martedì 21 luglio 2020

L'UE CON IL RECOVERY FUND FINANZIA L'ITALIA CON I SOLDI ITALIANI

Ogni anno l'Italia ha versato (buttato) 15 miliardi nei fondi comuni europei. Moltiplicati per 20 anni sono 300 miliardi di euro. Ne ha avuto adesso 209, di cui 81 (ma a partire dal 2021) a fondo perduto e il resto è costituito da prestiti (anche se da restituire in lunghissimo tempo). Il Recovery fund non basta, vogliamo il Mes: banche, agricoltori ed edili in pressing sul governo
Le risorse del piano di rilancio presentato pochi giorni fa dalla Commissione europea arriveranno non prima del 2021. Il piano, infatti, è collegato al bilancio pluriennale dell'UE, che va ancora negoziato tra gli Stati membri e che comunque partirà il prossimo anno. E pertanto soldi non ne arriveranno prima. E non ne arriveranno comunque per le imprese in difficoltà o che nel frattempo hanno chiuso perché i soldi dovranno essere impiegati per infrastrutture. Soldi in cassa da anticipare Bruxelles non ne ha, se non quelli dei fondi europei non spesi dai Paesi e una sorta di 'fondo ponte' da 11,5 miliardi. Nell'insieme, l'Italia potrà puntare al massimo ad avere un assegno entro la fine dell'anno poco al di sotto dei 3 miliardi.


Inoltre la Commissione prevede di concentrare la disponibilità delle somme nei primi quattro anni del prossimo settennio, quindi con scadenza 31 dicembre 2024, con impegno a concentrare nei primi due anni almeno il 60% della spesa. Nel frattempo l'Italia dovrà provvedere da sé aumentando il debito pubblico.  
E intanto l'Italia dovrà continuare a versare ogni anno la sua parte nei fondi comuni europei. Mentre contraddittoriamente la farsa dell'UE richiede come ulteriore condizione la riduzione del debito pubblico.  
 Il Recovery Fund è dunque una presa per il culo. Per di più i falsi prestiti debbono subire le condizioni imposte dall'UE. I falsi prestiti debbono essere indirizzati verso la green economy. Vietato impiegarli per le imprese che nel frattempo hanno chiuso e forse non potranno riaprire a causa del Covid-19. Gli Stati cosiddetti frugali sono guidati dall'Olanda, che è notoriamente un paradiso fiscale. Tanto varrebbe imitare l'Olanda favorendo investimenti stranieri con tassazioni ridotte. Non vi era bisogno affatto del Recovery Fund. Vi era bisogno di far decollare l'economia abbassando le tasse per favorire le imprese italiane, e dunque l'aumento dei posti di lavoro, ponendo in crisi l'economia della Germania e della Francia, che sono i padroni dell'UE. Sarebbe la fine di quel pasticcio di Unione Europea dove vi sono interessi divergenti. Il tanto criticato Trump ha finanziato le imprese in crisi con una pioggia di dollari a fondo perduto facendoli stampare dalla Federal Reserve. Ma gli USA hanno una sovranità monetaria che gli Stati dell'UE non possono avere dipendendo da una banca straniera che è la Banca Centrale Europea (BCE). E qui si ha la faccia tosta di dire che si è trattato di una vittoria dell'attuale governo. Nessuno (tranne Salvini) che abbia detto la verità: i 207 miliardi concessi all'Italia sono una falsa concessione. Sono una parziale restituzione dei miliardi che l'Italia ha buttato per finanziare gli Stati ex comunisti, che hanno sempre ricevuto sempre più di quando abbiano versato nei fondi comuni europei.           
1 giorno fa - Dal Recovery Fund 209 miliardi all'Italia: 81,4 come trasferimenti diretti e ... ha detto che l'amministrazione è disposta a cancellare prestiti pubblici ... di Bruxelles: entrate da definire della Commissione Ue, la quale ne ... Sono questi ultimi a salire molto, mentre i trasferimenti diretti scendono solo di poco.

Nessun commento:

Posta un commento