...e riaprirle alla fine della primavera abolendo le vacanze estive in quanto non necessarie. Le scuole sono il veicolo maggiore della diffusione del Covid. Non è possibile controllare ogni giorno tutti gli ingressi, di insegnanti ed alunni. Un mese fa trovai la banca chiusa. Ebbi subito il sospetto che qualche impiegato fosse risultato positivo. Infatti, un mese dopo lo stesso cassiere mi confessò che era risultato positivo ed era stato in quarantena pur avendo la temperatura a 37,1. Probabilmente, disse, era stato contagiato dal figlio. Basta che anche solo un alunno risulti positivo per costringere a chiudere tutta la classe in quarantena. Tanto vale allora chiudere tutte le scuole in attesa di tempi migliori recuperando in estate i mesi invernali di chiusura.
Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
Assolutamente d'accordo. Esiste la possibilità della didattica a distanza, ed è folle in tempi simili usarla col contagocce, quando la scuola è per sua natura un luogo di aggregazione. E ingressi e uscite rappresentano un pericolo. Dal modo in cui ne parlano le varie autorità, sembra essere diventato un pazzesco punto d'orgoglio tenere aperti gli istituti scolastici, come se questo potesse far diminuire i contagi, mentre può avvenire solo il contrario. Una delle giustificazioni più incredibili è che i bambini sono felici a scuola. Anche fosse vero, immagino la felicità di chi muore di covid. Caro Professore, viviamo nei tempi peggiori possibili.
RispondiEliminaFrancesco