Costui aumenterà i contrasti tra le varie popolazioni che impediscono che gli USA abbiano una sola popolazione, al di là della tradizionale retorica patriottarda dell'unità, che mai è esistita e mai esisterà negli USA, dove esistono le maggiori diseguaglianze sociali, tra estremi di ricchezza ed estremi di povertà. Biden si prepara a dare la cittadinanza a 11 milioni di clandestini pensando di fornire così al partito democratico un maggiore elettorato contro la politica dei repubblicani. Come se gli USA non fossero stati sempre dominati da contrasti multirazziali nonostante il decantato ideale del multiculturalismo. E' la stessa folle politica che in Italia vuole portare avanti il PD per avere un maggiore elettorato alle prossime elezioni a costo di aumentare i contrasti sociali secondo la disgrazia della società multirazziale e multiculturale. Come se non fossero d'esempio gli USA che non sono mai usciti dai contrasti sociali fondati sulla presenza di afroamericani (vietato chiamarli negri) e di ispanici, a tal punto che lo spagnolo è diventata una lingua ufficiale negli USA, facendo perdere anche l'unità linguistica. Aumenterà anche la presenza degli islamici che faranno aumentare i contrasti sociali. Le incognite riguardano la politica estera con riguardo soprattutto all'Europa e alla Cina. Trump aveva salutato con favore l'uscita della Gran Bretagna dall'UE e favorito con essa rapporti commerciali ponendo dei dazi a molti prodotti europei e a quelli cinesi. Così aveva favorito le industrie degli USA quasi azzerando la disoccupazione. Aprendo le porte ai prodotti stranieri Biden tornerà a far crescere la disoccupazione e aumenterà il debito pubblico con la sua politica assistenzialistica per arginare la disoccupazione, che riguarda soprattutto le minoranze etniche, da cui Biden ha tratto la sua falsa vittoria elettorale. Ancora nulla si sa della sua politica estera. Trump aveva abbandonato la politica militaristica degli USA che con il democratico Obama portò a favorire la falsa primavera araba di cui soprattutto l'Italia ha sopportato le conseguenze con le continue invasioni dall'Africa. La vittoria di Biden è una falsa vittoria perché non ha in Senato una maggioranza e i 70.000 milioni di cittadini che hanno votato Trump avranno comunque il potere di ostacolare la politica demagogica di Biden.Trump ha perso soprattutto a causa del Covid, di cui ha sottovalutato le morti. Gli USA hanno avuto più morti in un anno per Covid rispetto al numero di morti durante la seconda guerra mondiale. Inoltre, ritraendosi dagli accordi di Parigi, Trump ha sbagliato anche nel non capire che oggi l'economia deve essere riconvertita alla luce delle cause del degrado ambientale dovute soprattutto allo sfruttamento del petrolio e del carbone.
Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
Biden è partito malissimo. Aveva promesso di essere il presidente di tutti gli americani. Invece per ora ha smontato molti provvedimenti del suo predecessore. Tutto sbagliato quanto fatto da Trump? A me da l'impressione, magari mi ripeto, di essere un vecchio bacucco, prossimo ostaggio della Pelosi, la Harris, la Obama. Con il contributo esterno dell'insaziabile Hillary Clinton. Organigramma melenso. Un ministro transgender, il primo gentiluomo, il marito della vice Harris, personaggi da Piccole Donne della Alcott. Magari un po' cresciutelle. Grande spettacolo, sons et lumieres, con divi e dive incartapecorite dal freddo. Scollamento dal popolo, mi pare. Un via vai di pecore marce e cagnacci incimurriti su e giù per le scalinate del campidoglio. Zero gioventù,a parte la negretta poetessa un po' schizzata. Penoso, inquietante. L'impero americano è alla frutta. Non ci sono abbastanza soldi per mantenere in piedi la macchina bellica, il Covid ha spopolato le città, le metropoli. Migliaia di cadaveri giacciono insepolti nei camion frigoriferi, oppure in sacchi sigillati di plastica. Stipati nei corridoi, nelle camere dei grandi alberghi, ormai deserti. Gli ispanici centro-americani premono alla frontiera sud. Nessun muro, alla lunga potrà trattenerli. Anche loro, gli americani, hanno delocalizzato la produzione in oriente. Una pacchia per i ricconi. Una disgrazia per le future generazioni e per i giovani del presente. Il vecchio Joe Biden mi ricorda Romolo Augustolo, l'ultimo imperatore romano. Imperatore da operetta. L'impero romano durò circa 12 secoli. Quello americano probabilmente un secolo, e spiccioli. Anche troppo.
RispondiEliminaGrazie per avere completato il mio articolo. Le osservo soltanto che dà (dal verbo dare) si scrive con l'accento per distinguerlo dalla preposizione da. Ma la prima persona singolare si scrive senza accento (do).
RispondiEliminaVero, ne prendo nota per il futuro. Non me lo ricordavo, ad esser sincero, troppi anni sono passati dai tempi della scuola... Saluti.
RispondiEliminaA proposito di invasori, invasi e invasati.
RispondiEliminaTutta la storia dell’umanità è caratterizzata da una infinita serie di atti che vedono popoli sottomettere e/o eliminare altri popoli per appropriarsi delle loro risorse, forza lavoro compresa. Appena agguantato il malloppo si mette in scena tutto il teatrino dei nobili ideali, religione inclusa, per imbonire il popolo perché si adoperi alla difesa dei confini.
Ho svolto il servizio militare nel 1966 in un reggimento decorato con medaglia d’oro per la battaglia di Tobruk nel 1942. C’erano ancora diversi ufficiali e sottufficiali di carriera che vi avevano partecipato e raccontavano con orgoglio la loro “eroica epopea”. Al contrario, io mi chiedevo come non si rendessero conto che erano un esercito di invasori della Libia mandati allo sbaraglio da un invasato per occupare l’Egitto, paese invaso dagli inglesi, per portare sullo sperato prossimo tavolo della pace una vittoria che gli desse titoli per pretendere benefici. Alla fine, la perfida Albione gliele suonò duramente, nonostante l’aiuto della volpe del deserto.
Tutto il continente americano è un territorio invaso ed è desolante assistere alle diatribe fra invasori, in special modo l’abietta ipocrisia degli USA che sfruttano economicamente molti paesi e sono in buona compagnia di altri paesi che, proprio per questo motivo, considerano nemici.
A me piacerebbe che l’umanità praticasse una solidarietà universale, ma so che razionalmente è utopico. Mi resta soltanto la scelta di pancia di simpatizzare di più con chi prova, anche strumentalmente, a muoversi in questa direzione.
In alternativa, sarebbe meglio se l’umanità sparisse dalla faccia della terra.
Cordiali saluti
Caro Ambrogio, nel 1942 aveva almento 20 anni. Dunque Lei ha più di 90 anni? Complilmenti. Le auguro di vivere tanto per avere ancora interesse alle vicende odierne.
RispondiEliminaCaro professore, mi spiace della sua disattenzione. Nel 1942 io non ero ancora nato, come spiegato in un precedente articolo ho 76 anni. Ho scritto che ho fatto il militare nel 1966, quando avevo 21 anni, e nel reggimento dove sono stato c’erano ancora VIVI, loro sì che nel 1942 avevano almeno 20 anni, ufficiali e sottufficiali che avevano partecipato a quella battaglia e ne raccontavano le vicende.
RispondiEliminaCordiali saluti
Ambrogio negri : condivido perfettamente tutto.Ho avuto uno zio di secondo grado che aveva al seguito della invasione italiota in Libia installato una carpenteria a Bengasi. Avevo 10 anni circa quando rientro' dalla Libia dopo la salita al potere di GHEDAFFI il GRANDE. Fortunatamente questo zio e' crepato di tumore fra enormi sofferenze , ma mai grandi come quelle che infliggeva agli operai libici che lui chiamava negri di merda da sfruttare 14 ore al giorno per un pezzo di pane. E gli yankees sono la stessa porcheria, chiunque li governi.
RispondiEliminaRIC, il problema che affligge gran parte dei profeti da bar dello sport è che guardano la Storia scegliendo i fotogrammi che gli piacciono di più e che danno un effimero sostegno alle loro tesi.
RispondiEliminaMa un film, per comprenderne davvero la trama, va visto per intero e, qualche volta, va rivisto per scoprire se qualche particolare fosse sfuggito.
Repetita iuvant.
Cordiali saluti