domenica 18 dicembre 2022

MEZZA ITALIA BATTE PIU' DI MEZZA AFRICA FRANCESE AI RIGORI

Mezza Italia perché molti giocatori argentini sono di origine italiana: Messi, Lautaro, Romero, Dybala. Il nonno di Dybala, Bolesław, il più giovane di tre fratelli, era polacco  ed emigrò in Argentina dopo la fine della seconda guerra mondiale; la sua famiglia ha anche ascendenze italiane grazie alla nonna materna, di origini napoletane, cosa che gli ha permesso di ottenere, il 13 agosto 2012, la cittadinanza italiana. L'Argentina non ha mai avuto in squadra un negro. Si parte da un 2 a zero nel primo tempo a favore dell'Argentina. Nel secondo tempo l'Argentina si culla nel vantaggio. Ne approfitta la mezza africa francese che ottiene un rigore con il mezzo africano (mulatto) Mbappé (a cui bisogna riconoscere la sua bravura anche nella sua corsa imprendibile) e a pochi minuti dai tempi regolamentari pareggia con un africano falso francese (debbo controllare dopo il nome). Ma Messi riporta in vantaggio la più di mezza Africa francese nei supplementari. Incredibilmente la mezza Africa francese pareggia. Macron in camicia si sbraccia applaudendo. Si va ai rigori. Una parata del portiere argentino e uno sbaglio di un africano falso francese dà un vantaggio di due rigori all'Argentina. Comunque una bella partita che ha visto la superiorità dell'Argentina nonostante il grave errore del C.T. argentino Scaloni che ha sostituito Di Maria e non ha utilizzato Dibala in tutta la partita, avendolo utilizzato solo negli ultimi minuti dei supplementari. Questa partita mi ricorda la vittoria nel 2006 dell'Italia contro la Francia grazie a Zidane che dà una testata a Materazzi. L'arbitro non se ne accorge ma Buffon corre a segnalargli la testata di Zidane, che viene confermata e pertanto Zidane viene espulso. Zidane paradossalmente fa vincere l'Italia ai rigori perché Zidane non avrebbe sbagliato quel rigore il cui sbaglio diede la vittoria all'Italia. Non ho mai capito perché una partita fondamentale debba terminare con la lotteria dei rigori. Mi ricordo che l'Italia nel 1968 vinse il campionato europeo prima pareggiando con la Jugoslavia e poi battendo la Jugoslavia con la ripetizione della partita grazie all'ingresso di Gigi Riva, soprannominato "rombo di tuono" da Gianni Brera per la potenza del suo tiro.              .        

2 commenti:

  1. Accidenti, professore, è anche un esperto di calcio. Io sono stato tutta la vita tifoso (del Napoli), ma ormai da decenni non guardo più partite. Il calcio è noioso, ci sono partite senza nemmeno un tiro in porta, e difatti grandi portieri non ce ne sono più, i portieri sono disoccupati, ben protetti dagli altri dieci giocatori. Giocano tutti uguale, tutti in difesa, tutti all'attacco, non ci sono spazi per giocare (il calcio femminile è più divertente perché non fanno il catenaccio). Si dovrebbe abolire finalmente lo stupido fuorigioco, si creerebbero così spazi per giocare e si vedrebbero di nuovo gol. Non so perché ci tengano tanto a questa stupida regola: nel calcio sono cambiate tante cose, ma il fuorigioco inutile è restato.

    Non ho visto ovviamente nemmeno Francia-Argentina, solo i tempi supplementari, abbastanza movimentati. La Francia si è mangiata il gol della vittoria pochi minuti prima della fine, peccato. Ma l'Argentina ha sicuramente meritato di vincere, sembra che abbia dominato il primo tempo. Francia sottotono, deludente.

    Ma il calcio, e ormai tutto lo sport, fanno schifo. Girano somme pazzesche, i giocatori incassano cifre da capogiro. E poi che ridere questi tifosi che esultano o si disperano, che fessi. Non la religione, o non solo la religione è l'oppio dei popoli, lo è ancor più specie oggi lo sport.
    Tuttavia ammetto che il calcio una volta mi ha divertito e mi ha fatto passare dei bei momenti, il più bello fu al Mundial nel 1982, con un Conte favoloso, altro che Rossi. Ma il Mundial doveva vincerlo la Francia con quel trio delle meraviglie, Giresse-Platini-Tigana. Era una Francia bellissima, purtroppo si fece fregare dalla Germania in semifinale. Penso che la Francia avrebbe battuto l'Italia in finale e la cosa mi avrebbe fatto anche piacere perché a me piace il bel gioco, la lealtà.

    Sì, assegnare il massimo titolo ai rigori non è il massimo, anzi non è serio. In caso di parità la partita si ripete, come si faceva una volta. E in caso di nuova parità il titolo non è assegnato. Il giochetto dei rigori è ridicolo e anche ingiusto.
    A volte le squadre meno forti speculano sui rigori per strappare magari la vittoria. E che vittoria è ai rigori? Se le squadre non sono in grado d'imporsi durante i regolari 90 minuti più eventualmente i supplementari, niente titolo, tutti a casa. Invece scene orgiastiche per la misera vittoria ai rigori, che schifo.
    Ma come detto: abbasso lo sport, il calcio soprattutto, un noioso spettacolo. Ogni tanto si vede ancora qualche bella giocata, qualche bel gol: li vedo di solito alla fine del telegiornale, mi basta.

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  2. Non Conte ma Bruno Conti. Conte fa l'allenatore in Inghilterra. Sono d'accordo nel dover abolire il fuori gioco. E' illogico perché un giocatore dovrebbe potersi trovare in qualsiasi zona del campo. La partita diventerebbe più interessante. Il campionato nazionale non mi interessa. Non guardo mai una partita del campionato nazionale. Trovo scandaloso che ogni squadra abbia più stranieri che italiani. Bisognerebbe impedire la presenza di più di tre stranieri in campo. Come decenni fa. Poi è intervenuta la globalizzazione anche nel calcio. Quando ero ragazzo ero tifoso della Roma perché nato a Roma (mi ricordo una formazione: Panetti, Bertolucci, Eliani, Bortoletto,Grosso, Venturi, Ghiggia, Pandolfini, Galli (testina d'oro), Broné (danese), Nyers (ungherese ex dell'Inter).Ricordo l'attacco del Milan con il famoso trio svedese: Burini, Green (il professore), Nordhal (super centravanti), Liedholm, Frignani. Avevo seguito alla radio (non vi era ancora la TV) la famosa partita del 1954 quando inaspettatamente vinse la Germania ovest contro lo squadrone ungherese che stava vincendo 2 a 0. Poi perse per 3 a 2. Corse la voce che i giocatori tedeschi si fossero drogati per resistere di più. Ricordo la formazione ungherese faccio degli errori nella scrittura): Grosis, Buzansky, Lantos, Boscis, Lorant, Zacarias, Budai, Koksis,Hideguti, PUSCKAS, Czibor. Allora non Puskas lasciò l'Ungheria dopo la repressione sovietica della rivolta ungherese nel 1956 e si trasferì in Spagna, nel Real Madrid, se non sbaglio. Non bisogna mai dimenticarsi che Giorgio Napolitano, futuro presidente della Camera e della Repubblica nell'occasione ebbe a dire: "i carri armati sovietici hanno riportato la pace in Ungheria". Gli italiani si dimenticarono di questo voltagabbana la cui macchia politica doveva essere ricordata per sempre. Napolitano fece parte della cosiddetta autoproclamatasi Giunta Militare con Riccardo Bauer e Sandro Pertini (altro vergognoso presidente della Repubblica) che organizzò la spedizione per uccidere Mussolini sottraendolo ai partigiani non comunisti. I tre organizzarono la vigliacca e inutile azione terroristica di via Rasella che provocò la reazione tragica delle Fosse Ardeatine.A cui mio padre riuscì a sottrarsi perché riuscì a fuggire durante una manifestazione di piazza contro il rincaro del pane. Un suo compagno non riuscì a fuggire e fu tradotto a Regina Coeli e poi morì alle Fosse Ardeatine. Mio padre antifascista era ricercato perché come ufficiale avrebbe dovuto trasferirsi a nord nella R.S.I. Fu riconosciuto durante la manifestazione. Tornò a rifugiarsi con mia madre in una cantina di un Istituto religioso di suore chiamato Stella Matutina, che era lasciato in pace perché la superiora era tedesca. Mio padre si ritrasferì in Sardegna dopo la guerra. Aveva abitato sempre a Roma, tranne ogni tanto un viaggio nella natia Sardegna, dove aveva i parenti di mia madre. Mio padre era di Iglesias e mia madre di Senorbì. I loro nonni erano lontanamente imparentati, e infatti mio padre e mia madre avevano lo stesso cognome materno AUDA (pare di origine francese).Mio padre fece la prima guerra mondiale con il grado di capitano. Durante il fascismo visse sempre a Roma. A Senorbì conobbe mia madre che lo raggiunse a Roma prima della seconda guerra mondiale.

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