venerdì 12 giugno 2020

IL GRAVE ERRORE DEGLI ANGLOAMERICANI CONTRO HITLER


Si sa che la storia non si fa con i se e con i ma. Ma in questo caso bisogna considerare la condizione in cui si trovò la Germania dopo il disastro nella guerra scatenata contro l’Unione Sovietica di Stalin. Ormai le armate sovietiche stavano per invadere la Germania. Hitler, nella sua lucida follia, capì che per salvare il salvabile bisognava proporre la fine della guerra rovesciando l'alleanza degli angloamericani con Stalin. Ma soprattutto Churchill rifiutò per onorare l'alleanza con Stalin. Quello stesso Churchill che poi in un discorso negli Stati Uniti dopo la fine della guerra disse la famosa frase: "una cortina di ferro è scesa sull'Europa".

5 marzo 1946: Churchill, la cortina di ferro e il primo passo ...


Che cosa sarebbe avvenuto se fosse stata accettata un rovesciamento delle alleanze con la fine della guerra tra Germania e angloamericani? Si sarebbe salvato il governo nazista? Forse, ma sarebbe stato costretto a subire la perdita dei territori conquistati. A questo punto Stalin si sarebbe sentito isolato e avrebbe rinunciato ad invadere da est la Germania precedendo l'arrivo da ovest delle truppe angloamericane. Dopo di che si può immaginare che la stessa Germania sarebbe stata costretta a liberarsi di Hitler dopo l'euforia di tutte le precedenti vittorie e sarebbe caduto il mito del Reich millenario. Non solo. Sarebbe stato più facile eliminare Hitler dopo che era sfuggito, sfortunatamente per la Germania, a vari attentati. E l'Europa dell'est non sarebbe caduta sotto il dominio sovietico. Infine vi è da considerare che nel 1944 gli angloamericani, imponendo a Hitler la pace, che sarebbe stata comunque per lui una sconfitta, avrebbero potuto impedire che continuasse la persecuzione degli ebrei con la fine dei lager nazisti. 
E aldilà di un giudizio di valore (negativo) sul nazismo bisogna considerare che la sconfitta nazista fu paradossalmente agevolata da Mussolini. Incantato dalla repentina vittoria a ovest contro la Francia Mussolini vigliaccamente sferrò un colpo alle spalle della Francia già sconfitta perché voleva assidersi anch'egli da vincitore alle prossime (così credeva) trattative di pace. In effetti Mussolini fu posto di fronte al fatto compiuto con l'invasione della Francia. Lo sciagurato "patto di acciaio" con la Germania nel 1938 prevedeva che l'Italia sarebbe entrata in guerra non prima che fossero passati tre anni. Ma di fronte alla repentina vittoria nazista sulla Francia (con l'occupazione della Norvegia, del Belgio e dell'Olanda)  Mussolini, pur non avendo gli armamenti pronti per sostenere una guerra contro gli angloamericani, volle condurre una guerra parallela invadendo la Grecia e poi l'Egitto. A questo punto vi fu un grave errore di Hitler che per salvare il fascismo intervenne in Grecia per salvare l'impantanato esercito italiano e tentò di salvarlo anche in Africa, ma inutilmente nonostante le prodezze di Rommel, distraendo molte divisioni che negli stessi mesi avrebbero potuto essere impiegate sul fronte russo, secondo le richieste dei generali nazisti, visto che dopo la sconfitta di Stalingrado vi era stata una vittoriosa controffensiva tedesca con arretramento dell'esercito russo nella terza battaglia di Char'kov (19 febbraio - 15 marzo). Hitler dopo questa battaglia, invece di rafforzare la controffensiva dando ascolto ai suoi generali, impose che molte divisioni fossero trasferite in Italia e nei Balcani. La conseguenza fu la sconfitta tedesca nella battaglia di Kursk (5 luglio - 1º agosto 1943), nota come la più grande battaglia di carri armati della storia. Grave errore di Hitler fu dunque quello di disperdere, sempre nello stesso periodo, un gran numero di divisioni per invadere l'Italia credendo di poter salvare ancora il fascismo, con la costituita Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.). Paradossalmente il fascismo contribuì alla sconfitta del nazismo. Vi è tuttavia da osservare che Mussolini entrò in guerra solo perché gli era stato sempre taciuto da Hitler l'intenzione di invadere l'Unione Sovietica. Soprattutto perché nel mese di agosto del 1939 vi era stato un patto di non aggressione tra Germania nazista e Unione Sovietica di Stalin. Ma se Mussolini non fosse stato imbecille avrebbe capito che quel patto era per Hitler un patto col diavolo, con il solo scopo di guadagnare tempo dopo avere imposto il suo dominio su tutto il resto dell'Europa.  
In conclusione: la seconda guerra mondiale fu una catena di gravi errori da tutte le parti. Ci guadagnò solo l'Unione Sovietica di Stalin che impose la dittatura comunista in tutta l'Europa orientale e anche su parte della Germania. Queste considerazioni mi sono state riconfermate dopo la trasmissione Passato e presente (10 giugno 2020) curata da Paolo Mieli. 

La fine della guerra in Europa - RaiPlay
                  

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