Caro
Massimo Buconi
fattene una ragione.La caccia è
invisa al 98,8% degli italiani, dunque se voi che
rappresentate un 1,2% cercate di attaccare chi non la
pensa come voi boicottando un programma televisivo,
sappiate che se anche uno su dieci tra noi iniziasse a
fare l'opposto, gli regalereste ascolti record.
Ora inizierò
a seguire Insinna ed i suoi programmi, e come me tanti
altri.
È un segno
dei tempi che cambiano.
Nel
referendum del 1990 che i Verdi (tra gli altri)
indissero, voi cacciatori ve la cavaste per il rotto
della cuffia, dato che solo per pochi punti non si
raggiunse il quorum.
Questa volta
però la posta si alza, non è più in discussione la
possibilità per i cacciatori di cacciare sui fondi
privati (perché oggi possono entrare nel tuo giardino
di casa per sparare, anche se sei contro la caccia),
ma l'abolizione sarà tout court, verrà abolita la
caccia in ogni forma su tutto il territorio nazionale,
in linea con quanto si sta deliberando in altri paesi
europei.
Finalmente,
anni di dure lotte hanno reso le persone più
consapevoli, critiche ed informate.
Perché se 30
anni fa i cacciatori erano 1.447.000 e si era lontani
dalla coscienza ambientalista e animalista odierna,
oggi questi individui che si divertono ad ammazzare
sono meno di mezzo milione (470.000), e si stima che
molte licenze siano sempre più richieste solo per
tenere fucili ereditati o per scopi di difesa.
In quale
paese civile lo 0,6% della popolazione tiene in scacco
il 99,4%?
L'età media
si va alzando, oramai è prossima ai 70 anni, e la
cronaca che ci racconta delle inaudite violenze, degli
incidenti, delle vite strappate, dei danni, delle
continue liti e dei tanti (attivisti e semplici
cittadini), che cercano di opporsi a questa barbarie
anacronistica, ha relegato questo mondo sull'orlo del
baratro.
Cosa occorre
per dargli la spallata finale? Il prossimo referendum,
che finalmentente ci libererà da questa vergogna e
restituirà i nostri boschi e le nostre campagne alla
vita che meritano.
Io non sono
di quelli che brindano quando un cacciatore muore. La
morte è sempre un fatto tragico che necessita di
rispetto.
Io sono di
quelli che brindano alle vite salvate dall'avere un
cacciatore in meno in circolazione.
A differenza
dei cacciatori dunque, io non brindo alla morte ma
brindo alla vita.
Ma non
possiamo aspettare che i cacciatori si estinguono da
soli. Dobbiamo porre fine noi cittadini a questa
crudeltà.
E farlo in
fretta.
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