Da dove viene la principale minaccia alle nostre istituzioni e ai nostri valori democratici, di tolleranza, di eguaglianza, di parità fra uomini e donne, di rispetto per le diverse identità culturali e così via?
    Viene dai fascisti che non contano nulla o dagli islamici che invece sono numerosissimi? Si tratta ovviamente di una domanda retorica. Si potrebbe obbiettare che gli islamici residenti in Italia si conformano alle leggi italiane e quindi non c'è motivo di temerli. A questo punto dobbiamo fare molta attenzione a non confondere la strategia con la tattica. Tatticamente adesso conviene agli islamici rispettare le leggi italiane e conformarsi alle nostre regole, ma il punto è: fino a quando lo faranno? Qual è il loro obbiettivo strategico? Sono queste le domande che ci dobbiamo porre. Meditate gente, meditate...

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    1. Nessun dubbio, sono molto più pericolosi gli islamici visto che il fascismo non esiste più ma il fanatismo religioso si

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  4. Esiste nel Corano la regola della Taqiyya che prevede la dissimulazione per gli islamici che vivano in Stati non islamici. Per questo sono più pericolosi. Attendono che monti il loro numero per poi impadronirsi delle Istituzioni degli Stati non islamici pretendendo che le loro comunità si regolino secondo le regole della Shari'a

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  5. a "Marco94" : lo "islam-vero" è totalmente INCOMPATIBILE con il nostro Ordinamento Giuridico. Praticare la religione islamica in Italia implica il commettere reati. come spesso ripeto nei nostri incontri pubblici = GUAI ! GUAI A CONSENTIRE VIOLAZIONI DELLA LEGGE ADDUCENDO IL PRETESTO DI TUTELA DI UNA -PRESUNTA- "LIBERTA' RELIGIOSA" : avanti di quel passo e si ritorna
    (si regredisce) alle discriminazioni religiose, ai sacrifici umani, alla barbarie.
    Da come lei scrive, deve essere assai giovane. Ma apprezzo che abbia chiari ( caso RARO ) i concetti di "TATTICA" e di "STRATEGIA" . dunque badi : dove lo islam-vero arriva, le Civiltà scompaiono. uno degli ultimi esempi ce lo offrono il Libano e l'Iran. quanto all'Italia, vede : siamo il Paese col Partito Comunista più grande del mondo (fatte le debite proporzioni col numero dei votanti), in più -caso unico al mondo- siamo stati dominati per circa quindici secoli dalla iero-crazia cristiano/cattolica. Oggi, il comunismo e il cristianesimo sono praticamente scomparsi, nel senso che hanno perduto (nel mondo) la presa sulle "masse". e sono diventati "QUASI" inoffensivi. ma abbiamo un problema : i comunisti e i cristiani, oggi entrambi falliti epocali (consapevoli di esserlo), odiano sé stessi ed amano chi li distruggerà. ecco spiegata la sperticata, tragi-comica propensione [ beninteso NON ricambiata... ] che essi manifestano ( in TUTTI i Paesi della Civiltà Occidentale ) per gli islamisti, i quali li distruggeranno. il loro è anche un problema psichiatrico. purtroppo sarà un problema di tutti noi. con "noi" intendo persone come il Professor Melis, vari altri studiosi, e un pugno di Attivisti =che ho l'onore di coordinare in Italia= che tentano di interdire la "islamizzazione" dell'Italia. se il tema la interessa, continui a seguirci.
    GM "il Polemista Polemologo"

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  6. Speriamo che il coronavirus non si propaghi come normalmente avviene con i virus influenzali e si arresti con l'arrivo della bella stagione. Se le unità di terapia intensiva sono già sature adesso che i dati numerici sono "risibili" rispetto ad una normale epidemia influenzale, quando saremo nel bel mezzo della epidemia o pandemia che dir si voglia, vedremo qual'è la vera natura altruista degli italiani.

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  7. E vorrei fare anche una ipotesi decisamente azzardata. Ai tempi di mio padre quando ci si ammalava di polmonite ti spedivano nei cosidetti sanatori, di cui Sondalo in Valtellina è famosa perchè ci fu costruito al tempo di Mussolini il più grande sanatorio di Europa. Se ne deduce che l'aria ben ossigenata cura la polmonite mentre l'aria malsana la favorisce. La Lombardia è la regione in Europa con il maggior numero di infetti ed è anche la regione più inquinata d'Europa. Che 1 + 1 faccia 2?

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